Illustrazione digitale di Cecilia Viganò, 2023
Quale dono più appropriato di un libro di fiabe, regalo per una bambina o un bambino molto amato, magari in un’edizione di pregio? Una strenna preziosa che lo diventa ancora di più se accompagnata dal tempo che l’adulto passerà a leggere e raccontare al bambino, in uno scambio d’affetto che resterà una tenera memoria. Ad oggi, le feste di Natale sono il momento in cui, più spesso, le famiglie lontane si riuniscono, e il racconto della fiaba può essere un modo per aiutare nonni e nipoti a superare la malinconia dopo la festa: molti clienti della libreria mi hanno raccontato di registrare le storie in modo da poterle far ascoltare ai nipoti lontani, per creare, anche solo virtualmente, un focolare.
Non è possibile avvicinarsi alla fiaba senza alcune istruzioni, per la vostra sicurezza: qualsiasi sia il libro che scegliate, siate cauti. Nel reame delle fate non si scherza; sanno essere vendicative. Non si scherza col lupo, non si entra senza chiedere permesso e si cammina in punta di piedi: non si sa mai cosa si potrebbe destare dall’ombra. I giganti non sempre sono cattivi, ma fa' attenzione quando passi sui ponti e lasciati dietro una scia di sassolini bianchi, se vai nella foresta. Bellezza non è sinonimo di bontà, né bruttezza di cattiveria. Troverai degli amici inconsueti, ascoltali. Troverai degli oggetti ben strani, sappi farne un buon uso. Con queste istruzioni il tuo viaggio sarà più leggero ed i tuoi passi più sicuri.
Secondo alcuni antropologi, le fiabe sarebbero il ricordo di un percorso iniziatico, le prove cui si sottoponevano i giovani al momento dell’ingresso nella comunità degli adulti. Non è certo, ma di sicuro la fiaba viene dalla notte dei tempi, come il mito, ed esisterà finché ci sarà qualcuno a raccontare, qualcuno ad ascoltare, che poi, giunto il suo momento, racconterà a propria volta. Le fiabe sono circolari, come la vita, come il focolare attorno cui ci si riuniva nelle fredde notti d’inverno, quelle dell’Avvento, per esempio, o nelle dodici magiche notti della tradizione inglese, tra Natale e l’Epifania. Chi, adulto, volesse approfondire l’affascinante tema dell’origine della fiaba, troverà una quantità quasi infinita di saggi, tra cui vi segnalo La fiaba irresistibile di Jack Zipes, Donzelli.
Le fiabe popolari nascono come racconto orale, che percorre l’umanità da sempre e sono state trasformate in racconto scritto, in Europa, a partire dal Seicento. Le fiabe così come le conosciamo derivano per lo più dall’opera di raccolta e adattamento operata da non moltissimi autori: Charles Perrault in Francia, I Fratelli Jacob e Wilhelm Grimm in Germania, Giambattista Basile in Italia e in Russia Aleksandr Afanas'ev.
Le fiabe del folclore russo, seppure in Italia non tra le più conosciute, sono molto belle e affascinanti, ricche di magia e di mistero, e per questo è con una raccolta di fiabe russe che voglio iniziare questa rassegna di proposte di lettura.
Masha e orso ed altre fiabe russe, Rizzoli, è una selezione illustrata di alcune delle fiabe raccolte da Afanas’ev. La collana di cui fa parte, I classici illustrati deluxe, contiene altre raccolte di fiabe, tutte illustrate da artisti diversi, Le fiabe di Perrault, ad esempio, riportano le illustrazioni di Gustav Dorè, ma tutte di pregio, in edizione originale e dunque non edulcorata.
