Il libro che voglio senz'altro consigliare è un libro di cui si è parlato poco in questo periodo storico, ed è il libro di Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza. Questo perché penso che, a volte, ci siano piccole perle misconosciute che è giusto andare a pescare proprio nei magazzini delle librerie: talenti importanti di cui i giornali non fanno menzione o che non recensiscono, e che poi, magari, vengono anche esclusi proprio perché non hanno goduto di stampa sufficiente. Quindi leggete il libro di Teresa Ciabatti e fate un favore alla letteratura che combatte ogni giorno contro il mainstream e contro il sistema. Fatelo adesso
Luca Bottura, giornalista, conduttore radiofonico e autore del Manifesto del partito impopolare (Einaudi, 2021), lettura paradossale, originalissima e poco benevola sulla politica italiana, con lo spirito ironico e dissacrante che lo contraddistingue, ci consiglia un libro altrettanto tagliente, diretto e smodatamente sincero: Sembrava bellezza, di Teresa Ciabatti (Mondadori, 2021).
“Quando mi chiedono cosa si prova a essere famosi, e io rispondo niente, sto mentendo. Voi non immaginate lo stordimento, l’ebbrezza di fronte al pubblico che applaude. Su un palco, dietro un leggio, al di qua di un tavolo, davanti a un microfono come stasera.Non credo di essere la migliore, dico. Solo una persona normale, una donna come tante.”
Sembrava bellezza, incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021, è un libro che racconta di donne e, in particolare, è la confessione snudata e impietosa di un’autrice che, dopo essersi sentita esclusa per anni, ha finalmente conosciuto il successo. Pagina dopo pagina, si nutre assiduamente il dubbio su quanto ci sia di reale e di fiction, quanto ci sia della vita e dei ricordi dell’autrice e quanto sia immaginario.
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po' di più.
Teresa Ciabatti, meravigliosa scrittrice e autrice, tra gli altri, de La più amata (Mondadori, 2017) e Matrigna (Solferino, 2018), accoglie il lettore, in copertina, con un volto seminascosto da un sipario e lo incuriosisce sin da subito, fino a trascinarlo in una riflessione cinica e graffiante sullo scorrere del tempo, un’altalena tra il passato e il presente di una donna vicina ai cinquant’anni che fatica a staccarsi dalla giovinezza e dai ricordi, dalla stessa adolescenza detentrice di verità spaventose e fonte di ogni dolore.
Il libro di Teresa Ciabatti è ben rappresentato dall’immagine di quella perla misconosciuta di cui parla Luca Bottura ma, come la stessa autrice ha dichiarato: “Nella letteratura italiana penso sia giusto rimanere un’anomalia.” Un’anomalia che sembrava bellezza. E lo era.
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