Sapore di sala

Locarno Film Festival 2023: il programma e gli ospiti

© Locarno Film Festival

© Locarno Film Festival

Continua ad essere un terreno di scoperte e approdi sicuri, che trova il giusto equilibro tra la tradizione nella riscoperta del passato e uno sguardo verso il futuro. Il 76° Festival di Locarno, che si svolge dal 2 al 12 agosto, vede sempre più riconoscibile la mano di Giona A. Nazzaro, alla sua terza edizione come Direttore artistico.

Locarno on/Locarno off. Storia e storie del film festival

Nelle sue 75 edizioni, il Locarno Film Festival ha contribuito a scrivere la storia della settima arte: «nave corsara» tra le rassegne cinematografiche, ha scoperto nuove voci ed esplorato territori poco battuti dell'audiovisivo. Questo libro ne racconta la storia e i sorprendenti retroscena

Nel programma del Concorso Internazionale emergono soprattutto Essential Truth of the Lake del cineasta filippino Lav Diaz, sorta di mystery surrealista in bianco e nero con un paesaggio segnato da un lago impenetrabile su un tenente che cerca di risolvere un caso vecchio di 15 anni, il francese Yannick di Quentin Dupieux, sospeso sul binomio tra arte e controllo della rappresentazione e Do Not Expect Too Much Of The End Of The World firmato da Radu Jude, uno dei nomi di punta del cinema rumeno, tra road movie, commedia sarcastica e film di montaggio in un film sul cinema e sullo sfruttamento del mondo del lavoro.

L’Italia
invece è rappresentata da Rossosperanza di Annarita Zambrano, visionario spaccato dell’Italia del 1990 su una rivolta generazionale contro i padri che si tinge di sangue e Patagonia, esordio nel lungometraggio di Simone Bozzelli (che aveva già messo in luce il suo enorme talento con il cortometraggio J’ador), in una storia di libertà e prigionia con al centro l’incontro magico e inquietante tra un ventenne abruzzese e un animatore girovago.

Tra gli altri titoli in gara per il Pardo d’oro, puntiamo l’attenzione su Nuit obscure. Au revoir ici, n’importe où del regista francese Sylvaine George, cinema di frontiera, di transito, sospeso tra il giorno e la notte, su un gruppo di minorenni che cercano di raggiungere l’Europa in ogni modo e Critical Zone dell’iraniano Ali Ahmadzadeh, viaggio (semi)clandestino nei bassifondi di Teheran.

Doppia pelle (DVD)
Doppia pelle (DVD) Di Quentin Dupieux

Doppia pelle racconta la storia di Georges, un quarantaquattrenne solitario che riesce con i risparmi di una vita a comprare la giacca scamosciata dei suoi sogni. Riceve in regalo anche una obsoleta videocamera digitale. Non passa molto tempo prima che Georges maturi nei confronti dell'indumento una sorta di amore sviscerato

La sezione Piazza Grande ripropone Anatomie d’une chute di Justine Triet (con protagonista Sandra Hüller tra gli ospiti annunciati) fresco vincitore della Palma d’oro al 76° Festival di Cannes da dove arriva il notevole The Old Oak di Ken Loach, indignato, rabbioso e forse sognatore.

Il film di chiusura, Shayda, che ha già vinto l’Audience Award al Sundance Film Festival, segna l’esordio della regista iraniano-australiana Noora Niasari, ha come protagonista Zar Amir Ebrahimi, premiata come miglior attrice al Festival di Cannes del 2022 per Holy Spider e vede Cate Blanchett tra i produttori esecutivi.

Ci sono poi il nuovo film di Laura Luchetti, La bella estate, ambientato a Torino nel 1938, dove la protagonista trova il coraggio di essere sé stessa e quello di Edoardo Leo che rilegge la parola di Shakespeare in Non sono quello che sono. The Tragedy of Othello di W. Shakespeare.

La bella estate
La bella estate Di Cesare Pavese;

Scritto nella primavera del 1940,il racconto dell'inevitabile perdita dell'innocenza. Sullo sfondo di una Torino grigia e crepuscolare, si dipana la dolorosa maturazione di un'ingenua adolescente

Tra gli appuntamenti da non perdere, a dimostrazione di un festival che allarga il più possibile i propri orizzonti, c’è la retrospettiva Espectáculo a diario. Las distintas temporadas del cine popular mexicano, curata da Olaf Möller con la collaborazione di Roberto Turigliatto, che proporrà 36 film messicani realizzati tra gli anni Quaranta e Sessanta e permetterà di conoscere o riscoprire grandissimi cineasti come Emilio Fernández e l’opera di registi come Alejandro Galindo, Chano Urueta, Miguel Melitón Delgado, Juan Bustillo Oro e Gilberto Martinez Solares.

Tra i riconoscimenti che saranno assegnati al festival, spiccano il Pardo d’onore Manor a Harmony Korine, il Pardo alla carriera Ascona-Locarno Turismo Tsai Ming-liang e il Vision Award Ticinomoda al montatore Pietro Scalia.
Sarà un viaggio di circa dieci giorni, con un programma che, sulla carta, è una festa che celebra tutti i colori del cinema.

Che ora é laggiù?
Che ora é laggiù? Di Tsai Ming Liang

Hsiao-Kang vende orologi per le strade di Taipei. Il fuggevole incontro con una giovane donna, Shiang-Chyi, che il giorno seguente partirà per Parigi, lo solleverà per un attimo dalla sua solitudine, oppresso dall'ossesione della madre per il marito defunto.

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