illustrazione di Giusy Gallizia, 2021
Più di 30 anni fa ormai, il 20 novembre 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) ratificava la Convenzione internazionale dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, un documento ancora fondamentale per la società attuale e del futuro. Per la prima volta, la Convenzione riconosceva che “ogni essere umano al di sotto del diciottesimo anno di età” è titolare di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici che devono essere promossi e tutelati da tutti, ma soprattutto che un futuro migliore, senza discriminazioni e disuguaglianze, parte dal rispetto dei più piccoli, cittadini del futuro.
In Italia abbiamo firmato questo documento solo nel 1991, ma l’Onu ha cominciato a costruire questa grande casa comune già dai primissimi anni del ’900, riconoscendo il ruolo speciale e delicato che i bambini ricoprono nel mondo. Molti stati hanno già sottoscritto questo documento, altri, come gli Usa, devono ancora farlo.
Il tutto ha avuto inizio con la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (nota anche come Dichiarazione di Ginevra), approvata nel 1923 dalla Società delle Nazioni e adottata a seguito della Prima Guerra Mondiale, quando per la prima volta si è posta l’attenzione sull’importanza dei diritti dei minori, chiamati a sopportare il peso e le conseguenze della guerra (momento in cui i bambini furono riconosciuti come esseri umani completi e capaci di partecipare pienamente alla società).
Perché è necessario avere una convenzione internazionale e istituire una giornata che la celebri? Spesso non ascoltati, i bambini e i ragazzi hanno bisogno di una voce che li renda protagonisti della vita sociale e non meri soggetti passivi, i cui diritti e interessi vengono sottratti dagli adulti, ad esempio privandoli del diritto allo studio e utilizzando le loro piccole braccia e le loro agili dita come forza lavoro.
I diritti con i quali la convenzione ONU del 1989 cerca di rispondere alle richieste sociali di sostegno dei minori sono riassumibili nella formula delle tre P: protection, provision, participation. La prospettiva più interessante è certamente quella della partecipazione; proprio in questo ambito, infatti, emerge l’obiettivo di dare ai minori la possibilità di essere presenti nel sociale come soggetti capaci di avere una propria interpretazione del mondo, di esprimersi liberamente e di ottenere rispetto per le loro opinioni e condizioni di vita, che devono essere a misura dei bisogni legati all’età.
La convenzione si articola in 54 articoli, ma quali sono i diritti più importanti?
Ecco i 10 diritti fondamentali e imprescindibili:
Ogni bambino deve sapere che è titolare di questi diritti e ogni adulto ha il dovere di conoscerli e rispettarli. Ecco alcuni libri a cui possiamo far riferimento per scoprire o approfondire la nostra conoscenza dell’argomento, partendo proprio dalla storia di due bambini ormai famosi come Malala e Iqbal, che hanno avuto il coraggio di far sentire la loro voce e lottare per affermare i diritti dei bambini di tutto il mondo.
Malala Yousafzai, eroina internazionale, attivista per l’istruzione e la più giovane vincitrice di sempre del premio Nobel per la Pace, narra la sua straordinaria storia di ragazza cresciuta in una regione martoriata dalla guerra, eppure sempre capace di scorgere ovunque la magia della speranza.
"Il cammino dei diritti è lungo, ci sono salite e curve che lo nascondono alla vista. Alcune delle persone che lo hanno percorso prima di noi sono state molto coraggiose. Sono partite da sole e hanno cercato compagni strada facendo. Altre hanno dovuto superare mille ostacoli e i loro racconti - ora che tocca a noi andare avanti - ci aiutano a superare le difficoltà. È bello, qualche volta, guardare indietro e renderci conto che, anche se la strada da fare è ancora tanta, siamo ormai lontanissimi dal punto di partenza. E siamo felici di scoprire che non siamo soli.
