I libri di poesia di Lombardi, Lonati, Lutri e Luzzi

Come Maremosso, media partner del Premio Strega Poesia, non potevamo non dedicare uno spazio ai libri di poesia candidati a questa prima edizione!

Ogni giorno, trovate le biografie degli autori e le opere con le quali gareggeranno in vista del 19 maggio, data in cui verrà proclamata la cinquina finalista.

Anna Maria Lombardi partecipa con Spigolatura in campi (di)versi (G.C.L. Edizioni)

Poeta, Psicologa e Psicoterapeuta, è nata nella Città d’Arte di San Severo (FG) e risiede in provincia di Bergamo. Ha ricevuto Premi alla Carriera, Primi premi, Trofei e altri riconoscimenti di rilievo in ambito poetico. Ha fondato l’associazione culturale Movimento Internazionale Artistico Letterario–Group allo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo, lo scambio e la diffusione della cultura, della poesia, della letteratura e dell’arte. Tra i suoi libri Piume al vento (2021), Giocando a dadi con la luna (2018) e Voci da dentro - esperienze di vita in oncologia (2019).

Nel leggere le liriche contenute in questo libro si avverte spesso come uno strazio di piume o come il battere d’ali di una farfalla rubata al volo. Sono liriche di silenzi sofferti, di malinconia plumbea, ma anche di speranza e lampi di luce. Grazie alla sua sensibilità riesce a sintonizzarsi con la natura e con il dolore degli umili. Ella stessa è umile e ungarettiana fibra dell’universo di cui fa parte con amore grandissimo della vita. La poesia che ne consegue ha i ritmi coincidenti con quelli del cuore e un ampio respiro che ha la durata del respiro classico del verso. Una poesia sulla soglia, prima del volo o di un tuffo nell’infinito. Una poesia tutta da leggere in silenzio e nel segreto della propria coscienza per riconciliarsi con la bellezza, anche se dolorosa, della vita e dell’Amore.

Leopoldo Lonati partecipa con Discorso senza un alito di vento. Quartine (Casagrande)

Classe 1960, è nata a Tradate. Ha pubblicato le raccolte di poesia Griselle (1998) e Le parole che so (2005, menzione speciale al Premio Schiller 2006) e la plaquette Res Rem Rien (1996). Vive nella Svizzera italiana.

«Questa può essere una chiave per aprire alla nostra comprensione e al nostro affetto le quartine che compongono il Discorso: assumere su di sé tutte le asprezze del non facile viaggio di ispezione e scrittura effettuato dall’autore ed appropriarsi, con una lettura attenta, della ricchezza del contenuto e della maestria della forma, provandone gioia e oserei addirittura dire allegria». Dalla nota di lettura di Aurelio Bulett

Andrea Lutri partecipa con Il cielo non è muto (Discendo Agitur)

Classe 1975, è nato a Roma. Avvocato e Presidente dell’Associazione APL (Avvocati Per il Lavoro), è anche coordinatore editoriale della rivista telematica «Giustizia del Lavoro a Roma e nel Lazio» e coautore di Il Jobs act. Tutte le novità del Governo Renzi in materia di lavoro (2015). Altre sue opere sono Poesie (2019), Un giorno qualcuno parlerà di te (2021) e Quattro storie da raccontare (2022). 

Il cielo non è muto è una raccolta di poesie che ha come fil rouge la vita e tutto ciò che il destino riserva agli uomini. Il cielo è lo spettatore dei drammi che quotidianamente si consumano sulla Terra, ma anche degli amori che ispirano la maggior parte dei versi che compongono la raccolta.

Giorgio Luzzi partecipa con Forme della notte (Carabba)

Classe 1940, è nato a Rògolo (SO) e vive a Torino. Le sue poesie figurano in numerose antologie e in raccolte. Collaboratore di importanti riviste di poesia, fra le sue opere si ricordano le antologie: Poesia nel Novecento in Piemonte (1983) e Poeti della Linea Lombarda (1987). Tra le raccolte di poesie: Predario (1997), Sciame di pietra (2010). 

C'è un suono nuovo nella poesia di Giorgio Luzzi, una cadenza di rinnovata verità, più profondamente aderente alla "non aggettivabile vicenda" della vita nel suo darsi nel tempo circoscritto dei giorni e dei mesi, ma più ancora nel suo perdersi, nel suo fuggire. Quasi un libro-congedo, un libro testamentario, dal titolo fortemente allusivo: uno di quelli a cui si consegna per immagini l'infinita e ad un tempo sintetica nostalgia dell'essere, espressa con parole tanto usuali quanto colte, che si dispongono in rime perfette nella loro dissimulata e ritmica congiunzione.

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