Sapore di sala

Ralph Fiennes, 60 anni di successi

Quella di Ralph Fiennes è una carriera che, dall’età di 30 anni, è interamente dedicata al cinema.

Noto interprete shakespeariano, Fiennes ha raggiunto il successo sul palcoscenico del Royal National Theatre prima di approdare nel mondo del cinema nel 1992 con Cime tempestose di Peter Kosminsky. Ma è dall’anno dopo che diventa un volto noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione in Schindler’s List di Steven Spielberg, un film dove, vestendo i panni dell’ufficiale nazista Amon Göth, l’attore britannico con cittadinanza serba, è consacrato a tutti gli effetti.

Questo nonostante il film di Spielberg non arrivi mai a una vera drammaturgia del primo piano sul volto, ma utilizzi quest’ultimo come medium per arrivare allo spettatore. C’è il dramma sui volti dei bambini e delle donne messe in fila per attendere la morte, che va di pari passo con il loro nome scritto a macchina sui fogli di un contabile che si va a perdere una volta giunto di fronte al folle criminale nazista interpretato proprio da Fiennes: con Schindler's List riceve la candidatura all’Oscar e al Golden Globe per il miglior attore non protagonista, riuscendo ad aggiudicarsi il Premio BAFTA.

La carriera di Ralph Fiennes prosegue, poi, con altri titoli come Quiz Show di Robert Redford (1994) e Strange Days di Kathryn Bigelow (1995), nei quali interpreta rispettivamente un concorrente di quiz televisivi e un ex poliziotto.

La seconda nomination all’Oscar arriva con il film successivo, del 1996, Il paziente inglese di Anthony Minghella, nel quale presta il volto al conte ungherese László Almásy, rimasto gravemente sfregiato dopo un incidente aereo nel deserto.

Continuando, in parallelo, anche la sua carriera teatrale, l’attore prende parte a diverse pellicole che contribuiscono sempre più a inserirlo nell’olimpo dei grandi. A 60 anni, infatti, Fiennes può essere considerato uno dei più noti attori britannici, e sembra avere ancora diverse frecce al proprio arco. E questo grazie anche e soprattutto al suo riuscire a rinnovarsi continuamente, togliendosi di dosso le maschere (soprattutto quelle da cattivo) che, solo in apparenza, potevano vincolarlo.

In Oscar e Lucinda di Gillian Armstrong  (1997), per esempio, è un pastore anglicano nell’Australia di metà Ottocento. Poi nel 2002 spazia dai thriller come Red Dragon o Spider di David Cronenberg alle commedie romantiche come Un amore a 5 stelle, passando per trasposizioni di serie televisive (The Avengers - Agenti speciali) o doppiaggi di colossal d’animazione come Il principe d’Egitto (1998). Arrivando a essere il protagonista, nel 2005, del film diretto dalla sorella Martha Fiennes, Chromophobia.

Lo sguardo di ghiaccio, profondo e gli occhi intensi ben si prestano a personaggi “glaciali” ai quali spesso è stato accostato. Ad alimentare ciò il ruolo del terribile e temibile Lord Voldemort, acerrimo nemico di Harry Potter nella saga del maghetto nata dalla penna di J. K. Rowling. Dal 2004 Fiennes è stato scelto per entrare a far parte del cast del quarto film della serie, Harry Potter e il calice di fuoco, ruolo che ha ripreso anche nel quinto film, Harry Potter e l’ordine della fenice, e nelle due parti in cui è stato diviso il settimo e ultimo adattamento, Harry Potter e i Doni della Morte. Per poi “commentarlo” in occasione della reunion dell’intero cast, nel 2022, a distanza di 20 anni dall’uscita del primo capitolo.

Nell’intervallo tra il quinto e il settimo capitolo della magica saga, Fiennes torna, almeno una volta, a interpretare un cattivo nell’esordio alla regia di un lungometraggio per il regista Martin McDonagh, In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008). A questo fanno seguito, nello stesso anno, ben tre titoli che lo vedono tra i protagonisti: La duchessa, The Hurt Locker, The Reader – A voce alta.

Ma alla carriera di attore Ralph Fiennes affianca anche quella di regista, che inaugura con Coriolanus nel 2011 e che prosegue due anni dopo con The Invisible Woman e nel 2018 con Nureyev – The White Crow. In tutti e tre i film è anche interprete, lavorando quindi contemporaneamente sia davanti sia dietro la macchina da presa.

E poi tra i titoli più recenti non si possono non citare Skyfall (2012), Grand Budapest Hotel (2014), A bigger splash (2015) e Ave Cesare! (2016), tutti di autori importanti quali Sam Mendes, Wes Anderson, Luca Guadagnino e i fratelli Coen.

Sono, invece, del 2021, alla soglia dei 60 anni, La nave sepolta, No time to die, The King’s Man – Le origini e The Forgiven.

Una carriera che, per il momento, lo vede all’apice del successo con collaborazioni con grandi maestri e colleghi. In un 2022 più dedito al teatro lo troviamo sul grande schermo con The Menu, dove torna a utilizzare lo sguardo “glaciale” per dar vita a un ambiguo chef.

Ti potrebbero interessare

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente