Dasetteadodici

La ragazza della luce di Anna Woltz

Una delle cose di cui sono più grata al mio lavoro è avermi reso un’eterna ragazzina, nel senso che leggendo i romanzi dedicati agli adolescenti ho la fortuna di non dimenticare mai le emozioni e i sentimenti che si provano in quella fase meravigliosa della vita. Quando mi capita per le mani un romanzo per lettori di quella fascia d’età è come se facessi un balzo indietro nel tempo. Ci si sente allo stesso momento grandi e piccoli, sicuri e dubbiosi, forti e fragili; convinti di avere tutte le risposte anche quando non sappiamo bene quali siano le domande. Questa è l’adolescenza in tempi normali, immaginate cosa possa essere in tempi eccezionali come durante una guerra.

Il romanzo di Anna Woltz, La ragazza della luce, pubblicato da Beisler, è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, a essere precisi all’inizio della guerra, nella Londra devastata dagli attacchi aerei della Luftwaffe. La storia è potente, una di quelle che non lascia indifferenti, onesta e che ti toglie il respiro. Lo si capisce dalla prima pagina, dall’apertura che sembra interrogare il lettore: sei pronto per quello che verrà?

La ragazza della luce
La ragazza della luce Di Anna Woltz;

Londra, settembre 1940. È la guerra e la città trema sotto le bombe che cadono ogni notte. Stretta come sardine, una umanità varia cerca rifugio nei tunnel della metropolitana. Fra questi Ella e il fratellino Robbie, il solitario Jay e Quinn, fuggita di casa per soccorrere i feriti. A poco a poco i quattro si raccontano, confidandosi paure e speranze per il futuro, divenendo amici per sempre. E sarà Ella a guidarli, la ragazza della luce, capace di illuminare anche i momenti neri dell’esistenza. Un libro struggente sull’ineluttabilità del male e sulla potenza dell’amore.

Chiudi

Adesso siamo in tre. Eravamo in quattro, ma uno di noi morirà. È meglio che tu lo sappia. Già adesso, prima che cominci. Uno di noi morirà, ma non si tratta di questo. Ha cambiato tutto, certo, ma si tratta del fatto che soltanto tre di noi resteranno vivi. Noi tre abbiamo sopportato qualunque cosa: le bombe, gli incendi, le notti. Siamo ancora qui. La nostra vita inizia soltanto ora

Meglio saperlo, perché qui non si fa sconto a nessuno e il fatto che sia un romanzo per ragazzi non vuol dire che debba essere delicato o che ci debba essere per forza il lieto fine, almeno non per tutti.

Durante i bombardamenti, che avvenivano soprattutto di notte, gli abitanti di Londra si nascondevano nei rifugi, e chi non ne aveva uno a disposizione scendeva nelle stazioni della metropolitana, accampandosi come meglio poteva, portando con sé le cose più preziose e la speranza, passata un’altra notte, di ritrovare la propria casa intatta. Si faceva la coda per avere uno spazio su cui stendere un giaciglio e in questo micromondo si creavano rapporti e amicizie, ci si sosteneva a vicenda e ci si supportava con molta pazienza.

La prima notte non dormo neanche un secondo. Sulla terra cadono bombe, sotto la terra riecheggia il russare

Ci accompagnano nella storia lo sguardo e la voce di Ella, guarita dalla polio, che però l’ha lasciata debole e zoppa. Dopo un anno di isolamento e mesi in un polmone d’acciaio, ritrovarsi rinchiuse nei tunnel della metro pare uno scherzo di cattivo gusto. Il senso di essere in gabbia è ancora più forte quando Ella incontra Quinn, una giovane ribelle di nobili origini poco più grande di lei, scappata dalla famiglia per andare a vivere la vita vera e aiutare in un ospedale chi ha bisogno. Quinn è un vento che ti scompiglia l’anima, la prova che si può essere diversi, che si può andare oltre le convenzioni. Le ragazze sono accomunate dalla necessità di evadere, di sentirsi padrone delle proprie scelte, dall’urgenza di realizzare i propri sogni e desideri.

Da secoli ci lasciamo tutti rinchiudere dentro gabbie. Gli uomini fanno il lavoro da uomini nelle gabbie maschili e le donne si annoiano a morte nelle gabbie femminili. Esiste una gabbia d’oro per i ricchi e una gabbia misera per i poveri e poi c’è ancora un angolo buio pesto per tutti coloro che hanno la presunzione di vivere in un mondo senza gabbie

La vita non è mai sembrata tanto a portata di mano, soprattutto mentre ogni cosa attorno vacilla. I sogni di questi ragazzi fanno però fatica a trovare posto in un mondo in rovina, dove tutto è insicuro. Ella vorrebbe fare la scrittrice, grazie al potere delle le parole ha potuto sopportare la malattia e ora vorrebbe scrivere nuovi capitoli. Quinn desidera essere un’infermiera e non una lady ingessata in bei vestiti e servizi di porcellana per il te. Quando le diranno che è troppo giovane per farlo, cercherà un’altra strada per dare il suo contributo, perché di fronte a certi eventi della storia proprio non si può stare a guardare e basta.

Provo a pensare ancora, ma non ho le parole per farlo. Voglio diventare scrittrice, ma nessuno mi ha insegnato a parlare di cose fuori dalla mia gabbia. Mi fa adirare. Mi schiarisco la voce e prendo una decisione. Di tutte queste gabbie me ne infischio. Sono le gabbie degli adulti, non le nostre. Non le mie

E poi c’è Jay, a metà tra un mascalzone degno delle storie di Dickens e un ragazzo dal cuore d’oro, travolto da una Storia più grande di lui, e che prova a farsi strada in un mondo che, anche senza guerra, è duro e difficile per chi nasce senza privilegi. Per sopravvivere bisogna sapersi arrangiare, soprattutto se nel cassetto c’è un sogno grande a cui attaccarsi con le unghie e con i denti.  

I ragazzi, assieme al fratellino di Ella, si creano un mondo nel mondo, un piccolo spazio all’interno del tunnel, dove possono sperimentare, scoprire sé stessi, dare voce ai propri desideri e ai propri sogni. Non ci sono eroi in questa storia, e qui sta uno dei maggiori pregi del romanzo. Anna Woltz descrive personaggi a tutto tondo, con le loro luci e le loro ombre, con i loro difetti e le loro mancanze, che fanno risaltare ancora di più i loro pregi. Ci sono i limiti dell’essere umano, sia quelli che per natura fanno parte di noi, sia quelli imposti dall’esterno – famiglia, società, eventi storici – e nel momento in cui i ragazzi li percepiscono e riconoscono come tali, ecco che improvvisamente scoprono di avere i mezzi per superarli. Tutti hanno infatti in comune una sana e consistente dose di coraggio, perché quando la vita preme bisogna essere capaci di non farsi schiacciare.

È difficile trasmettere quanto sia bello questo romanzo: bisogna leggerlo! È una di quelle storie che vorresti poter centellinare perché duri un po’ di più, eppure non la puoi lasciare finché non sei arrivato all’ultima pagina.

Altri consigli di lettura 

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente