Da Le metamorfosi di Ovidio all'Iliade e l'Odissea di Omero, dalle gesta di Achille all'epopea di Ulisse, passando per cartoni animati come Hercules e Gods & Heroes, della mitologia ed epicità greca abbiamo materiale a non finire.
Grandi furono le gesta di altrettanto grandi combattenti e generali, assistiti, favoriti o ostacolati dai temibili Dei. Ma le donne? Che ruolo avevano mogli, figlie, sorelle, mentre la guerra di Troia imperversava per dieci lunghi anni?
Jennifer Saint, nel suo ultimo libro che porta il nome di Elettra, ce lo ha illustrato nel migliore dei modi.
Dopo aver conquistato migliaia di lettori con Arianna, Jennifer Saint torna in libreria con un’originale reinvenzione del mito: una riscrittura lirica ed emozionante, in cui le donne combattono per rivendicare la propria libertà.
Dopo il grande successo di Arianna (di cui non potete perdervi il podcast che gli abbiamo dedicato!), l'autrice è tornata a parlarci di audacia, coraggio, amore e dolore, personificando tutti questi elementi in tre donne.
Avete capito bene. Il libro si chiama Elettra, ma il suo punto di vista che fa da apertura e chiusura al romanzo, è un filo conduttore legato a doppio nodo con le vite di sua madre Clitennestra - con lei a Micene - e la lontana Cassandra, principessa troiana la cui vita verrà sconvolta dal padre di Elettra, Agamennone.
Il primo capitolo parte dalla fine, con una giovane Elettra che aspetta da tanti anni il papà di cui ricorda a malapena l'abbraccio, ma verso il quale nutre profondo amore e nostalgia. La sua intera esistenza sembra essersi cristallizzata nell'attesa di quell'uomo, partito per Troia insieme al fratello Menelao - re di Sparta - per riprendersi la cognata e zia di Elettra, Elena, fuggita vergognosamente con Paride. Sono trascorsi dieci anni da quando Agamennone ha smosso interi eserciti per attraversare i mari e radere al suolo Troia, e finalmente il segnale che sua figlia tanto anelava, è arrivato: la citta è caduta, i greci stanno tornando a casa.
Da qui, con un vertiginoso salto all'indietro, ci viene data l'occasione di assistere ad alcuni dei momenti più importanti che ci sarà sicuramente capitato di sentire almeno una volta nella vita, magari studiando epica a scuola o appassionandoci a qualche libro sull'argomento: Elena che sposa Menelao, il suo tradimento, la lunga battaglia, Achille, Odisseo, l'inganno del cavallo, la conquista della città... ma attraverso un nuovo punto di vista tutto al femminile.
E così ci ritroviamo al fianco di Clitennestra, gemella di Elena, tra le mura di una maestosa sala all'interno del palazzo di Sparta, colma di pretendenti desiderosi di poter avere la mano di sua sorella, considerata talmente bella da essere stata concepita dall'unione tra la loro madre e Zeus in persona. Clitennestra assiste all'innamoramento tra la sua altra sorella, Penelope, e Ulisse, mentre Elena sceglie Menelao. Sposarsi con suo fratello, Agamennone, appare per Clitennestra la scelta più naturale, soprattutto dopo che quest'ultimo e Menelao - provenienti da Micene ma scacciati dallo zio che uccise il loro padre - si riprendono il trono assassinando il loro stesso parente.
Ignara di quanto questa scia di sangue si sia trascinata nei secoli, interessando l'intera discendenza di Agamennone, Clitennestra si reca a Micene per diventarne la regina, sposando quell'uomo che così poco conosce. In poco tempo, però, scoprirà la verità.
Proprio mentre l'amore per la sua prima figlia la riempie di gioia, nonostante la mite convivenza con un indifferente Agamennone, viene a sapere di come la loro stirpe sia marchiata dagli Dei stessi con una tremenda maledizione. Un lontano parente aveva osato beffarsi di loro in un modo talmente atroce, che di lì in poi ogni generazione si sarebbe sottratta il trono a vicenda, pagandolo con il sangue.
