Come nascono i bambini: i libri per spiegare la sessualità ai più piccoli

Non so a casa vostra, ma a casa mia le domande su come nascono i bambini sono iniziate quando il mio primogenito, piccolissimo, ha capito che avevo uno strano pancione che, a tratti, sembrava muoversi in autonomia perché lì dentro c’era un altro bambino. Una femmina, che oggi è una compagna di giochi e un’avversaria temibile, ma allora era un mistero nella testa di un ragazzino di nemmeno tre anni: com’è arrivato questo alieno nella pancia della mia mamma?

Le domande –  è la regola d’oro dell’educatore – meritano sempre una risposta vera, che sia adeguata all’interlocutore. Per trovare le parole adatte a rispondere, un buon posto dove cercare è un libro. Per fortuna il mercato editoriale italiano offre molti testi, con approcci anche realmente differenti, tra cui è semplice trovare quello più adatto alle esigenze nostre e delle nostre bambine e bambini. In questo articolo, che non ha la pretesa di essere esaustivo ma che vuole essere una carrellata di proposte, troverete validi esempi.

Tra i miei preferiti, adatto ai bambini della scuola dell’infanzia, La mamma ha fatto l’uovo, Mondadori, dell’autrice britannica Babette Cole, racconta di due genitori in imbarazzo che, alla domanda dei figli, rispondono in modi sempre più assurdi: i bambini vengono spremuti da un tubetto, coltivati in serra, consegnati da un dinosauro versione giurassica della cicogna, finché, alla cavolata – è proprio il caso di dirlo, i bambini non nascono forse sotto i cavoli? – più grossa dei loro genitori, i figli decidono di intervenire, spiegando loro a quegli ignoranti di mamma e papà come nascono i bambini.

La mamma ha fatto l’uovo però non è un testo per tutti perché, in alcune pagine, anche se in maniera divertente e giocosa, è molto esplicito e per alcuni genitori può essere imbarazzante.

Come regola generale, infatti, è importante che il bambino non senta il disagio del genitore nello spiegare, perché farebbe passare un messaggio contrastante, di imbarazzo, di tabù. Per questo motivo è fondamentale che l’adulto legga il testo prima di sottoporlo al bambino e che scelga libri che lo facciano sentire a proprio agio: è giusto che anche l’adulto rispetti la propria sensibilità e non proponga libri che ritiene inopportuni o inadatti, fermo restando la necessità imprescindibile di fornire, anche ai piccolissimi, informazioni scientifiche corrette. Ricordate che non esiste un libro perfetto in ogni caso: la lettura è fatta anche di interpretazione personale, è costruita con quello che siamo, ed è giusto che rispecchi i nostri valori.

È perfettamente legittimo scegliere un libro di anatomia, se lo preferite, ad esempio La grande enciclopedia del corpo umano, edito Gribaudo, anche se è pensato per ragazzi dal secondo ciclo della primaria può fornire delle proposte utili alla discussione anche con bambini più piccoli.

Oppure è possibile rivolgersi al mondo degli altri animali. Tutte le pance del mondo, di Lucia Scuderi, Donzelli, è un libro che mostra la gestazione di ventiquattro diversi animali, perché ci sono tanti modi per diventare mamma e papà. Scientificamente accurato, ma anche divertente e poetico, Tutte le pance del mondo è un magnifico libro sul tema dell’universalità del mistero della nascita, spostando la prospettiva dall’uomo a tutte le creature, e viceversa, in una comunità che va oltre la specie.

Tornando agli esseri umani, E io dove stavo?, di Mick Manning e Brita Granström, Editoriale Scienza, è il racconto scientifico di una nuova vita dal concepimento alla nascita, adatto a partire dai tre anni per il linguaggio chiaro e semplice, ma accurato e preciso.

Bello per i più piccoli, poetico per tutti, è Nove mesi di Esperanza Ortega e Ana Suarez, edizioni Lapis. Colori delicati e atmosfere ovattate accompagnano mese per mese lo sviluppo di un feto immerso in una bolla, un po’ mare, un po’ universo, con un testo che, senza perdere in esattezza, ha la dolcezza della poesia, anche grazie ad un’attenta traduzione italiana curata da Silvia Vecchini.

Non adatto alle manine più impacciate, perché realizzato ad intaglio, per cui fragile, è il meraviglioso e scientifico Nascita di Hélène Druvert, L’ippocampo Edizioni. Un’elegantissima coppia è raffigurata spesso in sezione, in un gioco di animazioni e tagli laser, e attraverso questi personaggi l’artista mostra i genitali femminili e maschili e poi la gravidanza dal concepimento ai primi mesi del neonato, spiegando anche molto bene l’allattamento, che è spesso fonte di curiosità per quei piccolini che vedono allattare una sorellina o un cuginetto e magari già non ricordano di quando erano allattati loro.

Lo stupore della meraviglia cede il passo all’ironia nel recente La grande fabbrica dei bambini di Nadja Belhadj e Philippe de Kemmeter (Uovo nero), in cui la nascita è raccontata dal concepimento al parto in maniera accurata ma divertente e a rispondere alle tre domande fondamentali -come entra un bambino nella pancia della mamma? Come esce un bambino dalla pancia della mamma? Cosa fa un bambino nella pancia della mamma- è il protagonista della gravidanza: il feto, coadiuvato da un simpatico pinguino che di volta in volta spiega, chiosa, commenta.

Un testo ormai classico dell’educazione sessuale italiana è il Programma di educazione sessuale di Roberta Giommi e Marcello Perrotta. Il programma si compone di tre volumi: Come sono nato? Programma di educazione sessuale 3-6 anni, Sto crescendo. Programma di educazione sessuale 7-10 anni, Il gioco, l'amicizia, l'amore. Programma di educazione sessuale 11-14 anni. Ogni volume tratta argomenti adeguati all’età, in modo da accompagnare la crescita e le scoperte dei bambini in maniera equilibrata, con grande attenzione all’educazione all’affettività.

I testi più di recente pubblicazione sono spesso molto espliciti, sia nel caso dei testi riservati ad un pubblico più giovane, come quelli citati in questo articolo, sia nel caso di testi destinati ai preadolescenti ed agli adolescenti. Di rilievo, tra i testi destinati agli adolescenti, I ragazzi possono essere femministi? di Lorenzo Gasparrini e Cristina Portolano, Settenove, una proposta di educazione emotiva e sessuale indirizzata in modo specifico ai giovani maschi, per aiutarli ad acquisire consapevolezza di sé e del proprio corpo, autodeterminazione e libertà.

Se voleste leggere una recensione più approfondita di questo testo vi rimando all’approfondito articolo di Claudia Colucci in merito. 

Parlare di come nascono i bambini vuol dire parlare anche di affettività, sentimenti, relazioni, e insegnare ai bambini come essere a proprio agio col proprio corpo. A questa necessità risponde un dittico di libri fratelli, Bruno l’astronauta e Lina l’esploratrice, editi Settenove, che raccontano con parole semplici, l’anatomia e la fisiologia dell’apparato riproduttore attraverso le domande e le esplorazioni di due bambini, Bruno e Lina. I libri sono principalmente rivolti ai bambini dello stesso sesso del protagonista, ma nulla vieta di leggerli anche ai bambini di sesso opposto: è infatti importante che i bambini conoscano anche il corpo dell’altro sesso, affinché non ci siano misteri che possono portare ad una poco sana deformazione immaginifica della realtà.

Il mio primo libro dell’intimità, Lei e Lui, Gallucci, è un’altra coppia di libri gemelli che consiglio ai fratelli maggiori dei bimbi che leggono le avventure di Bruno e Lina. Trattano senza inibizioni e in maniera inclusiva, questioni inerenti alla sessualità e l’identità di genere, senza tralasciare argomenti importanti, come la contraccezione o la protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili. Non è raro, oggi, che il menarca arrivi molto presto, intorno ai nove anni, ed è giusto preparare le nostre ragazzine in modo che non si spaventino e che sappiano come prendersi cura di sé in un passaggio di crescita così delicato.

Qualsiasi sia il libro che scegliate, qualsiasi sia l’approccio che adotterete, cari genitori, l’attenzione nei confronti dell’educazione a tutto tondo dei vostri figli è preziosa e commovente, ed è un nuovo modo di crescere i bambini che, speriamo, avrà un effetto sociale importante.  In anni non così lontani Gianni Rodari si sentiva costretto a dire ai propri lettori, con una poesia rivoluzionaria perché scritta in un periodo in cui era normale mentire ai bambini, che

Siamo fortunati ad essere così accompagnati dai libri nell’impostare un rapporto di vicinanza e di sincerità con i nostri figli. Non abbiamo più bisogno di svelare niente ai bambini, dobbiamo solo spiegare: in qualche modo, è un privilegio.