Videodrome, il visionario cult di David Cronenberg, celebra 40 anni. Manifesto della fusione tra uomo e tecnologia, il film debuttava nelle sale canadesi il 4 febbraio 1983. Interpretato dal magnifico James Woods e da una Debbie Harry ad alto tasso erotico (che per l’occasione tinse di rosso gli iconici capelli biondi), questo capolavoro senza tempo consacrò il maestro del body horror a profeta della «nuova carne».
Max Renn scopre per caso un'emittente televisiva, Videodrome, dove si trasmette una serie efferata di torture e violenze di ogni genere. La fascinazione per il canale sarà tanta e tale da far sprofondare Max in un mondo dove realtà e finzione non sono più separabili.
Cupo e perturbante, Videodrome è l’allucinante discesa agli inferi di Max Renn, proprietario di un’emittente porno via cavo, la Civic TV. Una notte, l’uomo capta il segnale pirata di «Videodrome», un canale di snuff movie che trasmette torture in diretta. Il protagonista ne rimarrà ipnotizzato, fino a non riuscire più a distinguere la realtà dalla finzione. Sono stati girati tre diversi finali. Quello ufficiale (attenzione, spoiler!), in cui Max si spara, è stata un'idea di James Woods.
Film innovatore del movimento indipendente della Hollywood degli eighties, Cronenberg sceglie come soggetto proprio quei problemi che aveva dovuto affrontare con censori e distributori, a causa delle sue pellicole precedenti.
Distribuito dalla Universal Pictures, Videodrome è stato il primo film del cineasta di Toronto a ottenere il sostegno di uno dei principali studios di Hollywood. All’epoca, tuttavia, floppò al box office recuperando solo 2 dei 5,9 milioni di budget: il più alto impiegato per un film di Cronenberg fino ad allora. Dopo il successo al botteghino di Scanners, il regista rifiutò con un certo sdegno di dirigere Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi dichiarando che «sarebbe stato come girare un episodio di una serie tv».
Alla base di Videodrome c’è proprio un episodio tv (chiamato The Victim) diretto dallo stesso Cronenberg. Tratto dalla serie CBC Peep Show del 1977, nasce dalla bozza di una sceneggiatura dal titolo, Network of blood: prima incursione del regista sulle tematiche riguardanti l'esposizione alla violenza televisiva.
Parabola nichilista sul rapporto tra uomo e immagine multimediale, Cronenberg iniziò a scrivere Videodrome nel gennaio 1981. Dalla pistola di carne al televisore gonfio fino al videoregistratore nello stomaco: il reale e il virtuale si fondono nelle disturbanti sequenze rese ancor più vivide grazie ai memorabili effetti speciali del Premio Oscar, Rick Baker (Un lupo mannaro americano a Londra). Le videocassette utilizzate nel film sono in formato Betamax. Questo perché le VHS erano troppo grandi per entrare nel falso stomaco del protagonista. Woods trovò scomoda la protesi con la fessura addominale, e dopo una lunga giornata passata a indossarla sul set si sfogò con il regista.
Videodrome proviene dall'infanzia di Cronenberg quando il suo sonno veniva turbato dalle intercettazioni di segnali tv delle emittenti di Buffalo, New York, dopo che le stazioni canadesi erano andate in onda. L’immaginaria Civic TV è stata plasmata sulla canadese Citytv, nota per la trasmissione di contenuti hard e violenti a notte fonda. L’era digital, il rapporto infetto con Internet, i social media come occhio assoluto: la filosofia di Videodrome è, facilmente, attualizzabile sostituendo lo schermo del televisore con quello dello smartphone, pura estensione del cervello umano. La «nuova carne».
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