Dono di Dio di John Wray

In Dono di Dio John Wray esplora le ragioni più profonde che spingono una comune ragazza a lasciare la sua vita per seguire una vocazione oscura, che è ben più di una semplice scelta controcorrente: diventare una talebana.

Un puro capriccio adolescenziale, una ribellione che di autentico non ha nulla se non la voglia di essere fuori dagli schemi.
Può valere forse per qualunque altra ragazza ma non per Aden Sawyer, una giovane americana che sa esattamente cosa vuole e che trova nei suoi diciotto anni la determinazione e l’energia per dare una svolta definitiva alla sua vita.
Non sentirsi al proprio posto né in casa né fuori, vivere in una bolla claustrofobica in cui tutto sembra opprimerti ma sentire ribollire dentro di te un’energia, che è il desiderio di voler cambiare direzione al tuo futuro per sentirti davvero realizzata.
Probabilmente è questo che ha spinto Aden a prendere una decisione senza possibilità di ritorno:

La quotidianità di Aden è una prigione più che una vita.
Complicato è il rapporto con la madre, preda dell’alcol e di morbose manie di controllo sulla figlia che sembra provare affetto solo per il suo pitbull.
Soffocante è la relazione con il padre, un professore di studi islamici che vuole imporsi con prepotenza ideologica sulla figlia, e plasmarla a sua immagine e somiglianza.

Ma qualcosa sta cambiando.
L’islam, finora una fiammella che era stata sempre accesa in lei e che l’aveva avvolta in un perenne tepore, sta diventando sempre più grande  e ruggente, con un’intensità senza pari. E Aden la percepisce subito, ne è attratta, e inizia a camminare, anzi a correre in quella direzione.
Preferisce scottarsi in caso, piuttosto che rimanere immobile.

Aden, mossa da un fuoco interiore, si lascia guidare dalla sua bussola orientata verso il suo Nord: il Pakistan.
Non vuole solo conoscere più a fondo l'islam al pari di una fedele come tante. Desidera consacrarsi, donarsi a un ideale in cui crede più della sua stessa vita e condividere il percorso con persone che come lei hanno accolto la loro vocazione, e non sono disposti a tornare indietro.

Armata di voglia di riscatto e di combattere a tutti costi (e non solo per sé) Aden cambia identità e si reinventa una nuova vita che per la prima volta è lei ad avere tra le mani, e se la cuce addosso come un abito su misura.
Ma anche il vestito di un tessuto pregiato può rivelare grandi imperfezioni non notate a una prima occhiata, deludendo così le aspettative. È necessario fermarsi e riflettere: tenerlo e usare delle toppe pur di continuare a indossarlo o buttarlo e tornare a vecchi vestiti, stretti ma integri?