Preparatevi a inorridire, a strabuzzare gli occhi per l’incredulità ma anche a ridacchiare per cose buffe che un giorno, forse, potrebbero essere realtà. E avvisate anche il vostro stomaco, perchè sta per essere messo alla prova.
Le convenzioni e le abitudini sociali esistono solo per essere distrutte.
Sembra dirci questo Sayaka Murata con La cerimonia della vita, dopo che con I terrestri ci ha abituato a mettere tutto in discussione e lo rifà, con dodici racconti che definire surreali è riduttivo.
In questi dodici racconti, Murata Sayaka miscela un insolito cocktail di umorismo e orrore per ritrarre sia i solitari che gli emarginati, capovolgendo completamente le norme e le abitudini sociali per metterle meglio in discussione
È difficile descrivere questo libro incastrandolo in parole specifiche, perché per ognuna è valido anche l'esatto contrario, voce di un romanzo che ribalta ogni logica, inclusa quella spazio-temporale.
Dai nomi dei personaggi e dei cibi potremmo dire che i racconti siano ambientati in Giappone, forse. Non nel presente ma magari in un futuro ultramoderno, o distopico. E se tutto avvenisse in una realtà parallela, non indicabile su una cartina? Potrebbe essere.
Nulla è stabilito, tutto è soggetto a interpretazione personale (del lettore e dei personaggi). E così il racconto di apertura, La cerimonia della vita, è la celebrazione della morte e del cannibalismo se osservata con occhi viziati dalla consuetudine. Per i protagonisti invece non è solo un comune funerale ma anche un momento per generare vita:
I partecipanti a una cerimonia della vita mangiano il corpo del defunto, e inoltre cercano un partner per l’inseminazione tra gli altri convenuti. Basato sull’idea del concepimento di una nuova vita dalla morte, questo rito si addice perfettamente alla mentalità delle masse e all’ossessione inconscia per la riproduzione
Non manca anche la ricetta per cucinare per bene un umano, ma la lascio agli stomaci forti che leggeranno il racconto.
L’anomalia quindi diventa la prassi, o meglio, tutto ciò che è socialmente inaccettabile per Noi è normale per Loro. Sì, perché Murata ci parla da un’altra dimensione, in cui dobbiamo entrare senza cervello, ma di pancia, per capire e apprezzare l’affresco folle disegnato in queste pagine che toccano anche questioni attuali, punti di partenza per dei racconti sempre più stravaganti.
Riciclo e sostenibilità sono due parole sulla bocca di tutti Noi ma Loro hanno trovato la soluzione più green che si possa mai pensare. In Materiali di prima qualità Yumi non riesce ancora a credere che il fidanzato della sua amica Nana non lo accetti, del resto non c’è nulla di più comune, pratico e versatile perché si sa, dell’uomo non si butta via niente (e alcuni pezzi valgono una fortuna). Così Nana sfodera un bellissimo e pregiato maglioncino di capelli umani, impreziosito da orecchini di denti e anelli d’osso, così costosi da essere venduti solo in gioielleria. Ma il fidanzato Naoki è un pesce fuor d’acqua, o meglio, sembra uno di Noi:
«Assurda avversione? Ma non ti rendi conto che stai parlando di qualcosa di sacrilego? Estirpare unghie e capelli, usare i nostri corpi per farne prodotti di uso comune... Non riesco a credere che tu possa essere così insensibile da voler utilizzare oggetti ricavati da cadaveri umani.»
La risposta di Nana è un colpo che arriva in pieno petto, che fa sbarrare gli occhi e che nella sua assurdità potrebbe incontrare il favore di qualcuno:
Perché, secondo te, usare animali morti e sfruttare altre specie è diverso? Non è meraviglioso poter usufruire dei nostri corpi dopo la morte, evitando di sprecarli e dando loro come una nuova vita?
La cerimonia della vita è anche dolcezza, come gli Amanti del vento.
Se gli oggetti provassero dei sentimenti, delle emozioni e avessero dei desideri? Futa, la tenda di una cameretta, sembra dirci di sì. Ha condiviso con la sua piccola padroncina tanti momenti e come chiunque quando vede che qualcosa di caro è in altre mani, prova una gelosia che muta (o forse no) nel corso del racconto. Naoko e Yukio si stanno conoscendo, animati dalla curiosità di scoprire il corpo dell’altro e Futa non è molto diversa da loro, vuole sentire su di sé il calore di Yukio. Che lo faccia per gelosia o per attrazione nei confronti del nemico non è importante.
Del resto nel mondo di Murata tutto si presta a mille interpretazioni ed è possibile anche un triangolo amoroso con corrispondenze incerte tra due bambini e un pezzo di stoffa.
Murata riesce a trattare con la stessa folle e cruda intensità sentimenti e argomenti differenti, cogliendoti sempre impreparato e lasciandoti disturbato, ma anche affascinato, dall'assurdità di un mondo che a suo personalissimo modo riesce a parlarci di tutto.
Perché talvolta, guardare le cose a testa in giù può svelare un collage raffazzonato più interessante di quel dipinto piatto dal titolo normalità.
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