Un tuffo nella scienza

L'affascinante mondo di ragni e insetti

Illustrazione digitale di Adèle Baer, 2022

Illustrazione digitale di Adèle Baer, 2022

Siamo abituati a modificare quello che non ci garba. Nel rapporto con la natura, anziché capire e cercare una via rispettosa, chi vive in città tende a cambiare le cose secondo il proprio gusto e comodità: l’erba tagliata corta e tutta uguale, fiori abbinati per colore anche se in natura non troveresti mai delle specie così diverse l’una dall’altra, cani selezionati per l’estetica, frutto di incroci decisamente improbabili.

Questo atteggiamento (“ora si fa come dico io!”) è ancora più evidente quando entriamo in contatto con il mondo degli insetti: non li tolleriamo, spruzziamo insetticidi ovunque, li uccidiamo con una pedata appena si avvicinano. Soprattutto d’estate, appena c’è qualcosa di piccolo che ronza o che cammina in un angolo, subito scatta l’allarme rosso.

Perché? Da dove nasce la paura degli insetti e per i ragni in particolare? Facciamo 6 passetti indietro. Se hanno 3 paia di zampe e, molto spesso, 2 paia di ali, stiamo parlando di insetti; ragni e scorpioni non ne fanno parte (sono aracnidi) perché hanno 8 zampe anziché sei, si tratta di una diversa organizzazione del corpo.

Tutti insieme, aracnidi e insetti fanno parte dell’immenso gruppo degli artropodi, comparso sulla terra 400 milioni di anni fa, che vanta oltre un milione di specie diverse. Circa 300 milioni di anni fa, gli insetti sono stati quasi sicuramente i primi animali a imparare a volare e questo li ha aiutati a popolare ogni tipo di habitat terrestre: dalle vette più elevate agli abissi del mare, dalle foreste equatoriali alle rigide temperature dei territori della Siberia, non esiste luogo al mondo dove non ci sia qualche insetto. Hanno forme diversissime che vanno dai 12-13 centimetri dell’insetto foglia agli acari lunghi un decimo di millimetro. Hanno imparato a mangiare di tutto, hanno imparato a difendersi in ogni modo inventandosi organi di senso estremamente raffinati e una respirazione efficiente senza un apparato respiratorio complicato come quello dei mammiferi.

Sono propriamente insetti: grilli e cavallette (Ortotteri), le mantidi religiose (Mantoidei), gli insetti stecco e foglia (Fasmidi, elegantissimi e facili da allevare: puoi tranquillamente tenerne alcuni in camera tua!), le cimici (Rincoti), i pidocchi (Anoplura), le libellule (Odonati), le farfalle (Lepidotteri), coccinelle e scarabei (Coleotteri), mosche e zanzare (Ditteri) e le sempre affascinanti api, vespe e formiche (ovvero gli Imenotteri), che sono forse quelli a cui noi sapiens “assomigliamo” di più per via della loro organizzazione sociale (non possono fare a meno di vivere tutti insieme). Oltre ai già citati aracnidi, non sono insetti tutti i centopiedi e millepiedi, che sono Miriapodi, o vermi e lombrichi che sono Anellidi.

Gli aracnidi (organizzati in 18 ordini) hanno tutti 8 zampe e sono famosi nel mondo animale perché producono molte secrezioni e spesso anche veleno, che serve per uccidere e per digerire la preda. I ragni sono specialisti nella produzione di seta, altri loro parenti emettono sostanze molto puzzolenti e disgustose per tenere lontani i predatori. Su 45 mila specie una minima parte è velenosa e solo 30 sono pericolosi per l’uomo. Quasi tutti i ragni non hanno muscoli; le zampe si muovono grazie a un sistema idraulico, come quello di una scavatrice, con delle micro-pompette sempre pronte a spingere un liquido dentro delle vene, che si gonfiano o si svuotano come un palloncino, ramificate in tutte le zampe.

Gli scorpioni, invece, sono famosi per il loro aculeo mortale. Esistono in oltre 2000 specie, ma solo 80 hanno un veleno mortale per l’uomo e nessuna di queste vive in Italia. Quella che noi chiamiamo coda è un prolungamento dell'addome (7 segmenti nella parte centrale dello scorpione più 5 segmenti a seguire) che serve a reggere e muovere l'aculeo. Un muscolo dedicato strizza 2 ghiandole-serbatoio sistemate dentro l’aculeo per iniettare il veleno nella preda. Gli scorpioni hanno un organo di senso unico nel regno animale, fatto da microscopiche setole, sembrano due piccoli pettini che spuntano sulla pancia, sensibilissime alle vibrazioni e capaci di captare l'umidità. Se piove, fermi tutti, se c’è il Sole si esce per cacciare.

Un milione di specie sono quelle conosciute e classificate, se andassimo a scrutare meglio ogni angolino del globo probabilmente ne scopriremo altri 5 o 6 milioni. Se da grande ti dedicherai all’entomologia magari potrai dare il tuo nome a una nuova specie!

E a cosa servono gli insetti? Alcuni li apprezziamo per i servigi alla natura (gli insetti impollinatori) o per quello che ci regalano, come le api che alleviamo apposta per il prelibatissimo miele. Di altri apprezziamo la bellezza, come nel caso delle farfalle o delle coccinelle. Ma la risposta alla domanda “a cosa servono?” è sempre la stessa: servono perché creano un vantaggio. La natura è estremamente efficiente. Tutte le forme di vita consumano risorse ed energia per vivere e riprodursi, non esiste lo “spreco”, come non esiste il “rifiuto”: se qualcosa esiste è perché è utile, anche da morto.

L’odiatissima zanzara è prima di tutto un insetto impollinatore, poiché suo il pasto prediletto è il nettare dei fiori. Volando da un fiore all’altro, le zanzare contribuiscono (su vasta scala) alla diffusione di pollini da una pianta all’altra, nella stessa maniera delle api. Solo le zanzare femmine vanno in cerca di sangue (di mammiferi in generale: tra le 3000 specie diverse di zanzare, meno di 200 pungono i sapiens) e solo quando hanno bisogno delle proteine contenute in esso per nutrire le uova. Inoltre, le zanzare sono ottimo cibo per pesci, rettili, rane e salamandre e per uccelli e pipistrelli. Se da un giorno all’altro sparissero tutte le zanzare sulla faccia della Terra, insomma, più di qualche animale perderebbe pranzo e cena. E visto che a sua volta quell’animale è il pranzo e la cena di altri animali, tutta una catena alimentare andrebbe presto in tilt.

Ti fanno ancora paura? Speriamo di no. Ti fanno ancora un po’ ribrezzo? È comprensibile, perché noi umani siamo portarti ad apprezzare quello che ci assomiglia, come un koala o lo sguardo curioso di un micetto. Ma conoscere significa anche valorizzare le differenze e apprezzare tutti, proprio tutti, i viventi sul Pianeta.

Libri per scoprire il mondo di ragni e insetti 

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