Nel 1996, sugli schermi delle tv italiane, fanno il loro ingresso nella serie animata Sailor Moon Heles (Haruka Ten'ou, Sailor Uranus) e Milena (Michiru Kaiou, Sailor Neptune): l’una dall’aspetto e dagli atteggiamenti più maschili, l’altra di una bellezza morbida e femminile, le due guerriere sailor hanno fin da subito tutte le carte in regola per essere la coppia del secolo. Neanche a dirlo, qualsiasi riferimento a una love story fra le due fu subito censurato trasformandole in “solo amiche”, ma molte piccole spettatrici avevano già cominciato a shippare questo duo diventato, negli anni, iconico.
Quelle stesse spettatrici sono oggi appassionate lettrici di manga yuri, ovvero storie incentrate su relazioni omosessuali tra donne.
Il termine yuri (giglio) fu utilizzato insieme a bara (rosa) negli anni '70 da Itō Bungaku, capo redattore della rivista Barazoku dedicata ad un pubblico omosessuale maschile (barazoku ovvero la tribù delle rose), nella quale vennero stampati contenuti per un pubblico omosessuale femminile (yurizoku ovvero la tribù dei gigli).
E proprio agli anni ‘70 risale il primo vero yuri manga, Shiroi Heya no Futari di Ryōko Yamagishi (La coppia della stanza bianca, inedito in Italia), dramma amoroso tra la dolce Resine e l’ombrosa Simone ambientato in un collegio cattolico francese di sole ragazze.
L’affetto/amore tra compagne di scuola è diventato da allora una delle componenti principali di queste storie: da una parte la senpai (studentessa più anziana), spesso prototipo della Yamato nadeshiko (classica bellezza ideale secondo la tradizione giapponese, dai lunghi capelli neri e dai modi eleganti e composti); dall’altra la kōhai (studentessa più giovane) dai capelli chiari, solare e spontanea (a volte anche ribelle).
Un motivo ricorrente che si può ritrovare nella famosa serie di light novel Maria-sama ga Miteru di Oyuki Konno (inedita in Italia) e in manga recenti quali Bloom into You di Nio Nakatani, Citrus di Saburōta e, a suo modo, in Yuri is my job! di Miman.
La Yamato nadeshiko fa spazio in alcuni casi all’Otokoyaku, il principe azzurro interpretato però da un’affascinante ragazza androgina, come Utena Tenjō in Utena. La fillette révolutionnaire di Chiho Saito e Rei Asaka in Caro Fratello di Ryoko Ikeda, anche in manga che non parlano strettamente di tematiche yuri, come Oscar François de Jarjayes in Le rose di Versailles di Ryoko Ikeda e Haruka Ten'ou in Pretty guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi.
A differenza dei boys’ love (ne parliamo qui), molte delle relazioni raccontate negli yuri erano più accennate che esplicite: tutto si giocava su sguardi e sottintesi, che sfociavano al massimo in carezze, mani nelle mani e, forse, un bacio, senza mai arrivare ad un rapporto fisico tra le due protagoniste.
Nel tempo certe dinamiche sono cambiate e sono state arricchite, venendo incontro alle esigenze di un pubblico sempre più ampio: oggi a storie dai contenuti erotici (Maka-Maka: Love Sex Communication e L’impero delle Otome di Torajiro Kishi) si affiancano storie di vita quotidiana, fatta di ingiustizie e bisogno di emancipazione dagli uomini e dalle imposizioni sociali (Run Away with me, girl di Battan) e insieme di introspezione e scoperta di sé (Love my Life di Ebine Yamaji; La mia prima volta. My lesbian experience with loneliness di Kabi Nagata).
