Dio mio. Stelle, alberi, cielo, gente. Tutto. Dio mio. […]
Con questa frase tratta da Il colore viola – romanzo vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 1982 – entriamo nell’universo narrativo di una donna che ha fatto della sua penna lo strumento con cui restituire dignità all’essere umano oppresso. Poeta, saggista, romanziera e autrice di racconti, Alice Walker è un’artista camaleontica che inneggia la purezza dell’anima attraverso la parola.
Il colore viola è la storia di due sorelle, Celie e Nettie, in fuga da un padre violento e da un passato di abusi. Mentre Celie, privata dei suoi figli, si ricostruisce a fatica una vita con un matrimonio combinato e una nuova famiglia caotica e bizzarra, di Nettie si perdono le tracce. Ma l’incontro con Shug Avery, la misteriosa cantante di blues di cui suo marito è innamorato da sempre, permetterà a Celie di fare una scoperta, e i legami di sangue torneranno a riannodarsi attraverso gli anni e i continenti.
Nata il 9 febbraio 1944 a Eatonton, in Georgia, da una famiglia di contadini afroamericani, nell’infanzia è vittima di un incidente che le procura una ferita a un occhio. Quella temporanea convivenza con il buio le insegna a vedere dentro l’oscurità e a innaffiare le neonate radici del suo coraggio attraverso l’atto salvifico della scrittura: da allora si prende cura di quel piccolo giardino di speranza che coltiverà durante tutto il soggiorno nella casa dei nonni e negli anni a venire: «Mi sono davvero innamorata di loro», scrive. «Erano così gentili, così generosi. All’inizio erano persone terribili. Così ho cominciato a chiedermi, come potevano le persone che erano così meravigliose, quando le conoscevo, essere terribili quando non le conoscevo? […]».
«Non dovrebbe mai esserci bisogno di uccidere qualcuno per affermare qualcosa”», disse lui. “Ma certi uomini, per riuscire a vivere, non possono essere innocenti». […] Per molto tempo Ruth non avrebbe saputo che suo nonno, il nonno che lei conosceva, era un uomo rinato. Non seppe mai del tutto, nemmeno quando lui era ormai morto, di quali crudeltà e quanto sangue versato si erano nutrite la sua tolleranza e la sua forza. E il suo amore. […]
da La terza vita di Grange Copeland, «un romanzo che si interroga su cosa vuole dire essere veri esseri umani».
Ispirato a un fatto realmente accaduto, La terza vita di Grange Copeland è il romanzo d’esordio di Alice Walker: una saga familiare commovente e senza tempo, che annuncia molti dei temi più cari all’autrice. Nell’idillio tra Grange e Ruth, nei loro dialoghi «filosofici» su Dio e sulla società, sulla bellezza e sulla libertà umana, il lettore riconoscerà un’eco delle indimenticabili pagine dedicate a Celie e Shug, le protagoniste del Colore viola.
La violenza della segregazione razziale prima del Movimento per i diritti civili degli afroamericani e la violenza domestica contro le donne sono temi molto cari a Alice Walker che – fin dal suo esordio letterario – intraprende un viaggio di consapevolezza e compassione con i lettori.
Li prende per mano e insieme varcano i confini dell’umano per esplorare il disumano laddove il continuum tra il senso di appartenenza e il sentirsi soli si traduce in quel profondo senso di esclusione e brutalità che creano il mostro: quel mostro che la scrittrice statunitense porta sulla carta con le sue paure e il suo dolore fino a farceli sentire addosso.
Nel saggio Alla ricerca dei giardini delle nostre madri del 1983 l’autrice descrive l’emancipazione delle donne e delle madri afroamericane costrette all’interno di un sistema sociale tirannico. Le definisce «Farfalle intrappolate in un miele malvagio» che – con determinazione e resilienza – creano pezzetti di un mondo nuovo attraverso la loro arte.
Meridian provava sempre uno strano senso di colpa, anche quando era bambina. Eppure non sapeva di che cosa potesse essere colpevole. Quando tentava di spiegare quella sensazione alla madre, lei si limitava a chiederle: “Hai rubato qualcosa?
Meridian sente d'istinto ciò che è giusto e ciò che non può esserlo, che si tratti delle sue scelte personali o delle cose che vede accadere intorno a sé. Sa che allevare un bambino, per lei giovanissima sposa e madre, non è l'unica possibilità che offre la vita: e così sceglie lo studio, la libertà. Il college è un'oasi di bellezza e di privilegio da cui Meridian fugge, preferendo l'avventura politica, il Movimento per i diritti civili, e quella romantica, con Truman, l'uomo della sua vita.
In un’intervista del 2021 al Festival della letteratura la scrittrice dice: «Meridian all’inizio è una donna che vive in una sorta di completa ignoranza di tutto e impara gradualmente perché si getta dentro battaglie che inizialmente neanche capisce. Poi sente una sola cosa: l’ingiustizia. Avverte il danno, il male fatto a tante persone e comincia a crescere in consapevolezza. Questa, a mio modo di vedere, è la via. Questo è il sentiero da imboccare. Andare verso ciò che ci attrae e ciò che ci spinge a muoverci. Questa è la via per raggiungere non soltanto empatia nei confronti di chi ci sta intorno ma anche una certa serenità».
Tra i suoi bestseller troviamo anche Possedere il segreto della gioia (1992) che tratta la mutilazione genitale femminile e gli effetti che ha sulla psiche e il corpo di una donna; Alla luce del sorriso di mio padre (1998) e Il tempio del mio spirito (1989) presentato dalla stessa scrittrice come «Un romanzo degli ultimi 500.000 anni»:
Ci hanno costretti ad arrancare senza sosta per quasi quindici giorni, o almeno tanti sono sembrati […]. Poi sono venuti due bianchi a esaminarci. Ci hanno guardato le orecchie, i genitali, la loro meticolosità aveva dell’incredibile, così come le pietose proteste da parte delle donne, i denti e gli occhi. Ci hanno fatto saltellare avanti e indietro per vedere se avevamo delle gambe robuste. Ci sanguinavano i piedi
«I miei personaggi sono militanti, attivisti come me» afferma Alice Walker. Conoscere la loro storia «schiude tutte le possibilità di una trasformazione» perché la gioia che abita il cambiamento deve essere un diritto di tutti: anche quando è il suo colore è viola e si rifugia sotto le lacrime.
Questa è la letteratura.
Di
| Sur, 2022Di
| Sur, 2021Di
| Sur, 2019Di
| Nottetempo, 2011Di
| Rizzoli, 1991Gli altri approfondimenti
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