E se da qualche parte, nel multiverso (o accanto a noi, sul pianerottolo) esistesse una versione di noi stessi più forte, più intelligente, più... cattiva?
Una sorta di doppelgänger, un sosia come quelli di cui la grande letteratura ha tramandato tanti esempi, da Dostoevskij all'Uomo Ragno.
Un rovescio, insomma, al quale guardare per capire meglio chi siamo davvero, attraverso il nostro calco in negativo? Beh, il nostro Claudio Marinaccio si è posto la domanda, dopo aver letto un libro divertente, ed è giunto a una conclusione un po' drastica: prevenire è meglio che curare. Ma ne siamo proprio sicui?
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