Il mondo yuri abbraccia inoltre narrazioni direttamente legate alla comunità LGBTQIA+: se volete esplorarle vi consiglio di cominciare da Rica'tte Kanji?! Una novellina a Tokyo, in cui l’autrice lesbica Rica Takashima, prendendo spunto da episodi da lei vissuti, racconta di Rica, studentessa da poco trasferita a Tokyo, e delle sue prime esperienze a Shinjuku Ni-chōme, il quartiere gay e lesbico di Tokyo.
Yuri is my job!
Hime Shiraki è l’incarnazione di un’eroina di shōjo manga, amabile e bella come un angelo.
O almeno così sembra. La sua non è altro che una facciata ben studiata per accalappiare, un giorno, un multimiliardario. Ma dopo lo scontro (letterale!) con la manager di un caffè a tema, Hime si trova a lavorare come cameriera e ad interpretare una nuova parte: quella di una studentessa dell’immaginario collegio femminile Liebe Girls Academy.
Lì si imbatte in Mitsuki Yano, senpai dolce e gentile davanti ai clienti, ma di tutt’altro temperamento dietro le quinte.
Giocando sui cliché degli shōjo manga al femminile, Yuri is my job! mette in scena il sogno di appassionate lettrici e lettori, finendo per coinvolgere le protagoniste molto al di là di quanto immaginassero.
Hime è la rappresentazione della ragazza perfetta, carina e amata da tutti… peccato che si tratti solo di una facciata per realizzare il suo sogno! Un giorno, cadendo dalle scale, ferisce accidentalmente Mai, la manager di un cafe. Per farsi perdonare è disposta a tutto! Sotto la guida della bellissima Mitsuki, Hime non può che arrossire e…
Love my life
Avere 18 anni e farsi domande, non solo su di sé ma anche sulla propria famiglia.
Ichiko Izumiya è innamorata di Eri Jōjima e non potrebbe essere più felice. Vorrebbe condividere questa gioia con suo padre, docente universitario rimasto vedovo sette anni prima, ma quale potrebbe essere la sua reazione? E se ne restasse scioccato?
Ciò che Ichiko davvero non si aspetta è lo shock che subirà lei nello scoprire il segreto che suo padre e sua madre le hanno nascosto per tutti questi anni, un segreto molto simile al suo.
Un diario/dialogo in linea diretta con chi legge, sincero e reale, alla scoperta di motivi inaspettati per amare la propria vita.
Ichiko e Eri tornano in una nuova edizione riveduta e corretta. Un fumetto poetico che narra la complessità e le mille sfaccettature dell'amore, mettendo in luce anche i pregiudizi intorno alle relazioni omosessuali e gli stereotipi di genere che caratterizzano ancora la società. Un'opera immancabile e significativa nell'ambito del fumetto a tema LGBTQ.
...Se fossimo nate più tardi…non ci pensi mai? Se avessimo vissuto in un mondo diverso…
Nel 2018 Kiyoko Itō ha più di ottanta anni e un passato di rimpianti che pian piano sta svanendo dalla sua memoria.
Ma i ricordi più lontani sono quelli che rimangono, e nel passato di Kiyoko c’è Mitsu Sonoda, compagna di scuola ai tempi del liceo e suo grande amore, l’unica persona davvero impossibile da dimenticare.
In una narrazione che va da oggi a ieri, Quel che resta del sogno ripercorre le svolte importanti nella storia di due donne separate contro la propria volontà, per colpa di una società che non accettava il loro amore.
Rimorsi, speranze e desideri si avvicendano in settant’anni di vita. Fino a quell’istante fatidico che ha dato inizio a tutto.
Kiyoko ha 85 anni e ormai la sua mente inizia a mostrare segni di cedimento. Un giorno riceve la visita inaspettata di Mitsu. Quando erano ancora ragazze e frequentavano una scuola femminile, Kiyoko e Mitsu si erano innamorate e avevano tentato un suicidio d'amore… ma avevano intrapreso strade diverse. Una riflessione sui diritti delle coppie LGBTQ, un lungo flashback, sullo sfondo di una nazione che cambia.
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