Il verso giusto

I libri di poesia di Borgese, Cingolani, Curci e Di Dio

Come Maremosso, media partner del Premio Strega Poesia, non potevamo non dedicare uno spazio ai libri di poesia candidati a questa prima edizione!

Ogni giorno, trovate le biografie degli autori e le opere con le quali gareggeranno in vista del 19 maggio, data in cui verrà proclamata la cinquina finalista.

Maria Concetta Borgese partecipa con E nulla più (La Notizia)

Nata a San Pier Niceto, è stata insignita dell'Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al “Merito della Repubblica Italiana” il 2 giugno 2015. Nel novembre 2018 pubblica la raccolta di poesie Il mio tempo, risultando vincitrice del X Premio Nazionale di Poesia “Arenella Città di Palermo”. Nel marzo del 2022 è stata nominata Accademico d’onore dell’Accademia Nazionale di Lettere Arti e Scienze“ Ruggero II di Sicilia”.

E nulla è più diventa valido veicolo per muoversi e analizzare la nostra società e il nostro stesso “essere umani” che sono sempre più complessi, conflittuali, violenti, e l’educazione alla poesia può costituire una sorta di antidoto contro il male di vivere odierno. Maria Concetta, nella spontanea eleganza della sua silloge, riesce a trasferire le due finalità più importanti della poesia: quella disvelativa è un’occasione per leggerci dentro, per non avere paura del nostro inconscio, per armonizzare il cuore con la ragione, consente la riflessione sul senso della vita, lo sviluppo del pensiero narrativo.

E nulla più

di Maria Concetta Borgese | La Notizia

“E nulla è più” diventa valido veicolo per muoversi e analizzare la nostra società e il nostro stesso “essere umani” che sono sempre più complessi, conflittuali, violenti, e l’educazione alla poesia può costituire una sorta di antidoto contro il male di vivere odierno.

Laura Cingolani partecipa con Fare lo spazio (Campanotto)

Nata ad Ancona e vive a Roma. Fa poesia lineare, sonora e performativa, oltre che visiva. Ha esposto le sue opere di poesia visiva in diversi contesti nazionali e internazionali, anche in mostre di scrittura asemantica. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro Mangio alberi e altre poesie e nel 2023 Fare lo spazio. Conduce laboratori di poesia e arteterapia.

Qui e ora, Cingolani fa lo spazio ma definisce anche il suo essere nel proprio tempo, così privato, nervoso, da tigre in corridoio, eppure, miracoli del linguaggio, così politico e interessante. Un interrogatorio poetico raccolto con la solita pallida e meccanica veste tipografica, dove si tessono senza sosta i fili tenui dello sdoppiamento, dei piccoli e sordi vuoti di esistenza, della negazione dei bordi. Una clinica del reale spoglia di qualsiasi triste acchito e brillante invece di una vitalità di altri decenni. 

Fare lo spazio
Fare lo spazio Di Laura Cingolani;

Qui e ora, Cingolani fa lo spazio ma definisce anche il suo essere nel proprio tempo, così privato, nervoso, da tigre in corridoio, eppure, miracoli del linguaggio, così politico e interessante.

Vittorino Curci partecipa con Cadenze per la fine del tempo (Musicaos)

Classe 1952, è nato e vive a Noci (Bari). È presente in numerose antologie di poesia contemporanea. Nel 1999 ha vinto il Premio Montale per la sezione “Inediti”. Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti. Tra i suoi libri più recenti Liturgie del silenzio (Primo premio della XV Edizione Concorso Nazionale di Poesia Città di Sant’Anastasia 2017), L’ora di chiusura – La Vita Felice (2019), Note sull’arte poetica – Secondo Quaderno (2020).

La poesia di Vittorino Curci si configura come un’etica per un mondo senza eroi, con degli assolo che emergono prima che il tutto ritorni all’origine, suonati con l’unico strumento che abbiamo per affermare la nostra libertà: il verso. Questi motivi vanno letti come sequenze intime di un dna poetico, ultimi tasselli di sé, della propria lingua, che culmina in un tentativo di “sequenziare” il mondo rifuggendo ogni solipsismo, raccontando la frattura tra uomo e natura, da una parte, e tra uomo e storia dall’altra.

Cadenze per la fine del tempo

di Vittorino Curci | Musicaos

La poesia di Vittorino Curci si configura come un’etica per un mondo senza eroi, con degli assolo che emergono prima che il tutto ritorni all’origine, suonati con l’unico strumento che abbiamo per affermare la nostra libertà: il verso.

Tommaso Di Dio partecipa con Nove lame azzurre fiammeggianti nel tempo (Scalpendi)

Classe 1982, vive e lavora a Milano. È autore di alcune raccolte di poesie, fra cui Favole (2009), Tua e di tutti (2014) e Verso le stelle glaciali (2020). Si occupa di critica letteraria, filosofia e traduzione. Dal 2015 è membro del comitato scientifico del laboratorio di filosofia e cultura Mechrí ed è dal 2018 tra i curatori del progetto di poesia e arti visive Ultima.

Cosa dicono di noi le parole del passato? E quanta verità tradiscono le immagini che ci ritraggono? In questo libro sono raccolte in ordine cronologico, dal 2009 al 2020, tutte le poesie pubblicate dall'autore in plaquette d'arte e ormai quasi del tutto introvabili. A queste, si aggiunge una scelta di poesie inedite che formano la preistoria di un esordio, in uno scavo dei presupposti necessari ad un destino di scrittura. 

Nove lame azzurre fiammeggianti nel tempo

di Tommaso Di Dio | Scalpendi

Cosa dicono di noi le parole del passato? E quanta verità tradiscono le immagini che ci ritraggono? In questo libro sono raccolte in ordine cronologico, dal 2009 al 2020, tutte le poesie pubblicate dall'autore in plaquette d'arte e ormai quasi del tutto introvabili.

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