Illustrazione tratta dal libro "Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini, di Irene Biemmi, Settenove, 2015"
Cosa vuol dire educare? Nell’educazione gli adulti dovrebbero accendere una torcia alle spalle delle bambine e dei bambini per illuminare la strada, facendoli procedere secondo i loro tempi e dando spazio alla loro personalità, infondendo sicurezza e fiducia.
Educare vuol dire quindi accompagnare i bambini e le bambine nel loro percorso di crescita, permettendo loro di diventare donne e uomini sereni, consapevoli, dotati di autostima e coraggio, passione e determinazione, inserendo dei limiti in modo che possano comprendere cosa vuol dire rispettare se stessi e gli altri, ma invitandoli anche a coltivare la loro indole unica e diversa da ogni altro individuo, assecondando desideri, inclinazioni, competenze, emozioni.
Come si inseriscono in questo contesto gli stereotipi di genere? Partendo proprio dal valore del singolo che può esprimere se stesso come meglio crede.
Per decenni sono esistiti i giochi da maschio e i giochi da femmina e ancora adesso l’abbigliamento per le bambine è soprattutto di colore rosa e adornato di merletti, fiocchi e rappresentazioni sdolcinate di ogni cosa, mentre i bambini oltre a dover vestire solo di colori scuri spesso hanno sulle loro t-shirt continui inviti a vincere, essere forti oppure mostruose figure dall’aspetto violento
Illustrazione tratta da "Lettera a un bambino. Ediz. a colori" di Amy Krouse Rosenthal e Paris Rosenthal, Il Castoro 2020
Bisogna pur dire che è innegabile che si siano fatti dei piccoli passi avanti, sullo sport ad esempio: non sembra più fantascienza che una bambina possa giocare a calcio e un bambino appassionarsi alla danza. Esiste però una foltissima schiera di adulti che ancora resta basita per il bambino X che gioca con le bambole della sorella o per la bambina Y che si rotola nella terra, divertendosi molto!
I bambini e le bambine hanno tutto il diritto di essere chi vogliono, giocare con cosa li aggrada, scegliere lo sport, l’indirizzo di studi, l’abbigliamento che li fa sentire bene e a loro agio nel mondo. E tutto ciò che li circonda non dovrebbe indirizzarli verso un modo stereotipato di intendere la loro crescita legata al genere di appartenenza, partendo già dall’età prescolare nell’inculcare un modello predefinito uomo/donna che non tiene conto non solo delle inclinazioni personali, ma anche di tutto quello che c’è oltre ed è fatto di sfumature.
Gli albi illustrati sono come sempre di grande aiuto, eccone alcuni dedicati alla fascia 0-6 anni.
Settenove Edizioni con le sue pubblicazioni contro gli stereotipi e la violenza di genere tocca numerosi temi: C'è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa? racconta la rivoluzione di una principessa che si è stufata del rosa e di tutto ciò che in quanto “femmina” si sente obbligata a fare.
Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini illustra tanti mestieri declinati al maschile e al femminile “per lasciare i sogni liberi da ogni pregiudizio”.
Papà aspetta un bimbo! mette in risalto la figura paterna come centrale fin dalla gravidanza, per scacciare via i ruoli genitoriali stereotipati dal concetto di genere.
Pearl cambia città insieme alla super mamma in carriera e il suo nuovo compagno Sebastiano le dice di continuo che lei fa qualunque cosa (lanciare una palla o scrivere alla lavagna) “come una femmina”. Per Pearl è un complimento, ma poi le sorge un dubbio… questa la trama di Proprio come una femmina (De Agostini).
Nei panni di Zaff (Fatatrac) è tra gli albi più noti: colorato e semplice è in grado di parlare anche ai piccolissimi, invitandoli a sentirsi liberi di esplorare l’identità di genere e sessuale che preferiscono e di rispettare le scelte dei loro amici.
In Bella (Les Mot Libres Edizioni) una strega ha un appuntamento con un orco e tutti le dicono di farsi più bella con una serie di incantesimi, ma così finisce con l’essere irriconoscibile e allora decide di mostrarsi per quello che è. Un messaggio contro il mito della bellezza che minaccia le bambine fin dalla tenera età.
Illustrazione tratta da "Proprio come una femmina. Ediz. a colori" di Mel Elliott, De Agostini 2020
Luca ha un segreto: è il miglior meccanico della città, ma il suo cuore batte per dei melodiosi e piccoli carillon. Riuscirà a trovare il coraggio di abbracciare la sua passione smettendo di nascondere ciò che ama veramente? Le Edizioni Clichy con Il segreto di Luca portano alla luce il grande tema dello stereotipo del macho, anche quello presente già dalla prima infanzia.
Maschio Femmina. L'importanza di essere chi vuoi tu (Mondadori) è un albo colorato per tutte le età che con brevi testi in rima e un sacco di colori e disegni spiega che non bastano e non servono le definizioni per stabilire chi siamo o cosa ci piace. Le sfumature dell’arcobaleno sono il riflesso di tutte le identità possibili.
Lettera a una bambina e Lettera a un bambino (Edizioni Il Castoro) sono due libri da leggere con i genitori e poi sfogliare e risfogliare fino all’adolescenza perché raccontano come si possa essere tutto e il contrario di quel tutto, come si possa alzare la mano e a volte anche la voce per dire ciò che si pensa e ciò che si desidera, senza il timore di deludere qualcuno (soprattutto gli adulti) e senza la paura di essere se stessi: diversi da tutte e da tutti, unici.
Illustrazione tratta da "Lettera a una bambina. Ediz. a colori" di Amy Krouse Rosenthal e Paris Rosenthal, Il Castoro 2019
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