Il verso giusto

I libri di poesia di Maccari, Malvoni, Mancini e Mancini

Come Maremosso, media partner del Premio Strega Poesia, non potevamo non dedicare uno spazio ai libri di poesia candidati a questa prima edizione!

Ogni giorno, trovate le biografie degli autori e le opere con le quali gareggeranno in vista del 19 maggio, data in cui verrà proclamata la cinquina finalista.

Paolo Maccari partecipa con Quaderno delle presenze (Le Lettere)

Classe 1975, vive e lavora a Firenze. Ha pubblicato Ospiti (2000), Fuoco amico (2009), Contromosse (2013), Fermate (2017); nel 2019 è uscita una sua antologia personale: I ferri corti. Dirige con Valerio Nardoni la collana di poesia «caratteri» per l’editore Valigie Rosse.

L'autore persegue una pronuncia naturale e priva di facili effetti, all'interno di una ricerca che ha, sul piano dello stile, una ricca galleria di eventi verbali sorvegliatissimi. Attraverso ritratti e autoritratti, episodi in poesia e in prosa, Maccari tenta una restituzione insieme pudica e commossa del trascorrere delle stagioni, annotando le presenze e le assenze che in modi sempre originali, e intercambiabili, segnano la vita di ognuno di noi.

Quaderno delle presenze
Quaderno delle presenze Di Paolo Maccari;

Con Quaderno delle presenze Paolo Maccari aggiunge un cospicuo capitolo a una vicenda poetica iniziata più di vent'anni fa. Come nei suoi libri più recenti, anche in questo suo nuovo lavoro l'autore persegue una pronuncia naturale e priva di facili effetti, all'interno di una ricerca che ha, sul piano dello stile, una ricca galleria di eventi verbali sorvegliatissimi.

Elisa Malvoni partecipa con C'è un sacco di spazio sul fondo. Reportage poetico del piccolo (Bette)

Classe 1985, è nata a Busto Arsizio. Le sue poesie sono state pubblicate in 30 antologie di poesia contemporanea, in riviste e blog letterari. Ha vinto anche numerosi concorsi e premi di riconoscimento, tra cui “Il Mistero delle cose” (Temperino Rosso), “La Pelle non dimentica” (Mezzelane). Lo scorso anno si è classificata al terzo posto al concorso “I sette vizi capitali” (Gioant), ed è stata finalista al concorso “Surrealismo” (Tempra Edizioni).

Fin dall’inizio della pandemia, i nostri spazi sono andati restringendosi e l’indagine privata si è soffermata sui piccoli dettagli di noi stessi e dei nostri ambienti; la linea dell’orizzonte si è avvicinata e la prospettiva si è risolta tra le mura domestiche. All’interno di queste, il punto di osservazione dell’autrice si è mosso su zampe di gatto tra i bacari di Venezia o è scivolato nell’acqua dei canali; dal San Lorenzo ha contemplato la vegetazione tardo-invernale di Montréal, dalla Garonna ha visto le piazze di Bordeaux, dal fiume di montagna il passaggio delle greggi.

C'è un sacco di spazio sul fondo. Reportage poetico del piccolo

“C’è un sacco di spazio sul fondo” prende spunto dall’asserzione con cui il fisico Richard Feynman illustrava le opportunità dell’indagine della materia su scala nanometrica: “There’s a plenty of room at the bottom”.

Simona Mancini partecipa con Di madre nuda (Pequod)

Classe 1976, nasce a Sulmona (L’Aquila). Traduttrice dal francese e dall’inglese, collabora con personalità della cultura quebecchese tra cui Marie-José Des Rivières. La poetessa newyorkese Ann Kaiser le affida la traduzione italiana di Horse Behaviour, testo finalista al Fischer Prize (2020).  Attualmente insegna materie letterarie in un liceo di Roma, città dove vive. Di madre nuda (2022) è il suo libro d’esordio.

Di madre nuda è una silloge poetica articolata in sette sezioni.  Nella prima (Nove Anni) l’autrice rievoca, per brevissime drammatiche sequenze, la prematura e improvvisa morte del padre. La seconda (A luce spenta) esplora le crepe di un Io irrimediabilmente ferito. La terza (Dio diserta il mio cuore) è un grido rivolto proprio a Dio, l’invito a manifestarsi finalmente, o a sparire una volta per tutte. La quarta (Mare sporco) tenta di filtrare le impurità insite nell’altro da sé.  La quinta (Imperfezioni) contiene poesie non concluse o forse mai nate, versi che rifiutano di legarsi in rima negando ogni precedente soluzione ritmica e sonora. La sesta (Accademia d’ipocrisia) funge da manifesto all’intera raccolta ed esprime il rapporto simbiotico dell’autrice con la parola scritta e con la complessa trama di riferimenti retorici e simbolici a essa sottesi. La settima (Di madre nuda), che presta il nome all’opera tutta, racconta le contraddizioni profonde dell’essere madre, esperienza che è insieme pura gioia e tormento angoscioso, verità limpida e spudorata menzogna.

Di madre nuda
Di madre nuda Di Simona Mancini;

La raccolta d’esordio di Simona Mancini si apre sotto l’insegna di un verso di Ovidio. Come a dire: in questi versi io Simona mi specchio, e l’immagine che vi scorgo la riconosco per mia. Qui la poesia si presenta come un tentativo di cura per ferite che ancora si fanno sentire, e intaccano la gioia e, con essa, una libera e piena fruizione di sé.

Simona Mancini partecipa con Leggerezza (Libreria Editrice)

Classe 1978, è nata a Roma. Alcuni suoi componimenti poetici sono stati pubblicati in antologie (Filastrocche a parole scelte, Il libroverde. Poesia italiana, La panchina dei versi, L’incanto della bellezza vol.1 L’abbraccio, L’incanto della bellezza vol. 2 I legami, Cibo e territorio) e in pubblicazioni locali. È autrice anche del libro Chi me lo fa fare (2015), dedicato alla sua personale esperienza di insegnamento.

Leggerezza è composta da 99 poesie connotate dalla semplicità. La profondità di ciò che i versi racchiudono, attraverso la “leggerezza” della rima baciata, restituisce il valere delle esperienze, tutte, dalle più dure alle più semplici ma non per questo meno importanti. Nella varietà e profondità delle situazioni illustrate ci si può riconoscere e ritrovare, provando stupore e meraviglia.

Leggerezza

di Simona Mancini | Libreria Editrice

LEGGEREZZA di Simona Mancini è composta da 99 poesie connotate dalla semplicità. La profondità di ciò che i versi racchiudono, attraverso la “leggerezza” della rima baciata, restituisce il valere delle esperienze, tutte, dalle più dure alle più semplici ma non per questo meno importanti.

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