Giovedì. Quando lavoravo a Londra non riuscivo mai ad avere il giovedì libero. Non ci riuscivo perché non ero in grado di pronunciare “Thursday”
Un tempo, molti e molti anni fa, gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era distinzione tra uomini e donne. Ma come spesso accade, la perfezione attrae invidie. Fu così che Zeus li spaccò in due. Da allora, ognuno di noi è alla disperata ricerca della propria metà per tornare all'antica perfezione.
La storia di Arturo Giammarresi inizia a Londra, in uno di quei momenti della vita in cui è impossibile avere il giovedì libero. Perché proprio il giovedì, chiederete, perché è l'unico giorno della settimana in cui Olga, una ragazza di Minsk, non lavora.
La storia di Arturo non finisce a Londra, però. Sebbene le sue gesta eroiche di estrattore di peli dal bagno siano ormai conosciute anche a Buckingham Palace, il suo amore per Olga è naufragato nella Svizzera tedesca, insieme a Zeno.
La disperata ricerca d'amore di un povero idiota di Pif è il racconto di ciò che avviene dopo Londra, all'alba dei quarant'anni di Arturo, proprio i giorni prima dell'organizzazione del suo compleanno. E mentre il tempo si perde tra una lista di invitati e un'altra, Giammarresi realizza una cosa: è solo.
"L'amore non è una formula matematica, non ci si può innamorare facendo dei calcoli." Almeno questo è quello che pensa Arturo fino a quando rivede un vecchio compagno di classe, l'irritante Gianfranco Zamboni - ora ingegnere informatico. Dopo anni di lavoro, Arturo si è reso conto che amici e colleghi nel frattempo si sono sposati o convivono, hanno messo al mondo dei bambini. È ora di pensare a quel futuro che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Ma come si trova l'anima gemella?
Avevo organizzato la mia festa dei quarant’anni come un venticinquenne. Gli unici più gasati di me erano i divorziati miei coetanei, che assaporavano l’occasione come una rivalsa per tutti gli anni persi con il matrimonio. Io, invece, non ero né separato né ammogliato e non intravedevo nessuna reale possibilità di cambiare il mio status in poco tempo
La vera storia di Arturo inizia con questa presa di coscienza: è solo, il tempo è passato mentre lui era distratto a fare altro. E quando ci si sente soli, sembra sempre di essere gli unici ad esserlo. Tra foto sulle scrivanie dei colleghi, fedi alle mani di altri e coppie che sembrano essere indistruttibili, la solitudine si fa sempre più pesante sulle spalle di un povero impiegato.
Che ne è stato di quella storia dell'anima gemella, dell'invidia di Zeus e della ricerca della nostra metà? È possibile sentirsi così soli a quarant'anni e non aver trovato ancora il proprio "più uno"?
È così che Arturo si affida a un vecchio compagno di scuola, quello che gli ha probabilmente rubato il suo vero amore! Gianfranco gli fa vedere cosa l'amore non è: un algoritmo, un calcolo matematico che porta a un numero primo, il sette.
Sette sono le anime gemelle di Arturo, così dice l'applicazione alla quale l'azienda sta lavorando. Sette sono le tappe per il viaggio alla ricerca dell'amore. Perché Arturo non ha ancora capito cosa l'amore non è e decide di cercarlo.
Privarvi della sorpresa dell'incontro con Silvia, Birgit, Astros, Lucilla, Simona, Casey e Yelizia vorrebbe dire togliervi il gusto di esplorare il mondo e l'anima di Arturo. Perché sì, La disperata ricerca d'amore di un povero idiota è più che una disperata ricerca dell'anima gemella, un disperato viaggio alla scoperta dei propri sentimenti.
E forse, nemmeno alla fine di questo viaggio lungo e non senza ostacoli noi, o men che meno una formula matematica, riusciremo a dare una risposta ad Arturo. Lui, nel frattempo, una risposta l'ha trovata, ma come tutte le cose belle ha deciso di tenerla per sé e non condividerla con un freddo algoritmo e dei lettori estranei.
Consiglio questo libro a tutti coloro che stanno cercando, indipendentemente da ciò che stanno cercando.
Consiglio questo libro a chi crede di essere lento, veloce, troppo lento e troppo veloce nei ritmi di una vita che ci vuole troppo performanti.
Consiglio questo libro a chi sa vedere nell'ironia, nell'eroicità di una penna che stura una doccia, una semplicità non nota a tutti. Quella semplicità che, dopo un lungo viaggio, ci fa capire che non stavamo cercando qualcosa, ma qualcuno: noi stessi.
E chissà, trovando noi stessi, poveri idioti, realizzeremo che amare non significa essere perfetti, incastrarsi come un puzzle, ma scegliersi tra le tante altre combinazioni che scopriamo in noi e che il mondo ci offre.
Amare una persona, sapendo di essere circondato da anime gemelle
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