Mangiare è una delle cose belle della vita, si sa, e sicuramente il passaggio dal cibo come necessità al cibo come piacere è stata una tappa importante nella storia dell'uomo. Lo sviluppo delle società nei secoli è strettamente legato al cibo, alla sua disponibilità e al modo di cucinarlo e conservarlo. Pensate solo alla scoperta del fuoco e al suo utilizzo per cuocere oppure alla conservazione del cibo con il sale e l'affumicatura: tutti piccoli ma fondamentali passi verso la sicurezza alimentare, sia in termini di quantità che di qualità.
Per nostra fortuna, nei supermercati ormai si trova di tutto e molti cibi che all'epoca in cui noi eravamo bambini venivano considerati esotici sono ormai comuni. Non si devono immaginare chissà quali stranezze, basti pensare alle banane. Eh già, anni fa anche le banane erano una rarità! Un po' come lo sono stati i pomodori e le patate secoli fa, quando vennero importati dalle Americhe, assieme al cacao. Ma ci pensate che c'è stato anche un tempo in cui in Europa nessuno conosceva la cioccolata?
Anche le spezie e la scoperta dell'uso che se ne fa nei vari Paesi del mondo hanno portato sapori e odori a cui non eravamo abituati, allargando i nostri orizzonti in fatto di gusti. Ancora, le nostre città pullulano di ristoranti e bistrot che propongono le cucine di tutto il mondo e ci regalano la sensazione di viaggiare restando a casa. Ci sono piatti che conquistano al primo assaggio, altri che sono più complicati da digerire, e non solo nel senso letterale del termine...Bene, tutte queste considerazioni mi servono per sottolineare quanto sia divertente e stupefacente il giro del mondo, attraverso i piatti e i cibi più tipici di 26 paesi nei 5 continenti, che ci viene presentato in questo albo.
Ritorna la coppia Mizielinski/Mizielinska del fortunato Da che parte per Yellowstone?, questa volta con l'aiuto di Natalia Baranowska. Il tratto grafico è inconfondibile e proprio non si può non stupirsi davanti a tanta ricchezza di particolari e di informazioni!
Di ogni Paese che ci presentano, gli autori raccontano brevemente la storia, i personaggi fondamentali e i cibi tipici, spesso legati a feste, tradizioni e ricorrenze. Il cibo, infatti, ha un altissimo valore simbolico e culturale, per esempio nei Paesi Slavi si accolgono gli ospiti con pane e sale e, più in generale, nell'antichità li si accoglieva o li si salutava condividendo un pasto, base di un rapporto di fiducia e amicizia. A seconda del paese che si “visita”, si noteranno diverse usanze anche nel modo in cui si maneggia e si cucina il cibo: anche la preparazione è parte di un rito.
Leggendo, scopriamo quali sono le piante commestibili più tipiche e utilizzate in cucina, quali sapori e spezie arricchiscono i piatti e soprattutto possiamo cimentarci in cucina. Per ogni paese, infatti, vengono proposte ricette da sperimentare a casa, con tutti gli ingredienti e i passaggi necessari a portare nelle nostre cucine un pezzetto di mondo.
La cucina è un modo meraviglioso per abbattere confini e creare legami tra popoli e persone, non a caso molte delle più strette amicizie tra bambini sono cementate da una merenda condivisa: a un bambino viene spontaneo spezzare in due il suo panino e offrirne metà a chi ha giocato con lui! In quel momento, il gesto di gentilezza di chi dona e il gesto di fiducia di chi riceve sono il simbolo perfetto di un incontro che di certo non lascerà immutati.
E allora prepariamoci ad accogliere la ricchezza e le differenze delle più svariate tradizioni culinarie del mondo e a imparare moltissime cose nuove: da dove viene il mais? Davvero possiamo mangiare il bambù anche se non siamo panda? E le alghe, come si cucinano? Quante varietà di peperoncino esistono e come si fa a capire quale sia il più piccante? Quanti tipi di cereali e pane possiamo conoscere? Se dovessi elencare tutte le curiosità a cui trovare risposta tra queste pagine, dovrei scrivere un altro libro. Non resta che bearsi gli occhi con le splendide illustrazioni e scegliere cosa ci piacerebbe di più assaggiare: dolce o salato?
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