Il 27 luglio 1973, fu proiettato per la prima volta a Pasadena American Graffiti, il cult di George Lucas su sceneggiatura di Gloria Katz, Willard Huyck e dello stesso regista. Un racconto di formazione di quattro adolescenti degli anni '60, durante la loro ultima notte d’estate, prima di partire per il college e diventare «grandi».
Nella California dei primi anni Sessanta, quattro giovani appena diplomati, con molti dubbi sul proprio futuro, passano la loro ultima notte di libertà ascoltando la radio e girovagando in macchina a caccia di ragazze. Il film ha avuto un seguito nel 1979. \Dove eravate nel '62?\"."
Manifesto della fine dell'innocenza americana, il film racconta gli anni spensierati antecedenti all’assassinio di Kennedy, al Vietnam e alle proteste. Lucas si affida ai ricordi di gioventù oltre che a un cast di promesse di Hollywood come Richard Dreyfuss, Ron Howard e Harrison Ford.
American Graffiti lanciò la tendenza del revival (vedi Grease e Happy Days) e del brand titolato «american» nel cinema e nella letteratura. Girata in 28 giorni con un budget di soli 780.000 dollari, il film è diventato uno dei più redditizi di sempre, incassando ben 200 milioni tra box office e home video. Golden Globe al miglior film commedia, American Graffiti conquistò cinque nomination all'Oscar compresa quella principale.
Con la saga di Star Wars ancora «lontana lontana», il 27enne George Lucas si stava riprendendo dal flop finanziario della sua opera prima, L'uomo che fuggì dal futuro (in originale THX 1138): uno sci-fi dove l'essere umano è stato sostituito con robot senza pensiero e ispirato al suo precedente corto del 1967, girato come tesi di laurea.
In un lontano futuro l'umanità vive all'interno di vaste città sotterranee e viene sottoposta a cure farmacologiche obbligatorie che hanno lo scopo di eliminare qualsiasi emozione o sentimento
Il produttore Francis Ford Coppola, all'apice con Il Padrino, lanciò una sfida al giovane Lucas; scrivere una sceneggiatura con un appeal più mainstream, qualcosa che facesse presa sul pubblico.
Aggiungendo connotazioni semiautobiografiche, il cineasta californiano ambientò la storia nella sua città natale, Modesto. Tre dei quattro amici di American Graffiti sono basati su differenti fasi della gioventù di Lucas stesso.
Il protagonista Curt Henderson (Dreyfuss), l'unico ad abbandonare la città di provincia, si basa su Lucas durante il college alla USC. John Milner (Paul Le Mat), il meccanico innamorato della sua potente Ford Coupé gialla (targata THX 138) attinge al periodo in cui Lucas sfrecciava in autocross fornendo un documento d'identità falso in quanto, ancora, minorenne. Terry 'Il rospo' Fields (Charles Martin Smith) rappresenta gli anni «nerd» del regista, quando era una matricola al liceo.
Ma Lucas si è anche ispirato ai Vitelloni, il classico di Fellini.
Cinque uomini tentano di ingannare la noia trascorrendo le serate al cinema e progettando scherzi goliardici, cogliendo tutte le occasioni per far festa. Solo uno di loro, il più maturo del gruppo, riesce a decifrare le proprie ansie; e una mattina senza dir niente pianta tutto e tutti e va a cercare fortuna nella capitale.
Dopo numerose porte sbattute in faccia, il regista trovò il favore della Universal Pictures per finanziare il film. American Graffiti sarà il primo ad essere prodotto dalla Lucasfilm, fondata dal futuro papà di Guerre Stellari nel 1971.
Curt Henderson, lo studente pieno di dubbi, fu affidato al 25enne Richard Dreyfuss scelto da Lucas su 100 giovani attori; il ruolo dell’eroe indiscusso del film lo lancerà nell’élite di Hollywood.
Ron Howard, ex child star di The Andy Griffith Show, interpreta Steve Bolander; il presidente di classe innamorato della capo cheerleader (interpretata da Cindy Williams). Un ruolo da «bravo ragazzo», sul quale verrà modellato quello del Richie Cunningham di Happy Days.
Paul Le Mat è John Milner, il duro dal cuore tenero che gli varrà un Golden Globe e ispirerà il personaggio di Fonzie.
Harrison Ford, nel film della svolta, incarna il cowboy della strada Bob Falfa. Inizialmente, rifiutò il ruolo perché gli venivano offerti 485 dollari a settimana, meno di quanto guadagnava come falegname e non abbastanza per mantenere la sua famiglia. Alla fine, gliene furono pagati cinquecento.
Cindy Williams interpreta Laurie Henderson, sorella di Curt e fidanzata di Steve: ammise di essersi divertita molto a lavorare sia con Lucas che con Howard.
Il re dei dischi, Jockey Wolfman, interpreta se stesso annunciando attraverso le autoradio una serie di successi degli anni '50 e '60 (da Rock Around the Clock di Bill Haley a Surfin’ Safari dei Beach Boys) che fungono da musica diegetica del film.
Sebbene American Graffiti sia ambientato nel 1962 a Modesto, Lucas credeva che la città natale fosse cambiata troppo in dieci anni e, originariamente, scelse la vicina San Rafael come location principale delle riprese.
Tuttavia, gli fu negato il permesso di girare oltre il secondo giorno, perché un membro della troupe fu arrestato per aver coltivato marijuana.
Di conseguenza, la produzione si spostò a Petaluma, una cittadina a circa 32 km a nord di San Rafael. Ma i problemi non finirono, anzi. Si diceva che Le Mat, Ford e Bo Hopkins fossero ubriachi quasi tutte le sere. Un attore appiccò il fuoco nella sua stanza all'Holiday Inn. Un'altra notte, il ribelle Le Mat gettò Dreyfuss in piscina procurandogli un vistoso taglio alla fronte, il giorno prima che il protagonista doveva girare i suoi primi piani. Dreyfuss, star capricciosa del film, si è anche lamentato del guardaroba che Lucas aveva scelto per il suo personaggio. Come se non bastasse, il turbolento Ford fu cacciato dalla sua stanza del motel.
Anche questi aneddoti hanno contribuito al mito di American Graffiti.
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