Quando diciamo Natale viene naturale, almeno per me, pensare al colore rosso, al freddo fuori e al caldo di una casa in cui magari scoppietta il fuoco in un camino. La tradizione ci porta a immaginare un Babbo Natale che abita in Lapponia, a nord, dove c’è tanta neve e sullo sfondo della notte svettano abeti magnifici ricoperti di un manto bianco. Questa deliziosa storia, Il Natale di Pettson, arriva proprio dal nord, scritta da un autore svedese, che è realmente un mago delle parole e dell’illustrazione.
È l’antivigilia di Natale e da Pettson e Findus fervono i preparativi. Ma mentre raccolgono rametti di abete per le decorazioni, Pettson si sloga la caviglia. Come faranno adesso a festeggiare il Natale, senza albero, senza prosciutto, polpette e pan di zenzero? Findus cerca di darsi da fare ma senza grandi risultati. Sembra che sarà un Natale piuttosto triste, ma poi i vicini cominciano a bussare alla porta.
Pettson, assieme all’amico gatto Findus, si appresta a concludere i preparativi per il Natale. È il giorno prima della vigilia e ci sono ancora molte cose da sistemare: tagliare la legna, andare nel bosco a prendere l’abete da addobbare, fare la spesa per il pranzo di Natale, mettere frasche di abete sugli scalini e preparare i biscotti speziati. C’è aria di festa ma c’è davvero molto di cui occuparsi, a partire dalla neve da spalare per recuperare lo slittino. Che divertimento lo slittino, penserete voi e il gatto Findus… solo che è anche fonte di un guaio mica da poco. Pettson scivola e cade sullo slittino che, senza controllo, va a sbatter contro un muretto, e il povero Pettson finisce con un piede dolorante e non riesce più a camminare.
Ecco che tutti i piani saltano: niente albero, niente legna e soprattutto, per la delusione e la tristezza del povero Findus, niente pranzo di natale visto che arrivare in tempo al negozio è escluso. Ma siamo sicuri che finirà così? I nostri poveri amici dovranno davvero accontentarsi di qualche carota e poco altro? Proprio quando sembra che la tristezza stia prendendo il sopravvento, ecco la visita del figlio dei vicini, venuto ad aiutare a spalare la neve.
Saputa la situazione, nel giro di poco, prima i genitori del ragazzo e poi tutti gli altri vicini arrivano a trovare Pettson e Findus, chi portando biscotti, chi qualcosa da bere, chi un pranzo quasi completo, in una gara di gentilezza e buon umore che davvero scalda il cuore. Quella che poteva essere una vigilia triste si trasforma in una festa di risate, allegria e pancia piena. Tutto ciò che viene condiviso è ancora più buono e lo sanno bene i due amici, quasi sopraffatti da tanta gentilezza.
Si respira tutto il senso di questa festa nelle parole del racconto, che è accompagnato da illustrazioni incredibili e ricchissime. Non solo possiamo vedere e apprezzare i due protagonisti, ma ogni particolare dell’ambiente in cui si muovono è curatissimo. La casa è piena di oggetti da osservare e cercare, Findus indossa delle braghette verdi e un berrettino meravigliosi, che gli donano decisamente. La cosa più sorprendente, che mi ha davvero rapito e che sono sicura affascinerà grandi e piccini, sono i tanti personaggi che appaiono qua e là, dove meno te li aspetti. Folletti, piccoli gnomi che sembrano gli aiutanti di Babbo Natale e persino un fenicottero in stivali di gomma! Già solo per il piacere di cercare tutte queste creature le illustrazioni sono uno spasso.
Quello in cui Pettson e Findus escogitano un sistema per montare un albero di Natale di fortuna e utilizzano quello che trovano in casa per creare le decorazioni, secondo me, è uno dei momenti più belli e riusciti della storia: quanta soddisfazione e complicità tra i due amici, a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che non servono cose costose o strabilianti per essere felici e che condividere la gioia di creare e divertirsi assieme è forse il regalo più bello che possiamo concederci e donare.
Ora vado a vedere, se per caso, attorno al mio albero non ci sia qualche creaturina nascosta come quelle a casa di Pettson, mi piacerebbe moltissimo!
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