Illustrazione digitale di Giusy Gallizia, 2022
La vita è più divertente se si gioca
Il 28 maggio 1998 è stata istituita la Giornata Mondiale del Gioco. L’idea fu di Freda Kim, presidente dell’ITLA (Associazione Internazionale delle Ludoteche) e fu approvata a Seoul nello stesso anno. Le Nazioni Unite accettarono la proposta e fissarono la ricorrenza al 28 maggio.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per l’infanzia riconosce il diritto del bambino al riposo e al tempo libero, e ad impegnarsi in attività ludiche e ricreative, adeguate alla sua età. Ma è davvero così importante avere una giornata mondiale dedicata al gioco? Si potrebbe inizialmente pensare di no, ma in realtà giocare è una cosa seria! Il diritto al gioco deve essere garantito a tutti, nessuno escluso, ed è importante anche per bambini e ragazzi con disabilità, aiuta a socializzare, stimola e aumenta l’inclusione, fa sentire parte integrante di una squadra.
Giocare all’aperto, inoltre, dà la possibilità di fare esercizio fisico, sviluppando nuove abilità e interagendo con l’ambiente; nel tempo sono stati anche riscoperti i giochi di una volta, come il gioco della campana, la corsa con i sacchi, “un, due, tre, stella!”, il salto con la corda e il tiro alla fune: “vecchie novità” che suscitano divertimento e curiosità. La possibilità di esplorare la natura circostante e di entrare in contatto con essa, con rami, foglie, fiori, fa risvegliare tutti i cinque sensi: pensiamo al toccare la resina o la corteccia degli alberi, all’annusare il profumo dell’erba appena tagliata o del muschio bagnato del bosco o ancora sentire il calore del sole sul viso; il tutto chiudendo gli occhi, senza pensare a nulla.
Non c’è niente di più bello che sentirsi parte di qualcosa che troppo spesso viene sottovalutato o rimpiazzato dai giochi davanti a uno schermo, che ormai sono entrati nella quotidianità dei ragazzi e non solo. Negli ultimi anni il tempo trascorso così è aumentato, e bambini e ragazzi hanno vissuto anche la scuola davanti al pc anziché in classe, si sono ritrovati a passare molto tempo a casa senza poter incontrare amici e compagni. Come per tutti i giochi, anche con quelli on line l’istinto di imitazione verso i personaggi protagonisti è molto frequente, ma spesso le azioni che compiono non sono sempre corrette. Scegliere il gioco giusto è fondamentale. Questi giochi non vanno condannati, ce ne sono di molto interessanti, divertenti e a carattere didattico e creativo. L’importante è dare delle regole, soprattutto sul tempo da dedicargli, rispetto al tempo per la socialità.
Giocare dev’essere anche un bel momento di convivialità e complicità familiare, quando un bambino dice ai genitori: “giochi con me?”, non vuole altro che rafforzare il rapporto con loro e creare un momento esclusivo e speciale. Anche cucinare insieme è un’attività fatta di complicità, gioco e divertimento, dove i più piccoli mettono alla prova le loro abilità assieme ai grandi, così come disegnare assieme, o giocare alle costruzioni. L’importante è farlo insieme. E perché non giocare con i libri? Si può leggere una storia dove ognuno riveste il ruolo di un personaggio diverso, oppure inventarla con i libri senza parole, o ancora leggere da soli un avvincente Escape book dove è il lettore che in base agli indizi decide come andrà la storia o ancora dei bei libri “brulicanti”, i cosiddetti “Cerca e Trova”. Le possibilità di gioco e divertimento sono davvero infinite, basta liberare la fantasia: citando Italo Calvino, “la fantasia è un posto dove ci piove dentro.” Provate con questi:
Cerca e trova gli animali, Gribaudo 2021
Cerca e trova con lupo. Amico lupo, Orianne Lallemand, Gribaudo 2020
Il mio primo quaderno del cerca e trova 2.0, Eugenia Dolzhenkova, Luca Grigolato, Papelu 2021
Giocare è sperimentare e condividere e rende i bambini e i ragazzi attivi nel tessuto sociale, li stimola a fare nuove amicizie. È importante aiutarli a sviluppare maggiormente la loro capacità di creare e inventare: il tempo dedicato a far lavorare l’immaginazione è essenziale. Uno dei modi migliori e più semplici per farlo è attraverso il divertimento, semplicemente giocando.
Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l’inizio
Con una coda senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco
Bruno Tognolini
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