L’acqua è vita, l’acqua ci nutre.
Non lasciare nessuno indietro.
Il 16 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per ricordare l'anniversario della data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), istituita nel 1945 in Canada.
Si tratta di uno degli appuntamenti tra i più sentiti e celebrati del calendario ONU che prevede azioni collettive, dibattiti governativi, manifestazioni di addetti ai lavori ma anche della gente comune, tesi a promuovere una maggiore consapevolezza sul problema della fame nel mondo e sui possibili interventi per migliorare l’accesso alle risorse del pianeta.
Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è citato in apertura: “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare nessuno indietro”. Come sempre, quindi, un tema centrale, un punto di riflessione chiave che riguarda tutti: l’acqua è un bene prezioso per gli esseri viventi, è indispensabile per la vita e non è infinita.
L’incremento demografico costante, lo sviluppo economico, la gestione sconsiderata del patrimonio idrico, l’inquinamento e il cambiamento climatico sempre più evidente e preoccupante minacciano le risorse del pianeta. Già oggi circa due miliardi e mezzo di persone vivono in paesi soggetti ad un elevato stress idrico, paesi in cui la scarsa disponibilità dell’acqua è spesso causa di conflitti armati e di politiche aggressive di water grabbing, come ben spiegato dall’attivista indiana Vandana Shiva nel suo saggio Le guerre dell’acqua (Feltrinelli).
Nel 1995 il vicepresidente della Banca mondiale espresse una previsione inquietante: "Se le guerre di questo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del secolo prossimo avranno come oggetto del contendere l'acqua".
In altre zone, inoltre, milioni di persone che dipendono da sistemi alimentari acquatici sono messe in pericolo dal degrado degli ecosistemi, dall’inquinamento delle acque e dal già citato cambiamento climatico.
Una situazione che non è certamente destinata a migliorare. È, dunque, quanto mai necessario che governi e istituzioni trovino soluzioni per tutelare, gestire e distribuire le risorse idriche in modo equo, collaborando con il settore privato affinché gli interessi di pochi non danneggino l’esistenza di molti.
Ma anche le singole persone possono e devono collaborare per affrontare un’emergenza che riguarda tutti. Un bellissimo motto della FAO, che dovremmo sempre tenere a mente, dice: “Uniti possiamo essere parte del cambiamento”. Ed è questo messaggio che ci ispira oggi mentre celebriamo questa giornata e proviamo a riflettere su quali gesti possiamo inserire nel nostro quotidiano per dare il nostro contributo.
Seguiamo una dieta che rispetti le risorse idriche: scegliamo frutta e verdura di stagione ed alimenti freschi, la cui produzione richiede minori quantità di acqua rispetto a quella necessaria per i cibi molto lavorati. Sarà anche una valida scelta per aiutare la nostra salute.
Riduciamo gli sprechi: la produzione alimentare assorbe moltissime risorse idriche e, pertanto, gli sprechi alimentari corrispondono ad altrettanto spreco d’acqua. Cerchiamo, dunque, di acquistare solo il necessario, di pianificare i pasti, e ideiamo ricette e soluzioni per non sprecare gli avanzi nell'ottica di un'economia circolare.
Acquistiamo abbigliamento sostenibile: preferiamo fibre naturali, che richiedono processi produttivi a minore intensità energetica e che, a differenza dei materiali sintetici, non rischiano di disperdere microplastiche nei sistemi idrici e, conseguentemente, nei mari e nei fiumi. Possiamo anche pensare di acquistare abbigliamento di seconda mano, dando una nuova vita ad indumenti spesso ancora in ottimo stato.
Non sprechiamo acqua: con piccoli accorgimenti possiamo risparmiare acqua, e quindi energia. Ad esempio, chiudendo sempre i rubinetti, facendo docce e bagni più brevi, raccogliendo l’acqua piovana per annaffiare le piante, riutilizzando l’acqua di cottura della verdura per cuocere la pasta.
Non inquiniamo le acque: rispettiamo sempre l'ambiente seguendo con attenzione le indicazioni per lo smaltimento dei rifiuti domestici. Un ambiente meno inquinato favorisce anche il benessere dei sistemi acquatici
Chiudiamo questo articolo proponendovi una ricetta anti-spreco da preparare quando ci avanzano un po' di ortaggi misti, ma sono troppo pochi per una preparazione più elaborata o sono un po'appassiti. É tratta dal libro Il metodo spreco zero di Andrea Segrè (Rizzoli).
A chiusura troverete anche una serie di letture per approfondire questa riflessione sull’acqua e sulla necessità di difendere le risorse idriche del nostro pianeta.
Ricetta tratta da Il metodo spreco zero, Andrea Segré - Rizzoli, 2019
400 g di verdure miste (patate, carote, pomodori, zucchine, peperoni)
2 cucchiai di olio evo
aglio
cipolla
150 g di passata di pomodoro
sale
erba cipollina o timo
Tagliare le verdure in pezzi abbastanza grossi, soffriggere un trito di aglio e cipolla, aggiungere le verdure, la passata di pomodoro, il timo o l'erba cipollina e il sale.
Cuocere lentamente con il tegame coperto, al termine completare a piacere con altro timo o erba cipollina tritata
Di
| Feltrinelli, 2019Di
| Rizzoli, 2012Di
| EMI, 2018Di
| Rizzoli, 2019Di
| Castelvecchi, 2022Di
| Piemme, 2022Altri articoli di Millefogli
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente