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Beatrix Potter, una vita dedicata alla letteratura per bambini

Immagine tratta dal libro "Le quattro stagioni di Peter Coniglio" di Beatrix Potter, Jim Helmore, Mondadori, 2022

Immagine tratta dal libro "Le quattro stagioni di Peter Coniglio" di Beatrix Potter, Jim Helmore, Mondadori, 2022

Un albo illustrato è magico grazie alle sue illustrazioni colorate e strabilianti, ed è formativo – tanto per gli adulti quanto per bambine e bambini – grazie alle sue storie emozionanti e dense di significato, ma un albo è speciale anche grazie al valore aggiunto del suo formato, maneggiabile con facilità dai più piccoli.

È il 1902 quando esce per la prima volta The tale of Peter Rabbit (Il racconto di Peter Coniglio), Beatrix Potter lo pubblica da sola, con una tiratura di 250 copie, perché rifiutata da molti editori – destino comune a molte autrici e autori che hanno lasciato il segno nella storia della letteratura – e una particolarità caratterizzante di questo libro illustrato è il suo formato, pratico per le mani di bimbi e bimbe. È una grande innovazione.

Altra nota di valore: quei libri costavano solo uno scellino, e così fu anche per le altre pubblicazioni, e l’autrice ebbe la lungimiranza di inserire all’interno dei suoi testi alcuni termini più ricercati, per stimolare i piccoli nell’apprendimento. Modernità d’approccio non indifferente.

Fu la sua istitutrice Annie Carter a incoraggiarla a mettere insieme le storie di Peter Coniglio, potè leggerle per prima nel 1893 nelle lettere dedicate al suo bambino, lettere che Beatrix aveva scritto per rallegrarlo dopo una lunga malattia. Dopotutto era l’epoca vittoriana, le famiglie difficilmente incoraggiavano le figlie femmine ad avere una carriera o a coltivare il proprio estro artistico, fortunatamente per la futura scrittrice Potter – e per noi – Annie Carter le era affezionata e comprese le potenzialità di quel coniglietto.

C'è qualcosa di delizioso nello scrivere le prime parole di una storia. Non sai mai dove ti porteranno

Beatrix Potter nacque a Londra nel luglio del 1866. Mentre suo fratello potè frequentare la scuola e poi Oxford, lei, in quanto bambina (dunque futura moglie e madre), studiò in casa, senza poter avere grosse aspirazioni professionali.

Crebbe nell’enorme villa di Bolton Garden, passando spesso il tempo da sola. La sua famiglia aveva ereditato grandi fortune e poteva vivere di rendita. Possedevano molti animali, coniglietti, papere, galline, furetti, ricci, tutti esemplari che poco alla volta divennero soggetti dei suoi disegni, affinando il talento: con la brillantezza degli acquerelli i tratti e i dettegli di quelle raffigurazioni sembravano fotografie.

La famiglia passava le vacanze in Scozia, nella regione dei Grandi Laghi, e questo luogo fu fondamentale per la seconda passione di Beatrix, quella che la rese una naturalista prima e una micologa poi.

Hardwicke Rawnsley, il vicario della cittadina di Wray in cui soggiornava la famiglia Potter, avvicinò Beatrix al tema – oggi tristemente attuale – della tutela ambientale e favorì la sua passione per la flora e la fauna. Quando alla morte del padre ereditò ingenti somme, oltre a quelle guadagnate con la sua carriera da scrittrice, convinse sua madre a trasferirsi proprio nella regione dei laghi scozzese, per circondarsi della natura e degli animali che tanto amava.

Ci furono anche altri due uomini a incoraggiare i suoi studi nell’ambito delle scienze naturali: Charles Mclntosh, naturalista e micologo amatoriale, che guidò Beatrix alla scoperta del mondo dei funghi e lei ne trasse illustrazioni sempre più vivide e realistiche per i suoi libri; e poi suo zio, un noto chimico, Sir Henry Roscoe, la introdusse all’ambiente accademico in cui venne molto ostacolata, per il suo essere donna, nonostante le sue ricerche fossero interessanti.

C’erano una volta quattro piccoli conigli, che si chiamavano Flopsy, Mopsy, Cotton-tail e Peter

Arrivati a questo punto si può intuire come la storia di Beatrix Potter sia strettamente collegata a quella di Peter Coniglio: così come il suo personaggio non riusciva a stare dentro le regole e ne aveva sempre una per la testa, anche Potter non riusciva ad aderire ai canoni del suo tempo, che l’avrebbero voluta giovanissima moglie, non interessata certo a materie scientifiche, ligia a un ruolo pre-impostato dove anche il fatto di avere del denaro frutto del proprio lavoro non è che fosse ben visto.

Due anticonformisti, curiosi verso il mondo, per nulla timorosi di andare a scoprire cosa c’è al di là di un divieto. Dopotutto se Peter non avesse disobbedito alla mamma intrufolandosi nell'orto del signor McGregor le sue avventure non sarebbero mai cominciate.

E non dimentichiamo che tra i personaggi di Potter ci sono anche l’anatra Jemima che vuole covare le sue uova a tutti i costi o Nutkin che è uno scoiattolo decisamente fuori controllo!

Beatrix Potter sapeva come scrivere una storia per bambini perché il suo animo era rimasto legato a quegli slanci infantili dell’ottenere ciò che si desidera, dell’appassionarsi – alla natura, alla scienza, contro una società stereotipata – dell’immaginare dentro un acquerello che ritrae i propri animali un’avventura fantastica, perché come dice Peter, anche i più piccoli possono cambiare il mondo, e può farlo anche chi con determinazione sa ribellarsi alle ottusità culturali, e lui e Beatrix ce lo hanno dimostrato.

Per scoprire le avventure scritte da Potter

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