Tutti i bambini sanno di avere diritti, ma conoscono anche i doveri? Il verde è bello per giocare. Ma va anche difeso... L'acqua è di tutti. Ma non si deve sprecare... E poi ci sono diritti nuovi, che è importante scoprire subito: il diritto dei bambini a non essere sfruttati e bersagliati dalla pubblicità e dalla tv; il diritto a conoscere la solidarietà, la tolleranza e il rispetto; il diritto a non essere travolti dall'ansia degli adulti, che sono troppo spesso distratti e lontani dai più piccoli. Questo libro parla della differenza tra l'avere e il fare. Per grandi e piccini.
L'idea è quella di portare a conoscenza dei piccoli il contenuto della "Convenzione sui Diritti dell'Infanzia" utilizzando lo strumento della filastrocca e del gioco del puzzle delle carte in tavola. I temi trattati sono quelli dell'identità, della famiglia, della partecipazione, dell'educazione, della protezione, della salute, dell'informazione e del controllo dell'attuazione delle regole, il tutto condito dalle immagini divertenti e colorate di Gloria Francella. Ogni filastrocca è preceduta da una breve enunciazione - scritta in termini semplici e comprensibili - dell'articolo da cui prende spunto la filastrocca stessa.
La domanda è di quelle che lasciano senza fiato. Ma Beatrice si dimostra all'altezza e procede sicura, forte della sua lunga frequentazione del mondo infantile e di un immaginario raffinatissimo e, insieme, potente, amato dai bambini di molti paesi. "Un bambino è una persona piccola," con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo con idee piccole. Dall'intreccio di parole cristalline e immagini poetiche nasce un libro divertente, commovente, folgorante: una galleria di ritratti a misura di bambino che piacerà a piccoli e grandi. Che cos'è un bambino? È un libro da leggere insieme, per aiutare i bambini a rispondere alla domanda "Chi sono io?". E per aiutare gli adulti a capire cosa sono i bambini.
Sei libero di giocare. Sei libero di pensare. Sei libero di amare. Sei libero di essere felice. Perché il mondo è tuo. Un libro per tutti che arriva dritto al cuore.
«Si può» è un libro positivo che incoraggia le esperienze del bambino che può e deve fare per crescere e formarsi. Per diventare grande serenamente ci si deve scontrare anche con i fallimenti, le paure... senza timori. «Si può» è un libro che incoraggia a fare, provare, osare... sempre con lo sguardo di mamma e papà che seguono da vicino infondendo fiducia. Il testo poetico di Giusi Quarenghi dialoga con le illustrazioni di Alessandro Sanna che, con il suo pennello leggero e onirico, toglie dalle immagini tutto il superfluo. Il libro, in ogni sua parte è un inno a lasciarsi andare!
Se un bambino non è uguale a tutti gli altri - se è timido, se arriva in ritardo, se vede le cose a modo suo, se non crede a quello in cui credono tutti... - rischia di essere etichettato come «sbagliato». Ma ogni bambino è diverso, e per questo prezioso. Per scoprirlo bisogna rinunciare ai (pre)giudizi sommari, aprire la propria mente, fare un passo verso l'altro. Un albo con continui cambi di prospettiva che invita ad andare al di là dei pregiudizi e a cercare ogni giorno l'incontro con chi ci sta accanto.
Vorrei avere un tempo, mio, ma proprio tutto, per ridere e giocare e fare il "bello" e il "brutto".
Chi indovina cos'hanno in comune una scrittrice e un ragno? Chi indovina cos'hanno in comune una bambina qualunque e Virginia Woolf? Una brillante scrittrice, un ragno e la lettrice di questo libro si alternano tra le pagine di un racconto per scoprire che non si può essere felici senza una buona dose di autonomia e libertà. Ispirate al libro «Una stanza tutta per sé», in cui Virginia Woolf esprime il concetto che l'ha resa celebre nel mondo, le autrici usano l'espediente narrativo dell'albo illustrato per spiegare ai bambini e bambine di oggi che la piena libertà può ottenersi solo attraverso l'autonomia.
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