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Irene Coletto

Nata nel 1993 a Pordenone, è facilitatrice grafica, illustratrice per diverse case editrici (Erickson, Pearson, DeAgostini) e vignettista per la Smemoranda. Nel 2020 ha pubblicato con Renape "Non ce la posso fare"

Smartworking, se ce l'avessero detto qualche anno fa, non lo avremmo mai pensato possibile. Oggi, invece, è diventato pane quotidiano per tutti noi lavoratori.

In seguito alla pandemia da Covid-19, è possibile per molti dipendenti lavorare da casa qualche giorno a settimana. E se non fosse il lavoro portato a casa ma la casa portata al lavoro?

È quello che sta accadendo a Shanghai, dove molte persone saranno obbligate a fermarsi sul posto di lavoro anche di notte, dormendo su brande o giacigli improvvisati, cosa che si sta verificando già in alcune aziende. E se tutti ben sappiamo quanto questa pandemia si sta trascinando nel tempo... Ma da quanto tempo stanno dormendo in ufficio!

Certo, la ripresa economica è importante ed è altrettanto fondamentale evitare le gravi conseguenze sui commerci mondiali, tutto nell'ottica di limitare ulteriori disagi sulla popolazione. Ma non è un disagio dormire in ufficio?

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