Una brava ragazza è una ragazza morta di Holly Jackson:

Il volume conclusivo della trilogia di best seller di Holly Jackson (edito come i precedenti da Rizzoli) tiene il lettore con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina. La prosa ipnotica dell’autrice ci porta nella mente di una protagonista coraggiosa, ma tormentata, che deve salvare sé stessa non solo da un minaccioso e astuto stalker, ma anche dalle proprie paranoie, dai propri incubi e dalla propria follia.

Chi ti cercherà quando sarai tu a scomparire?
Questo è il messaggio che un misterioso stalker invia a Pip Fitz-Amobi.
Ma la protagonista ha ben altro a cui pensare.

Le vicende traumatiche che ha attraversato nel proprio ultimo caso, pochi mesi fa l'hanno messa a dura prova, specialmente dal punto di vista psicologico. Se le sudano le mani è ossessionata dalla sensazione di averle sporche di sangue e quando cala la notte gli incubi le impediscono di trascorrere il sonno serenamente. Oltre a questo, lo stupratore seriale Max Hastings, ingiustamente assolto, la denuncia per diffamazione per il modo in cui lei lo ha attaccato sul proprio podcast. A consolare Pip non basta l’affetto del fidanzato Ravi.
Dormire sta diventando quasi impossibile senza le pastiglie di Xanax, che il medico però non vuole più prescriverle.

Ben presto lo stalker passa dalle parole ai fatti. Pip trova sempre più di frequente piccioni morti abbandonati davanti a casa sua.

Misteriosi segni vengono tracciati con il gesso davanti alla sua abitazione…  
Cosa sono?
Crocefissi?
Uomini decapitati?

Pip si rende conto che lo stalker potrebbe essere pericoloso e chiede aiuto alla polizia, ma l’ispettore Hawkins non la prende sul serio e lei si ritrova costretta, suo malgrado, ad indagare per conto proprio per scoprire chi la sta perseguitando. Compito non facile: i nemici - e quindi i sospettati - sono numerosi.

Si potrebbe trattare forse di Max Hastings, timoroso di perdere la causa legale? O forse di Charlie Green, ancora latitante. O ancora Jason Bell, sulla cui vita il podcast di Pip ha portato un’enorme e sgradita attenzione mediatica.

Pip, emotivamente e psicologicamente provata, continua ad indagare, sforzandosi di distinguere la realtà dagli incubi della propria mente inquieta.

E ben presto la sua storia si intreccerà con quella del Mostro del nastro adesivo, un serial killer arrestato anni prima per aver assassinato cinque donne.