Sapore di sala

L’uomo che ride: l’eroe maledetto che ispirò Joker, 95 anni dopo

Illustrazione tratta da "L'uomo che ride. Batman" di  Ed Brubaker, Sean Phillips e Patrick Zircher,  Panini Comics 2022

Illustrazione tratta da "L'uomo che ride. Batman" di Ed Brubaker, Sean Phillips e Patrick Zircher, Panini Comics 2022

La cosa che in questo mondo può essere più orrida è la gioia

Paul Leni

Il 27 aprile 1928, andava in scena a New York la première dell'Uomo che ride (The Man Who Laughs), il film di Paul Leni dal romanzo di Victor Hugo, scritto durante il suo esilio a Guernsey.

L' uomo che ride
L' uomo che ride Di Victor Hugo;

Ambientato nel Settecento in un'Inghilterra ricca di chiaroscuri gotici e di atmosfere oniriche, è una storia di sconfitti che ha per protagonisti due orfani - il mostruoso Gwynplaine e l'indifesa Dea, cieca dalla nascita - allevati da un saltimbanco filosofo

Ambientato nella Londra di fine '700, racconta la triste storia di Gwynplaine: un orfano di buon cuore ma orribilmente sfregiato da un ghigno permanente, scolpitogli sul volto da una banda di comprachicos che, poi, lo ha venduto come giullare.
Di fiera in fiera l’uomo s’innamora di Dea (Mary Philbin), una ragazza non vedente, prima di scoprire di avere nobili origini.

Terzo film americano del regista tedesco, L'uomo che ride chiude l’ultimo periodo del cinema muto: un melodramma romantico dallo stile espressionista e dalle connotazioni body horror.
Il film possiede tutti i tratti distintivi di una produzione costosa, dalle opulente scenografie alle centinaia di comparse che popolano le scene.

L' uomo che ride (DVD)
L' uomo che ride (DVD) Di Paul Leni

La storia di un piccolo orfano dal volto sfigurato e dal ghigno perenne, Gwynpaline, che vive passando di fiera in fiera insieme al fidato Ursus, a una bambina cieca, Dea, e al cane Homo. La sfortunata compagnia va avanti proponendolo come fenomeno da baraccone finché il ragazzo, cresciuto (Conrad Veidt), non scopre di essere figlio di un aristocratico. Ma in una dura requisitoria contro la nobiltà tenuta alla Camera dei Lord...

Forte del successo dei due film precedenti, Universal azzardò il clamoroso budget di 1 milione di dollari.
Poiché la star degli Studios Lon Chaney non era disponibile, la major reclutò il regista Leni e l’attore Conrad Veidt nel sorriso torturato di Gwynplaine. Simboli del cinema espressionista tedesco, i due avevano già collaborato nel Gabinetto delle figure di cera (1924).

La maschera tragica di Gwynplaine è nelle mani del neo-arrivato, Jack Pierce, che attinse dal make-up usato da Chaney nel Fantasma dell'Opera (1925). Pierce impiantò sul protagonista una fastidiosa protesi dentaria, con ganci metallici che tiravano all'indietro gli angoli della bocca: Veidt fu costretto a indossarla per tutti i 6 mesi di riprese. Alla star fu, inoltre, applicato un cerone verde chiaro che conferì al suo viso un pallore disumano.

Il risultato, unito alla straordinaria performance attoriale, consegnerà Veidt alla leggenda. Basti pensare che, durante la scena in cui Gwynplaine viene presentato alla Camera dei Lord, i figuranti si sono commossi al punto tale da scoppiare in un applauso.  

L’eredità di Gwynplaine e la nascita di Joker

Scenografie minacciose e chiaroscuri gotici caratterizzeranno, da quel momento, gli horror della Universal e non solo (vedi la Gotham di Tim Burton). L'uomo che ride ha avuto un notevole impatto anche sui successivi Mostri Classici grazie ai prodigi del make-up artist Pierce.
In seguito, le sequenze nei carrozzoni pieni di freaks influenzeranno Tod Browning per il suo capolavoro del 1932.

Decenni dopo, temi e stile di The Man Who Laughs vengono ripresi da De Palma in The Black Dahlia, incentrato sul noto caso di omicidio irrisolto a Hollywood nel 1947; la vittima aveva il volto mutilato da un profondo taglio chiamato Glasgow smile.

Paralizzato nell’inquietante risata, Gwynplaine ispirerà DC Comics (Bill Finger, Bob Kane e Jerry Robinson) nella creazione del cattivo più iconico dei fumetti, Joker. Il ghigno di Veidt farà da modello alle mille versioni della nemesi di Batman, a cominciare da quella di Cesar Romero nella serie tv anni 60.

La rivelazione del sorriso contorto del Joker di Jack Nicholson possiede lo stesso impatto di quella in cui Gwynplaine rivela, per la prima volta, il suo. Il Joker di Heath Ledger nel Cavaliere Oscuro opta per un sorriso Glasglow.
Quello di Jared Leto in Suicide Squad si connette a Gwynplaine per il modo in cui si copre la bocca con la mano, prima di mostrare il disturbante ghigno.

Per trasformarsi nel Joker di Todd Phillips, Joaquin Phoenix (che tornerà nel sequel atteso per il 2024) ha attinto dal giullare incompreso di Veidt. Come Gwynplaine, Arthur Fleck è un reietto: un individuo schernito e abbandonato dalla società.
Inoltre, il trucco da clown di Phoenix è quasi una copia esatta dei pagliacci che si vedono nel film del 1928.

Joker (DVD)
Joker (DVD) Di Todd Phillips

«"Joker" di Todd Philips è un capolavoro moderno.» - Serena Nannelli, Il Giornale

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