È appena uscito un libro che può sembrare nato da una strana idea: raccontare ai bambini e ai ragazzi la storia di un editore. Attenzione, però, non ci viene narrato l’aspetto pratico del lavoro di un editore, ma oserei dire che ci viene spiegato quale sia il valore morale di questo mestiere.
C’è una citazione a me particolarmente cara e che ritrovo nella nota al libro, scritta da Carlo Feltrinelli, figlio dell’editore di cui ci racconta Tombolini, ed è la famosa frase di Rodari, Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati e poeti, ma perché nessuno sia più schiavo. Quanto potere in queste parole! Ed è impressionante quanto sembrino scritte apposta per descrivere l’idea di editoria di Giangiacomo Feltrinelli.
Ma davvero i libri possono cambiare il mondo? Sì, possono eccome. Un libro sul mestiere di «fare i libri» che racconta l'incredibile storia di Giangiacomo Feltrinelli. Con le illustrazioni-gioco di Marta Baroni, diventa anche un laboratorio per le lettrici e i lettori. Il libro è arricchito da una nota di Carlo Feltrinelli.
Nato in una famiglia abbiente, lettore avido e vorace, comprese presto che il libro era il mezzo per eccellenza per far crescere le persone, quale che fosse la loro estrazione sociale. Quando utilizziamo il verbo crescere, lo intendiamo nel senso più alto del termine: un libro accende le nostre menti, stimola le capacità di critica – un diritto fondamentale di ogni persona, ricordatevelo bene - , offre gli strumenti per comprendere il mondo che ci circonda e per diventarne parti realmente attive, e non “schiavi” della società. Un buon editore deve offrire ai suoi lettori libri che abbiano tutte queste caratteristiche, libri che a volte sono scomodi, che possono sembrare difficili e che magari nessun altro aveva avuto il coraggio di pubblicare prima. C’è stato un tempo, anche in Italia, in cui pubblicare e diffondere certi libri poteva costare la galera, ve lo immaginate? Eppure, era così, e accettare quel rischio era davvero un atto rivoluzionario. Feltrinelli scelse di pubblicare quelli che lui definiva libri "necessari", quei libri che potevano dare un contributo all’umanità. Questo non significa che i libri di pura evasione - che per fortuna ci sono - valgano meno, e per essere necessario un libro non deve per forza essere un mattone o un saggio complesso. Molti romanzi e racconti, che ormai siamo abituati a trovare sugli scaffali, al tempo della loro pubblicazione sono stati un caso editoriale senza precedenti e hanno smosso gli animi e le coscienze, sono arrivati in Italia con fatica, a volte in barba alla censura o al pregiudizio!
A metà di questo libro, più o meno, c’è un passaggio importantissimo: La cultura non è mai neutra. La cultura è sempre di parte. Un libro è sempre di parte. Giangiacomo Feltrinelli, ci racconta Tombolini, scelse di stare dalla parte degli oppressi, della classe operaia, e le decisioni da editore furono coerenti con questa scelta, basata sulla convinzione che i libri possano davvero cambiare il mondo!
Quella che leggiamo è la storia di un editore che immaginò di creare dei luoghi, le librerie Feltrinelli, che non fossero solo negozi, ma centri di aggregazione e cultura, in cui i giovani potessero trovare i libri che gli servivano, e uso questa parola non a caso: collane di narrativa e saggistica a un prezzo accessibile, collane in cui trovassero posto autori contemporanei e classici le cui parole e i cui pensieri hanno, ancora oggi, il potere di “fare qualcosa alle persone che li leggono”. Vi racconterò, mi permetterete, un pezzetto della mia vita da studentessa universitaria, perché è fortemente legata al ruolo che Feltrinelli pensò per la sua casa editrice e le sue librerie. Vicino alla zona universitaria della mia città c’era una piccola libreria Feltrinelli, che era per noi studenti un punto di ritrovo, un luogo di incontro e confronto in cui darsi appuntamento sperando quasi che chi aspettavamo tardasse, per poter sfogliare qualche libro nell’attesa. Dopo tanti anni, io in un posto così ci lavoro, un luogo dove la gente si dà appuntamento, dove gruppi di ragazzini si siedono sulle scale a sfogliare un libro o a discutere di un autore; un luogo che profuma di carta, una casa per libri di tutti i generi, libri a volte scomodi ma necessari, anche per voi bambini e ragazzi.
Quindi, chi era Giangiacomo Feltrinelli? Mi piace immaginarlo come un sognatore, capace però di trasformare il suo sogno in realtà, di agire perché il suo desiderio, condiviso fortunatamente da molti, fosse alla portata di tutti. I suoi libri, la sua biblioteca ricchissima, i suoi progetti che proseguono ancora oggi continuano a raccontarci una storia incredibile, non semplice da spiegare ai più giovani, eppure questo libro ha trovato la sua strada per arrivare a noi perché, evidentemente, era anche lui “necessario”.
Altri consigli di lettura
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente