Un tuffo nella scienza

Alberi da record!

Immagine tratta dal libro "Il bambino dai capelli bianchi, di Enric Rodriguez, Ideestortepaper, 2023"

Immagine tratta dal libro "Il bambino dai capelli bianchi, di Enric Rodriguez, Ideestortepaper, 2023"

Se chiedi a un esperto di alberi di portarti a vedere l’albero più grande del mondo, lui ti porterà nello Utah, nella foresta di Fishlake. Costeggerete il grande lago che dà il nome alla foresta, e a un certo punto, poco lontano dall’acqua, ti indicherà una vasta macchia gialla nel punto in cui, dal lago, la foresta riprende. Avvicinandoti, scoprirai che la macchia gialla nel folto della vegetazione è una foresta nella foresta: migliaia di pioppi dalla chioma gialla si estendono per 43 ettari. Le loro foglie leggerissime si muovono continuamente al vento, e per questo la specie si chiama comunemente “pioppo tremulo americano”. Che l’albero più grande del mondo sia uno di quei pioppi? Ti addentrerai cauto nella foresta gialla, guardandoti attorno. «Da che parte?», chiederai alla tua guida, impaziente di vedere il gigante vegetale. «Ci sei sopra», ti risponderà lui.

Già, perché quella dove ti trovi non è una foresta di pioppi: è un pioppo. Un unico esemplare di oltre 6.000 tonnellate, fatto di circa 47.000 tronchi, tutti collegati tra loro sottoterra in un unico mastodontico apparato di radici. Questi numeri rendono Pando – così è stato chiamato il pioppo, dalla parola latina pando, che significa «espandersi» – l’albero più grande e più pesante del mondo. Funziona così: le radici di Pando corrono sottoterra finché non trovano uno spazio grande abbastanza da ospitare un nuovo tronco. A quel punto un pollone – così si chiama la parte di radice che farà nascere un nuovo tronco – germoglia in superficie e diventa quello che, dall’esterno, sembra un nuovo albero, ma in realtà l’albero è sempre lo stesso. Chi poteva immaginare che un solo pioppo potesse generare un’intera foresta? La scoperta che si tratti di un unico essere vivente è abbastanza recente: risale a una cinquantina di anni fa. Che sia anche il più antico? Rispondere a questa domanda è ancora più difficile.

Ognuno di quelli che da terra sembra un albero, ma in realtà è solo uno delle migliaia di fusti di Pando, vive per circa un secolo e poi si secca, per essere rimpiazzato dallo sviluppo di un nuovo pollone. Per questo motivo, le tecniche usate normalmente per datare l’albero non si possono usare: contare i cerchi di un tronco permetterebbe di capire soltanto quando è nato quel singolo fusto. Secondo le stime più accreditate, Pando potrebbe avere circa 10.000 anni. Qualcuno ha ipotizzato che ne abbia addirittura 80.000, ma sembra molto improbabile perché fino a 16.000 anni fa l’area in cui sorge era completamente ghiacciata e molto difficilmente le radici avrebbero potuto sopravvivere. Se anche Pando ha 10.000 anni, è possibile che sia non solo l’albero, ma l’essere vivente in assoluto più antico del mondo.

Un altro buon candidato al titolo è senz’altro Old Tjikko. Questa volta siamo più vicini a noi: nel sud della Svezia sorge un abete rosso che vanta la bellezza di 9.550 anni. Certo, Old Tjikko è un po’ spelacchiato, ma la sua età è stata verificata con la tecnica del radiocarbonio, perciò può aspirare a buon diritto al podio degli alberi più anziani del mondo. Pando e Old Tjikko, oltre all’età, condividono la strategia di sopravvivenza: tutti e due un po’ barano perché si rinnovano attraverso i loro “cloni”. Se volessimo scoprire qual è l’albero più vecchio del mondo tra quelli che sono stati sempre costituiti da un unico tronco, chi vincerebbe il titolo?

Anche in questo caso, il campione ha un nome. Per andarlo a vedere dovremmo rimanere negli Stati Uniti, anzi, ci sposteremmo di poco da Pando: dallo Utah al Nevada, lo stato subito a ovest. Lì, nel parco di Wheeler, in un ambiente arido e ostile, ci imbatteremmo in Prometeo, un esemplare di Pinus Longaeva, in italiano «pino dai coni setolosi dell'ovest»: è nato circa cinquemila anni fa. L’albero più alto del mondo, invece, è più facile da decretare: si tratta di Hyperion, una sequoia di California, che svetta – naturalmente nel cielo della California – fino a 115 metri di altezza. È una sequoia anche l’albero singolo più grosso del mondo, cioè quello che ha il volume maggiore: si chiama Generale Sherman, si trova anche lui nel Nevada ed è una sequoia gigante di 83 metri, con un tronco di 11 metri di diametro: è largo praticamente come tre-quattro piani di un palazzo.

E l’albero più variopinto? In questo caso non parliamo di un singolo esemplare, ma di una specie: prova a cercare in rete una foto di «eucalipo arcobaleno» e preparati a stupirti!

Consigli di lettura per la Giornata nazionale degli alberi

L'incredibile Plantoide e i superpoteri del regno vegetale

Di Chiara Valentina SegréBarbara Mazzolai | Editoriale Scienza, 2022

Piante in viaggio

Di Telmo PievaniAndrea Vico | Editoriale Scienza, 2019

Il barone rampante

Di Italo Calvino | Mondadori, 2023

Raccontare gli alberi

Di Pia ValentinisMauro Evangelista | Rizzoli, 2021

Alberi di qui e di altrove. Ediz. a colori

Di Emmanuelle Kecir-Lepetit | L'Ippocampo, 2021

Se ti è piaciuta l'illustrazione

Il bambino dai capelli bianchi. Ediz. a colori

Di Enric Rodriguez | Ideestortepaper, 2023

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