Dal momento in cui era nata mia figlia, d'un tratto il mondo mi sembrava un posto molto più allarmante, pieno di pericoli che non avevo mai notato. Guardando il suo visetto, mi rendevo conto che quello che provavo era amore, e che l'amore portava con sé un nugolo brulicante di nuove paure
L'amore è quindi il primo grande tema del libro. L'amore di Elettra per il padre, l'amore di Clitennestra per la sua prima figlia, che trova radici nell'elemento più importante per la maggior parte dei personaggi: la famiglia.
Persino quella famiglia che può deluderci, come succede a Cassandra, figlia di Priamo ed Ecabe, re e regina di Troia, incapaci di aiutarla e soprattutto crederle quando tenta di spiegare come Apollo in persona le abbia dato il dono della preveggenza. Nemmeno Ecabe riesce a farlo, dandole della pazza nonostante sia afflitta anche lei stessa da ripetute visioni; in seguito ad una di esse aveva persino abbandonato il figlio Paride ai piedi di un monte, per poi vederlo ritornare da adulto con la promessa di voler stringere un'alleanza con Sparta.
Cassandra è consapevole dell'inganno del fratello. Dal suo arrivo, vede infatti solo devastazione nel loro futuro, ma ancora una volta nessuno le crede, neanche quando Paride tornerà con Elena, scatenando le ire dei greci ed una guerra che non lascerà loro scampo.
Qui ritroviamo il secondo tema del libro: la possessività. Le donne, nonostante la loro tenacia, forza e resistenza, vengono trattate da trofei, oggetti, come se fossero prive di sentimenti o intelletto alcuno.
Quando avevo visto i pretendenti che erano accorsi per Elena, avevo pensato che fossero là perché la amavano; ma mi ero sbagliata. La odiavano. La odiavano perché era meravigliosa e perché volevano impossessarsene. Niente li esaltava più della caduta di una donna splendida. Volteggiavano sulla sua reputazione come avvoltoi, rovistando alla ricerca di ogni brandello di carne per poterlo divorare
Il vero scatto alla storia lo darà Clitennestra. Ifigenia, la sua prima figlia ormai quattordicenne, viene convocata all'accampamento dei greci che non riescono a salpare alla volta di Troia a causa della scarsità di vento. La promessa è che venga data in sposa ad Achille, ma quando Clitennestra e Ifigenia giungono all'altare, Agamennone uccide brutalmente la figlia senza alcuna pietà: un sacrificio agli Dei per quei venti favorevoli che immediatamente si alzano, permettendogli di salpare.
Clitennestra porterà in sé, per tutti gli anni successivi, l'incarnazione del terzo tema dell'opera.
[...] in qualche modo, il dolore di quello sconosciuto mi fece sussultare. Forse perché riuscivo ad attraversargli il corpo con lo sguardo, a vedere il suo cuore che pulsava di una sofferenza che rispecchiava la mia. Il grido di agonia nelle nostre anime poteva essere placato solo da una cosa: la vendetta
È proprio la vendetta a muovere il resto della storia. Clitennestra che attende solo il ritorno di Agamennone per vendicare la morte della figlia, Menelao che vuole radere al suolo Troia per riprendersi Elena e fargliela pagare per il suo affronto, mentre in tutto questo Cassandra tenterà in ogni modo di preavvisare la tragedia.
Assistiamo attraverso i loro occhi, chi più vicini chi più lontani, alla caduta di Troia, alla brutalità dell'uomo accecato da ricchezza, possessività e potere, fino a che lo scettro della vendetta non passerà ad Elettra, ormai cresciuta al fianco di una madre troppo presa dalla dolorosa perdita di Ifigenia, a tal punto da aver creato un'ombra di sé stessa proprio in colei che dà il nome al libro.
Perché se c'è qualcosa che Jennifer Saint ci insegna in questo libro, è che l'essere umano è irrimediabilmente in balia di sentimenti capaci di divorarlo, e circolarmente tutto è destinato a tornare, fino a che non si decide di spezzare la catena.
Attraverso la ribellione di tre donne, scopriamo le diverse sfaccettature della parola libertà.
A quale di queste apparterrete voi?
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