Chi sono i Cattivi e chi è Mister H? Francesco Carofiglio, con il libro Cattivi. Mister H., ha deciso di catapultare il lettore in un mondo parallelo, di far travolgere da un turbine chi sta leggendo, facendo scegliere se andare avanti fino in fondo alla storia e scoprire che fino hanno fatto i protagonisti, il Dottor Leonardo Byron Palamides, la Dottoressa Berenice Holmes e sua sorella Lilith, oppure fermarsi a metà, quando bisogna iniziare a guardare negli occhi il Male, e pensare che sia tutto frutto di immaginazione. Le pagine bianche e nere che dividono i capitoli con disegni speculari trasmettono emozioni e sensazioni contrarie: è come guardarsi allo specchio e non capire qual è l’immagine riflessa e quella vera.
Londra, 1929. La città, dopo i traumi della Grande Guerra, è ancora animata dai fermenti degli anni ruggenti. Leonardo arriva dagli Stati Uniti per stabilirsi nell’antica dimora di famiglia, ma le sue giornate londinesi sono presto turbate dal susseguirsi di incontri inattesi.
Ma cominciamo dall’inizio. Leonardo Byron Palamides sta per compiere 30 anni quando nel 1929 giunge a Londra dagli Stati Uniti, dove ha studiato e vissuto per diversi anni al seguito di Harry Houdini, il più grande escapologo mai esistito (gli escapologi sono prestigiatori capaci di liberarsi da costrizioni fisiche come manette, camicie di forza, gabbie…): è uno psicoterapeuta e si occupa di psicoterapia analitica. Tutto è nuovo per lui, e la sua sete di conoscenza lo spinge a cercare, guardare, scoprire ogni cosa: visita musei, ascolta concerti, pratica sport, gli piacciono teatro, cinema e gli spettacoli di prestigiatori e fantasisti e si diletta a disegnare. Una sera, proprio mentre scarabocchia sul suo quadernino, il professore di Storia Antica dell’University College, Reece Mason, si presenta a lui accompagnato dalla Dottoressa Berenice Holmes, sua nipote, assistente e promettente egittologa.
Le giornate del Dottor Palamides trascorrono quindi tra l’attività di psicoterapeuta e gli svaghi, fino a quando in città iniziano a verificarsi strane aggressioni a ragazze da parte di un essere indescrivibile - “quella faccia… strana, sembrava un animale, quegli occhi, i denti lunghi, come zanne. Urlava come una belva inferocita…” - e fino a quando Berenice Holmes gli chiede di incontrare sua sorella Lilith perché “tutte le donne della mia famiglia sono dotate di una… sensibilità particolare, siamo in grado di leggere dentro l’anima delle persone […] A volte sono come percorsa da un brivido, un segnale, che mi mette in guardia davanti a un pericolo. Altre volte sento tutto calmarsi, depositarsi, come se il mondo intorno fosse in armonia. Mi sembra di poter sentire la forza delle persone, l’anima buona e quella malvagia. Ma non sono io a scegliere quando questo accade. Quando guardo mia sorella, capisco che in lei questa attitudine, questa specie di dono, è molto più sviluppata. Io credo che lei possa scegliere di vedere.”
Lilith Holmes diventa così paziente del dottor Palamides; la terapia che sembra essere di aiuto alla ragazza viene a un certo punto interrotta da Berenice, la quale afferma che la sorella ha iniziato ad avere gli stessi disturbi per i quali era stata ricoverata da piccola in un ospedale psichiatrico. Il dottor Palamides si trova così a cercare una soluzione ad alcune frasi che gli aveva scritto Lilith “Stai attento. Ti sta cercando. È già stato qui”
Di che cosa lo avverte? Perché pensa sia in pericolo? E chi lo minaccia, forse un paziente, o un amico?
Intanto altri personaggi si affacciano nella storia. Un paziente del Dottor Palamides che fa terapia tramite un amico perché non vuole rivelare la propria identità perché ha imparato a riconoscere la primitiva dualità che abita, nel profondo, le nostre anime. Van Helsing, un pastore protestante, professore di filosofia in pensione appassionato di botanica che fa conoscere a Palamides la capacità curativa, calmante ed eccitante di alcune piante.
Questi personaggi misteriosi spingono lo psicoterapeuta a porsi varie domande alle quali il professor Van Helsing aiuta a dare risposte.
Non tutto quello che avviene intorno a noi è reale. E non tutto quello che è reale accade intorno a noi […] Esiste un sopra e un sotto. Un altrove. Uno o più mondi paralleli al nostro. L’estrema acutezza dei sensi consente ad alcuni di vedere, di vederli. […] Credo che, in una forma difficile da comprendere, qualcuno le stia chiedendo aiuto. E credo anche che lei, in una forma altrettanto difficile da comprendere, potrebbe essere in grado di darglielo
Così fra porte da oltrepassare, telefonate che lo invitano a recarsi in vari posti e mondi paralleli da visitare, il Dottor Palamides affronta, forse, il gioco più difficile della sua esistenza: guardare negli occhi il Male per aiutare le persone che chiedono aiuto. Se volete sapere chi vince questo gioco, non vi resta che leggere il libro. Buona lettura e buon viaggio nei mondi paralleli.
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