Sono versioni delle fiabe che oggi si vivono con un certo timore. Storie strane, a volte dure, in cui la tensione e, addirittura, la paura sono emozioni fondamentali in colei o colui che ascolta. Io stessa sono in difficoltà con gli elementi più duri delle versioni originali delle fiabe della tradizione o di alcune fiabe d’autore. Mi faccio coraggio e attraverso lo stesso il reame magico pensando che le fiabe non mostrano ai bambini che i draghi esistono, i bambini sanno già che i draghi esistono: le fiabe mostrano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere, ossia che conoscere la paura, la tensione, in un luogo sicuro, serve a trovare strategie per superarle quando la vita metterà davanti le sue sfide.
Tra i bellissimi volumi dei classici illustrati dal collettivo britannico Minalima, L’ippocampo editore, ci sono due volumi di fiabe: La sirenetta e altre fiabe, di Hans Christian Andersen, e Biancaneve e altre fiabe dei Fratelli Grimm. Sono edizioni preziose, curate in ogni minimo dettaglio, con elementi pop up sorprendenti e ben fatti.
Una raccolta inconsueta dei Grimm è Il principe Cigno, illustrazioni di Fabian Negrin, Donzelli. Il volume, di grande formato, raccoglie dodici delle fiabe espunte dall’edizione definitiva delle fiabe del focolare.
Non raccoglitore della fiaba popolare ma interprete del genere, in grado condurre la sua scrittura sugli stessi sentieri della fiaba popolare e quindi di entrare a far parte dello stesso immaginario, è stato lo scrittore danese Hans Christian Andersen: La sirenetta, Mignolina, Il soldatino di stagno, La regina delle nevi non fanno parte della tradizione folclorica ma sono state scritte da questo straordinario scrittore. Una raccolta di Andersen che vi consigliamo è quella illustrata da Fabian Negrin, pubblicata da Donzelli, Fiabe e storie. Mentre, per quanto riguarda le singole fiabe, è di recente pubblicazione, per Rizzoli, una versione della Regina delle nevi, illustrata da Aliocha Gouverneur, in cui elementi inconsueti si mescolano ad altri più quotidiani in immagini di grande fascino e magnificenza.
Invece di regalare raccolte è possibile donare anche singole fiabe in edizioni molto belle. Alcuni esempi su tutti: Biancaneve, dai Fratelli Grimm, illustrata da Nancy Ekholm Burkert, Camelozampa, in cui il testo tradizionale si accompagna a una illustrazione raffinata e densa di dettagli, o Cappuccetto rosso, curata da Lisbeth Zwerger, di cui consigliamo vivamente anche I racconti dei fratelli Grimm e Le fiabe più belle di Hans Christian Andersen. Un Cappuccetto rosso straordinario, seppur ambientato nella contemporaneità, è quello di Roberto Innocenti, La margherita edizioni, in cui il bosco è sostituito da una città non meno pericolosa.
E le fiabe della tradizione italiana? Principale seppur tardo raccoglitore del folclore fiabesco italiano è stato Italo Calvino, di cui qui consigliamo la raccolta delle Fiabe italiane nell’edizione illustrata da Emanuele Luzzati, Mondadori, rimandandovi al nostro articolo pubblicato per celebrare il centenario dello scrittore sanremese.
Vi segnaliamo, invece, tra gli italiani nella prestigiosa lista dei White Ravens, Il mangiafiabe, le più belle fiabe italiane di cibi e di magia, a cura di Bianca Lazzaro e illustrato da Lucia Scuderi, una selezione di fiabe in cui il cibo fa da padrone, come del resto accade durante le feste di Natale. Per ultimi due testi che a me, che sono siciliana, sono molto cari: la raccolta di uno dei grandi folcloristi italiani, Giuseppe Pitrè, Il pozzo delle meraviglie, Donzelli, da cui Calvino attinse a piene mani per il suo lavoro di compilazione, e l’affascinante lavoro di Luigi Capuana, Stretta la foglia, larga la via, Donzelli, che a partire dalla scuola verista si fece irretire dal fantastico e dalle fate, diventando uno dei principali autori di fiabe italiani. Del resto, ve l’ho detto, bisogna fare attenzione quando si entra nel reame delle storie.
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