Il Titanic era chiamato "la nave dei sogni". E lo era. Lo era davvero
Il 1° settembre 1985 l’oceanografo statunitense Robert Ballard e la sua squadra, a bordo di un sofisticato sommergibile dotato di telecamere e stroboscopio, videro apparire su un monitor l’immagine di una caldaia. La scoperta, dopo mesi di ricerche, fu elettrizzante. «La caldaia, per me, è stata l’immagine che attestava che avevamo trovato il Titanic», dichiarò Ballard. «In quel momento mi sono sentito sdoppiato, da una parte il professionista che era euforico, felice ed emozionato, e dall’altra l’uomo che sentiva l’esatto contrario, un senso di rimorso, qualcosa che mi faceva dire “non c’è niente da festeggiare, siamo sul punto dove si è consumata questa incredibile tragedia, la vera e propria scena del delitto”».
Il relitto dell’RMS Titanic, scoperto dal team di Ballard, giace a 486 miglia dall’isola di Terranova, nel fondale dell’Atlantico, a 3810 metri di profondità. È una tomba negli abissi, ciò che rimane della catastrofe avvenuta la notte del 15 aprile 1912, 110 anni fa.
Con le due navi gemelle, la HMHS Britannic e RMS Olympic, l’RMS Titanic era il transatlantico più grande e tecnologicamente avanzato dell'epoca, al punto da venire definito “inaffondabile”. Salpato dal porto di Southampton il 10 aprile 1912 in direzione New York, aveva a bordo 1317 passeggeri e quasi 900 membri dell’equipaggio, di cui 1523 morirono a causa del naufragio.
Concepito dall’ingegnere Thomas Andrews, il transatlantico, oltre a essere incredibilmente grande, maestoso e lussuoso, era stato progettato prestando particolare attenzione alla sicurezza: lo scafo era provvisto di doppio fondo suddiviso in sedici compartimenti stagni e, in caso di incidente, il Titanic era pensato per poter rimanere a galla con ben quattro di questi allagati. Nessuno poteva immaginare lo scontro con l’iceberg, lo squarcio che avrebbe causato l’allagamento di ben sei compartimenti.
Poco dopo l’impatto con l’iceberg, l’ingegner Andrews capiva che la nave era perduta. La situazione era drammatica: la nave non disponeva di sufficienti scialuppe per trarre in salvo tutti i passeggeri (molte, inoltre, vennero calate in mare mezze vuote). La fine, per la maggior parte delle persone, è stata brutale. La vicenda scioccò l’opinione pubblica, mettendo in crisi la fiducia nella scienza e nel progresso e portando a un ripensamento delle norme di navigazione, convocando la prima conferenza sulla sicurezza delle persone in mare.
Molti sono i racconti che ruotano intorno al Titanic: l’orchestra che suonò fino alla fine, il capitano e l’ingegner Andrews che affondarono con la nave, le dolorose testimonianze dei sopravvissuti, che ricordano in particolare le urla disperate delle persone, le incalcolabili ricchezze che trascinò negli abissi e che, dal ritrovamento del relitto, vengono progressivamente saccheggiate. La tragicità dell’evento e il corollario narrativo che si è creato intorno a essa hanno fatto sì che dalla vicenda del Titanic siano sorti romanzi, saggi, canzoni (pensiamo a “Titanic” di De Gregori), serie tv, film - il famosissimo e pluripremiato “Titanic” di Cameron, con Leonardo di Caprio e Kate Winslet, la struggente storia d’amore entrata nel cuore di tutti – e, non ultime, teorie del complotto, presunte maledizioni e profezie.
Il mito del Titanic è tale che, pensate un po’, si è deciso di ricostruirlo. 110 anni dopo salperà di nuovo il Titanic II, un progetto dalla compagnia Blue star line. Interno ed esterno saranno una riproduzione quasi fedele dell’originale; saranno presenti anche i quattro fumaioli, anche se a scopo unicamente ornamentale. La disponibilità di posti sarà come quella del Titanic originale, con naturalmente il numero di scialuppe adeguate questa volta. Il viaggio inaugurale ripercorrerà il tragitto dell’originale, da Southampton a New York, per poi proseguire verso Dubai.
Gli appassionati della storia del Titanic potranno rivivere l’emozione di salire a bordo e aggirarsi tra i lussuosi arredi, tuffarsi in piscina (era presente già nel Titanic originario!), fare una pausa nella sala lettura o in quella del tè, cenare nella maestosa sala da pranzo, riposare in una delle cabine finemente arredate o sporgersi dalla prua della nave, quella del famoso bacio tra Jack e Rose.
Il Titanic, insomma, prende nuova vita, in nome di un mito che non si è mai spento nella cultura popolare, dividendo l’anima di ciascuno proprio come avvenne per Ballard al ritrovamento del relitto: fascino e curiosità da una parte, amarezza per il ricordo delle vittime dall’altra.
Senza dunque dimenticare l’immane tragedia di cui è stato protagonista, il transatlantico ricostruito è pronto per un nuovo capitolo della sua leggenda: quella della nave dei sogni.
Gli altri approfondimenti
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I libri, i film e la musica sul Titanic
Di
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| Einaudi, 2012Di
| Macchione Editore, 2017Di
| Ugo Mursia Editore, 2012Di
| San Paolo Edizioni, 2019Di
| Luglio (Trieste), 2012Di
| Absolutely Free, 2012Di
| Passigli, 1999Di
| TEA, 2018Di
| Edizioni NPE, 2018Di
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