L'AI, lentamente, diventa sempre più presente nelle nostre vite e, come ogni grande innovazione tecnologica, la preoccupazione che possa soppiantare la mano e la menta umana diventa sempre più forte. Del resto, è naturale che sia così di fronte a un nuovo, grande passo avanti (e verso l'ignoto).
Gli ambiti in cui l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è maggiormente temuto sono sicuramente le arti, come la letteratura, la musica o anche la creazione di immagini. Questo timore è fomentato da un utilizzo scorretto dell'intelligenza artificiale, come il recente caso di censura in alcune scuole dell'Iowa.
Sorge naturale, ad esempio, porsi questa domanda: riusciremo, in futuro, a distinguere una creazione digitale da una foto scattata da un occhio esperto?
Iniziamo un percorso "a puntate" nella storia della fotografia, partendo dal rapporto tra la fotografia e l'Ai e continuando a ritroso per risalire la sua lunga evoluzione.
Scopriremo così che lo stereotipo di "presa diretta" della realtà associato a questa arte è vero solo in parte perchè fin dagli esordi uno scatto conosce ambiguità e rimaneggiamenti e che non dobbiamo temere l'AI, almeno in fotografia.
Negli ultimi mesi è un’eventualità piuttosto frequente imbattersi in eventi, forum, articoli e post sui social network che esprimono perplessità e preoccupazioni riguardo all'impatto dell'Intelligenza Artificiale sulla società contemporanea, in particolare sulla fotografia e sulla creazione di immagini.
In un percorso di otto saggi critici sulla fotografia, l'autore riflette sulla creazione delle immagini e sulla cultura che le vorrebbe espressione della verità. "Ribellandosi", Fontcuberta mette in dubbio l'idea di fotografia come specchio della realtà
Recentemente ha destato parecchio scalpore la vicenda legata al fotografo tedesco Boris Eldagsen, che ha rifiutato il premio dei Sony World Photography Awards perché la sua immagine era stata generata da Intelligenza Artificiale.
All’interno di questo dibattito, esiste una fazione piuttosto agguerrita che sostiene che l’Intelligenza Artificiale possa addirittura compromettere l'autenticità dell'arte fotografica, facendo piombare l’umanità in un oscuro mondo fatto di menzogne, manipolazioni e fake news.
Benché comprensibili, tali preoccupazioni si allontanano notevolmente dalla realtà.
Innanzitutto è opportuno riflettere sul tema della manipolazione delle immagini, pratica già esistente ben prima dell'era digitale.
Già oltre cento anni fa i fotografi modificavano manualmente le foto, sfruttando ingranditori per schiarire o scurire parti specifiche. Persino sezioni di negativi venivano ritagliate e combinate per dare vita a nuove immagini.
Se facciamo un salto indietro fino agli albori della fotografia e osserviamo le immagini realizzate da Daguerre e Bayard, possiamo facilmente comprendere come questo linguaggio sia nato con già al suo interno il germe dell’ambiguità.
Se teniamo presenti queste considerazioni, allora riesce più semplice percepire l’Intelligenza Artificiale come un passo evolutivo naturale nell'ambito della fotografia e della creazione di immagini.
In questo senso è importante sgombrare il campo da un dubbio: l’Intelligenza Artificiale non minaccerà l'autenticità e l'espressività della fotografia, ma anzi permetterà ai fotografi di realizzare immagini migliori, più efficaci e più elaborate.
I programmi basati sull'Intelligenza Artificiale stanno diventando elementi comuni nel mondo della fotografia, con software sempre più semplificati che permettono a chiunque di utilizzarli, senza la necessità di particolari abilità tecniche. La novità e la scarsa conoscenza rappresentate da questo strumento possono certamente incutere timore, ma possiamo provare a pensare a come il progresso tecnologico nell’ambito digitale sia stato rapido e, per certi versi, imprevedibile negli ultimi trent’anni.
Accendere le luci di casa a distanza tramite app, gestire l'intrattenimento domestico utilizzando la voce o videochiamare qualcuno che si trova dall’altra parte del mondo attraverso un cellulare erano concetti quasi fantascientifici fino a pochi anni fa. Se applichiamo questo pensiero all’evoluzione digitale nel contesto fotografico, capiamo come il passaggio dalle prime fotocamere “popolari” per il grande pubblico agli smartphone con potenti fotocamere digitali sia stato un cambiamento tanto rapido quanto epocale.
La sfida del presente è rappresentata dalla nostra capacità di accettare e assimilare questo nuovo e grande cambiamento, imparando a sviluppare un approccio critico nei confronti delle immagini, senza lasciarci ingannare dalla loro ambiguità. Così è certo che non potremmo trarre altro che enormi benefici dall'applicazione dell'Intelligenza Artificiale nel campo fotografico.
L'interazione tra uomo e macchina rivoluzionerà l'intera scienza medica, modificherà i metodi di apprendimento nell'istruzione pubblica, così come cambierà per sempre il modo di fare comunicazione e intrattenimento. Per Kai-Fu Lee, ex presidente di Google Cina, e Chen Qiufan, astro nascente della fantascienza cinese, il tema principale non è l'IA, ma l'umanità
Concludiamo con una riflessione su un fatto imprescindibile: il connubio tra Intelligenza Artificiale e fotografia è in atto in questo momento e in futuro il loro rapporto si farà sempre più stretto. Per questa ragione è abbastanza inutile - e alle volte un po’ grottesco - assumere un approccio luddista alla questione.
Piuttosto, la sfida del futuro per fotografi, photo editor e curatori sarà rappresentata dalla capacità di sapersi muovere con destrezza in una nuova era fatta di immagini realizzate tramite Intelligenza Artificiale, con tutte le questioni etiche e morali del caso.
Di fronte alla continua e rapidissima accelerazione tecnologica, il dibattito è destinato a trovarsi di fronte a nuovi interrogativi in cerca di una risposta: l'Intelligenza Artificiale arriverà fino al punto di creare immagini senza l'intervento di fotografi o artisti digitali? Come evolverà il ruolo del fotografo nel futuro prossimo? Come faremo a difenderci dalle fake news?
Di
| Mimesis, 2022Di
| Seipersei, 2021Di
| Mondadori, 2023Di
| Luiss University Press, 2023Ti potrebbero interessare
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