The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd

Senz'altro uno degli album più celebri e dirompenti della storia della musica, sicuramente il lavoro che meglio identifica, anche grazie alla copertina, il quartetto britannico, al momento della pubblicazione costituito da Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright.

Syd Barrett, membro fondatore dei Pink Floyd della cui ombra lisergica si possono comunque cogliere tracce in vari momenti del disco, aveva lasciato la band nel 1968, ormai prigioniero dei propri fantasmi.

Uscito nel 1973, The Dark Side of the Moon è oggi uno splendido cinquantenne, un concept-album i cui brani indagano temi non facili e ben noti al gruppo: alienazione, follia e inquietudine vengono raccontate su uno sfondo sonoro raffinato, sperimentale e all’avanguardia (fondamentale in questo senso il supporto del tecnico del suono, Alan Parsons), che ha segnato la propria epoca e tutto il rock a venire.

Breathe, The Great Gig in the Sky, Money e Us and Them sono probabilmente i brani più noti dell’album, ma ciò che più stupisce e conquista di quest’opera è la sua straordinaria coesione: ogni pezzo di questo disco non sarebbe così apprezzato se ascoltato in un contesto diverso.

Successo praticamente immediato, The Dark Side of the Moon è rimasto stabilmente nei posti più alti delle classifiche di vendita dal 1973 al 1988: si calcola che ne siano state vendute circa 50 milioni di copie fisiche e che sia presente a casa di una famiglia inglese su cinque.