Signa Farrow è sempre stata sola. Orfana e futura ereditiera, Signa è costretta a spostarsi continuamente da un parente avido all’altro. L’unica costante della sua vita è Morte, traghettatore di anime che solo lei può vedere e che sembra accompagnarla ovunque vada, prendendosi man mano tutti i suoi tutori. Ma nonostante il mietitore non sia mai troppo lontano da lei, non è mai per portare Signa nell’aldilà, perché Signa non può morire.
Belladonna, primo romanzo dell’omonima serie di Adalyn Grace, è finalmente approdato anche nelle librerie italiane edito da Rizzoli, dopo aver già spopolato su #Booktok, ed è pronto ad incantarci con una storia romantica dai toni lirici e a sorprenderci con un mistero intriso di belladonna.
Signa ha diciannove anni. Rimasta orfana ancora bambina, è stata allevata da una serie di tutori tutti interessati più alla sua ricchezza che al suo bene, e tutti defunti prima di poter mettere le mani sulla sua eredità. Gli unici parenti che le sono rimasti sono gli Hawthornes, un’eccentrica famiglia che vive nella cupa ma ricchissima villa di Thorn Grove.
Morte però non aveva bisogno di essere visto; doveva essere percepito. Come un peso che grava sul petto, o un colletto abbottonato troppo stretto. Come cadere in acque gelide, letali. Morte era soffocante, di ghiaccio
Quando Signa arriva a Thorne Grove, per la prima volta si sente accolta e ben voluta dalla famiglia che vi risiede, gli Hawthornes, e finalmente sente di avere mille possibilità davanti a sé. Ma un assassino minaccia di sconvolgere nuovamente la sua vita e quella dei suoi protettori, e sarà compito di Signa fermarlo con l’aiuto del seducente e misterioso Morte.
Belladonna è un libro dall’ambientazione gotica dove non mancano manieri infestati, sontuosi balli in maschera e un assassino dalle intenzioni velenose, che rende questo romanzo un murder mystery tanto quanto un fantasy romance. L’aggiunta di un pizzico di horror nella scenografia che contraddistingue il romanzo contribuisce a rendere la cornice più cupa e suggestiva, che non oscura però il lato romance, e anzi lo eleva e evidenziandone la dolcezza e la struggente scoperta di nuovi sentimenti.
Per me sei come una canzone per un’anima che non ha mai conosciuto la musica. La luce per chi ha visto solo il buio. Tiri fuori la parte peggiore di me, sono diventato vendicativo verso coloro che ti trattano in modi che a me non piacciono. Eppure fai uscire anche il meglio di me, e io voglio essere migliore grazie a te. Migliore per te. Da quando esisto, ho chiesto solo una cosa: una persona che potesse comprendermi, e che potessi toccare. Quando tocco qualcuno, vedo la vita che ha vissuto in lampi di ricordi, mentre quella persona muore. Ma la prima volta che ho toccato te ho visto il tuo futuro. Uno spiraglio di te tra le mie braccia, che ballavi in un bellissimo vestito rosso sotto la luce della luna
Adalyn Grace dipinge un’ambientazione sfarzosa ed elegante che, se guardata da vicino, però, sembra marcire dall'interno. Un po’ come le ingenue convinzioni di Signa, con le quali nel corso della storia sarà costretta a fare i conti, per lasciarsele alle spalle e far spazio alla sua vera natura, così come ai suoi poteri, che crescono. Questo libro è anche un viaggio interiore, un percorso che Signa deve affrontare per capire ciò che conta davvero: quello che la società si aspetta da lei, o quello che il cuore le detta e la rende unica.
Lei non temeva più ciò che fermentava dentro di lei, e aveva smesso di scusarsi per chi era. Signa non avrebbe solo bruciato; si sarebbe incendiata
Belladonna è, dunque, anche una storia di introspezione, di scoperta di sé e di legami familiari che vanno al di là del sangue. Raccontata dal punto di vista di Signa con una narrazione esterna, è istintivo lasciarsi coinvolgere e affezionarsi alla protagonista. A Signa non mancano le caratteristiche per essere una classica eroina YA: poteri misteriosi, un passato tragico e l’assoluta volontà di essere il più normale possibile. Ciò nonostante, con le sue imperfezioni, che la rendono così umana e così facile da amare, Signa è una protagonista che sorprende e sa distinguersi e che porta il lettore a tifare per lei fino alla fine. Non mancano i colpi di scena, i momenti di struggente romanticismo (che lasciano spazio anche a triangolo amoroso) e quelli di suspence che ti fanno dire “ancora un altro capitolo e poi chiudo”.
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