I lupi di Willoughby Chase di Joan Aiken

Non trovo introduzione migliore di questa citazione per cominciare a raccontare di un libro, la cui scrittura e vicenda mi hanno coinvolta ed entusiasmata sin dalla prima pagina. Mentre scrivo mi chiedo se il suo sapore un po’ retrò e una grafica di copertina originalissima ma del tutto inusuale – sebbene scritto benissimo e pieno di colpi di scena – possa mai intrigare i nostri nativi digitali.

Di certo però c’è che se questo Natale mi chiederanno un bel titolo novità per un lettore forte, io non potrò che consigliare I lupi Willoughby Chase: gli ingredienti giusti ci sono tutti!

Se partiamo dalla copertina rigida ed elegante, caratterizzata solo da tre colori e disegni fatti a mano con china in bianco nero, che ritroviamo di tanto in tanto tra una pagina e l’altra del libro, ci accorgiamo già che tutte le scelte vanno nella dimensione dell’originalità: da quella della carta delle pagine ai caratteri utilizzati all’inusuale formato quasi quadrato del testo! Particolare ed elegante, questo romanzo uscito per la prima volta nel 1962, trasporta immediatamente il lettore sul treno gelido su cui viaggia la piccola, in una dimensione a metà tra il reale e il fantastico, in cui le immense distese di bosco innevato sono attraversate da famelici lupi.

Strizzando l’occhio al realismo ottocentesco tipicamente dickensiano, tanto per scrittura quanto per questioni geografiche, la scrittrice ci catapulta in una vicenda che man mano che prende corpo appare sempre più incredibile, ma proprio per questo non smette di incuriosire e fa scorrere velocemente una storia che si trasforma in un insieme di avventure con la A maiuscola.

Paradossi, coincidenze, personaggi esagerati, luoghi misteriosi dal fascino terribile, oltre che vari colpi di scena non danno modo al lettore di dare nulla per scontato, istante per istante, e sebbene la scrittura e in particolare le descrizioni siano di altissimo livello (o forse proprio per quello), le pagine si leggono con voracità a qualunque età.

Due intrepide bambine orfane si ritrovano come nel più classico dei cliché letterari a far fronte alla cattiveria degli adulti (forse anch’essi terribili lupi?) che vogliono impossessarsi della loro ricchezza ma, grazie alla loro energia e alla loro astuzia, tengono testa a tutti gli scherzi del destino e della perfida tutrice che cerca di continuo alleanze. Il tutto non è che un delizioso inno alla potenza vitale dell’infanzia!  

Non è la ricchezza che salva, ma l’intelligenza e il cuore di chi ogni giorno si spende anche per l’altro! Sarà infatti la loro beata incoscienza e la forza dei sentimenti veri di amicizia e solidarietà, la chiave di svolta per tutte situazioni che appaiono impossibili da risolvere. Da soli non possiamo farcela, sono solo i legami veri che ci salvano dalle situazioni più improbabili e rocambolesche! Dai lupi pronti ad attaccare, che vivono ai limiti dei nostri luoghi, non ci si può difendere, se non alleandosi!

Qualcuno potrebbe obiettare che nella trama c’è un accumulo di situazioni “reali” improbabili, ma cosa c’è di più bello, quando si legge un libro, se non immergersi esattamente in queste vicende che sappiamo sono costruite apposta per intrigare, commuovere, incuriosire e diventare parte dell’avventura?