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La fotografa degli spiriti di Desy Icardi

Con mano tremante scattò, un brivido le corse lungo la schiena ed ebbe l’impressione che fossero stati i suoi stessi occhi, e non la macchina fotografica, a rubare al presente quell’istante per consegnarlo al futuro

La potenza racchiusa in queste parole riflette l’entusiasmo e l’euforia di chi si scontra – secondo l’accezione greca del termine – con il proprio demone, di chi, destandosi da un precedente torpore, compartecipa all’ineluttabilità del suo destino.

La fotografa degli spiriti
La fotografa degli spiriti Di Desy Icardi;

Nella Torino di inizio Novecento, Edmondo Ferro ha cominciato da poco la sua carriera di avvocato, mentre nelle campagne piemontesi una ragazza è costretta a imbarcarsi per terre lontane: due destini che si incontreranno in una storia sulla ricerca della vera felicità.

Dopo L’annusatrice di libri (2019), La ragazza con la macchina da scrivere (2020) e La biblioteca dei sussurri (2021), Fazi Editore dà alle stampe La fotografa degli spiriti; proseguono così i libri di Desy Icardi dedicati ai cinque sensi.

Il romanzo è una cassa di risonanza della percezione visiva: l’immagine riprodotta dalla retina che scruta la realtà convive con la visione che l’occhio, attraverso la macchina fotografica, elabora al momento dello scatto e, al contempo, con il fotogramma immortalato; inoltre, il senso della vista non solo attraversa chi vede, ma anche chi è visto.

La voce narrante punta l’obiettivo sugli accadimenti collocati nel 1906 sulle colline del Monferrato e nel 1908 nella città torinese. A distanza di un centinaio di chilometri e di un paio d’anni due storie corrono parallele. L’alternanza di voci, di spazi e di tempi contribuisce così a darci sin da subito uno spaccato della società piemontese del primo Novecento.

Gli sguardi attraverso i quali conosciamo i fatti sono quello di Maria Pia Martinot, una ragazza diciannovenne figlia di poveri agricoltori chiamata da tutti Pia, e quello dell’avvocato Edmondo Ferro, che desidera più di ogni altra cosa dedicarsi alla lettura di romanzi.

Un sensale di matrimoni, nonché fotografo, con la collaborazione dei coniugi Martinot, spinge la giovane Pia a imbarcarsi per Buenos Aires e congiungersi così al suo sposo (mai visto prima).

Il viaggio verso l’Argentina diventa per Pia l’occasione per apporre la lente di ingrandimento sulla sua esistenza e riscrivere il proprio futuro.

L’avvocato Ferro, personaggio già noto ai lettori di Desy Icardi, lavora di malavoglia nello studio legale di famiglia aiutato, in gran segreto, dalla cugina Eloisa. Convinto dall’amico Raniero, Edmondo Ferro partecipa a delle sedute spiritiche presso i salotti dell’alta borghesia cittadina e cerca di dimostrare che i fantasmi immortalati nelle fotografie sono frutto di una truffa.

Sebbene i due personaggi protagonisti abbiano situazioni molto diverse – l’una, si potrebbe dire, molto sfortunata, l’altro fin troppo fortunato –, sono però entrambi buoni di cuore e resistono al destino che altri hanno tracciato per loro. Ed è proprio il comune attrito alle consuetudini del loro tempo che li condurrà a un sorprendente quanto emozionante incontro.

La narrazione è sorretta da una meticolosa indagine storica a cui fa da perno il naufragio del piroscafo italiano Sirio nell’agosto del 1906. Ma, globalmente, gli usi e costumi dell’epoca, le espressioni dialettali piemontesi e le similitudini incalzanti descrivono con assoluta verosimiglianza un periodo apparentemente lontano, che altro non è che il tempo nel quale affonda le radici la nostra contemporaneità. Non a caso emergono, con discretezza, la questione femminile e, più in generale, il diritto alla ricerca di una propria personale felicità.

Nonostante il romanzo si concentri sul senso della vista, Desy Icardi sembra invitare il lettore non solo a raffinare la visione delle persone e degli ambienti circostanti; l’autrice conferisce vita alla macchina fotografica e ai libri per dare voce ai desideri più profondi che animano i personaggi. Ciascuno di noi, pare suggerirci la scrittrice, dovrebbe assumere una postura di ascolto per mettersi nella condizione di indagare il proprio io e riconoscere la propria vocazione.

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Nata a Torino, Desy Icardi si è laureata in "teatro d'animazione" al DAMS di Torino nel 2004 e nel 2006 ha iniziato a lavorare in teatro in qualità di autrice e regista. Inoltre, opera come formatrice aziendale, scrittrice, cabarettista e copywriter. Con Fazi Editore ha pubblicato L’annusatrice di libri (2019), finalista all’European Union prize for literature, La ragazza con la macchina da scrivere (2020) e La biblioteca dei sussurri (2021).

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