L'enciclopedia delle fate di Emily Wilde di Heather Fawcett

Bestseller del «Sunday Times» e del «Washington Post», finalmente approda in Italia L’enciclopedia delle fate di Emily Wilde, il primo volume della serie della canadese Heather Fawcett, pubblicato da Mondadori nella traduzione di Alice Casarini. Un adult fantasy capace di spaziare tra il cozy – quella sezione del genere dai connotati rassicuranti e consolatori – e un humor dalle tinte decisamente dark, in cui non mancano avventure rocambolesche e romanticismo.

Il romanzo è il diario di viaggio della protagonista, una ricercatrice accademica appena arrivata nel villaggio scandinavo di Hrafnsvik per studiarne i Nascosti, una categoria del Popolo fatato, al quale sta dedicando un libro. Emily è una specialista meticolosa e accurata, intenzionata a fare carriera e dimostrare il proprio talento; a differenza di tante altre eroine, la sua goffaggine nei rapporti interpersonali non è apparentemente legata a insicurezze o traumi, bensì a un vero e proprio distacco nei confronti di tutto ciò che non riguarda i suoi obiettivi. Non impiega molto, quindi, a inimicarsi gli abitanti della zona, sebbene le sia necessario il loro aiuto per scovare le creature magiche.

Tutto il contrario, invece, è il collega Wendell Bambleby: alleato e insieme rivale, uomo carismatico e dall’etica incerta, verso cui Emily prova attrazione e fastidio. Quando la raggiunge per proporle una collaborazione, i sospetti di lei sulla sua identità si fanno sempre più concreti. Si tratta di una delle incognite incastonate nell’intreccio: la loro indagine, infatti, viene di continuo ostacolata dai complessi misteri sulla relazione tra fate e umani. Non sembra un caso che nella stessa zona abiti un changeling, avvengano periodicamente rapimenti e vi siano alberi maledetti. Per scoprire il nesso, però, non basta solo inseguire le tracce del passato, è anche necessario affidarsi alle leggende locali.

La scrittura scorrevole di Heather Fawcett inserisce con disinvoltura nella narrazione le note a piè di pagina di Emily, che costituiscono un’affascinante raccolta di aneddoti. Il focus principale è quello della protagonista, alcuni eventi chiave sono tuttavia nella versione di Bambleby: i due condividono la sete di successo e una certa dose di opportunismo, spesso causa dei loro comportamenti scorretti. Non è tanto l’evoluzione di questa amicizia a innescare la maturazione di Emily, quanto la consapevolezza di aver trovato nella gente del luogo una famiglia, atipica eppure coesa, e di non poter più agire per interesse. Soprattutto se viene messa a repentaglio la salvezza della collettività.

È questo, forse, il punto di forza dell’opera di Heather Fawcett. Un fantasy a tratti tenero e intimo, a tratti brutale e sferzante, già considerato come uno dei migliori degli ultimi anni.