Uno dei simboli dello scorso 8 marzo sono state le donne in fuga dall’Ucraina. Un gruppo in mimetica, nove in totale, con la bandiera alle spalle e le armi in pugno. Lanciano un messaggio: “Siamo le donne dell’Ucraina, abbiamo messo al sicuro i nostri figli. E ora ci siamo unite ai nostri uomini e all’esercito”.
Spesso si confonde femminismo con “diventare meglio degli uomini”. La verità è che femminismo vuol dire equità e non deve fare paura. Anche se l’equità spesso può spaventare.
In molti hanno sfilato per le città proprio l’8 marzo. E tra i tanti volti che manifestavano, una ragazza ha ricordato che la Giornata internazionale della donna non è un giorno in cui rivendicare i diritti, ma è un giorno di lotta.
E forse, di fronte a bambine e bambini che fuggono dalle bombe invece di andare a scuola, le donne che prendono in mano le armi e si uniscono agli uomini rappresentano proprio quella lotta. Uguali, non superiori.
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