Cosa vuol dire educare? Nell’educazione gli adulti dovrebbero accendere una torcia alle spalle delle bambine e dei bambini per illuminare la strada, facendoli procedere secondo i loro tempi e dando spazio alla loro personalità, infondendo sicurezza e fiducia.
Educare vuol dire quindi accompagnare i bambini e le bambine nel loro percorso di crescita, permettendo loro di diventare donne e uomini sereni, consapevoli, dotati di autostima e coraggio, passione e determinazione, inserendo dei limiti in modo che possano comprendere cosa vuol dire rispettare se stessi e gli altri, ma invitandoli anche a coltivare la loro indole unica e diversa da ogni altro individuo, assecondando desideri, inclinazioni, competenze, emozioni.
Come si inseriscono in questo contesto gli stereotipi di genere? Partendo proprio dal valore del singolo che può esprimere se stesso come meglio crede.
Per decenni sono esistiti i giochi da maschio e i giochi da femmina e ancora adesso l’abbigliamento per le bambine è soprattutto di colore rosa e adornato di merletti, fiocchi e rappresentazioni sdolcinate di ogni cosa, mentre i bambini oltre a dover vestire solo di colori scuri spesso hanno sulle loro t-shirt continui inviti a vincere, essere forti oppure mostruose figure dall’aspetto violento
Bisogna pur dire che è innegabile che si siano fatti dei piccoli passi avanti, sullo sport ad esempio: non sembra più fantascienza che una bambina possa giocare a calcio e un bambino appassionarsi alla danza. Esiste però una foltissima schiera di adulti che ancora resta basita per il bambino X che gioca con le bambole della sorella o per la bambina Y che si rotola nella terra, divertendosi molto!
I bambini e le bambine hanno tutto il diritto di essere chi vogliono, giocare con cosa li aggrada, scegliere lo sport, l’indirizzo di studi, l’abbigliamento che li fa sentire bene e a loro agio nel mondo. E tutto ciò che li circonda non dovrebbe indirizzarli verso un modo stereotipato di intendere la loro crescita legata al genere di appartenenza, partendo già dall’età prescolare nell’inculcare un modello predefinito uomo/donna che non tiene conto non solo delle inclinazioni personali, ma anche di tutto quello che c’è oltre ed è fatto di sfumature.
Gli albi illustrati sono come sempre di grande aiuto, eccone alcuni dedicati alla fascia 0-6 anni.
Settenove Edizioni con le sue pubblicazioni contro gli stereotipi e la violenza di genere tocca numerosi temi: C'è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa? racconta la rivoluzione di una principessa che si è stufata del rosa e di tutto ciò che in quanto “femmina” si sente obbligata a fare.
Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini illustra tanti mestieri declinati al maschile e al femminile “per lasciare i sogni liberi da ogni pregiudizio”.
Papà aspetta un bimbo! mette in risalto la figura paterna come centrale fin dalla gravidanza, per scacciare via i ruoli genitoriali stereotipati dal concetto di genere.
Pearl cambia città insieme alla super mamma in carriera e il suo nuovo compagno Sebastiano le dice di continuo che lei fa qualunque cosa (lanciare una palla o scrivere alla lavagna) “come una femmina”. Per Pearl è un complimento, ma poi le sorge un dubbio… questa la trama di Proprio come una femmina (De Agostini).
Nei panni di Zaff (Fatatrac) è tra gli albi più noti: colorato e semplice è in grado di parlare anche ai piccolissimi, invitandoli a sentirsi liberi di esplorare l’identità di genere e sessuale che preferiscono e di rispettare le scelte dei loro amici.
In Bella (Les Mot Libres Edizioni) una strega ha un appuntamento con un orco e tutti le dicono di farsi più bella con una serie di incantesimi, ma così finisce con l’essere irriconoscibile e allora decide di mostrarsi per quello che è. Un messaggio contro il mito della bellezza che minaccia le bambine fin dalla tenera età.
Luca ha un segreto: è il miglior meccanico della città, ma il suo cuore batte per dei melodiosi e piccoli carillon. Riuscirà a trovare il coraggio di abbracciare la sua passione smettendo di nascondere ciò che ama veramente? Le Edizioni Clichy con Il segreto di Luca portano alla luce il grande tema dello stereotipo del macho, anche quello presente già dalla prima infanzia.
Maschio Femmina. L'importanza di essere chi vuoi tu (Mondadori) è un albo colorato per tutte le età che con brevi testi in rima e un sacco di colori e disegni spiega che non bastano e non servono le definizioni per stabilire chi siamo o cosa ci piace. Le sfumature dell’arcobaleno sono il riflesso di tutte le identità possibili.
Lettera a una bambina e Lettera a un bambino (Edizioni Il Castoro) sono due libri da leggere con i genitori e poi sfogliare e risfogliare fino all’adolescenza perché raccontano come si possa essere tutto e il contrario di quel tutto, come si possa alzare la mano e a volte anche la voce per dire ciò che si pensa e ciò che si desidera, senza il timore di deludere qualcuno (soprattutto gli adulti) e senza la paura di essere se stessi: diversi da tutte e da tutti, unici.
Carlotta era una principessa rosa, col suo vestito rosa e il suo armadio rosa, pieno di vestiti rosa... Ma Carlotta era arcistufa del rosa. Voleva vestire di rosso, verde, giallo e violetto e non aveva alcuna voglia di baciare rospi su rospi per trovare il principe azzurro. Perché non esistevano principesse che solcavano i mari o che salvassero i principi dalle fauci di un lupo feroce? Anche Carlotta voleva vivere le fantastiche avventure dei libri di fiabe, sognava di cacciare draghi e volare in mongolfiera.
«Cosa faremo da grandi?» si chiedono Marta e Diego durante un tema in classe. La segretaria! Immagina Marta, e pensa alla segretaria di un grande partito ecologista! E Diego, che ama la lettura, immagina di essere il segretario di una biblioteca ricca di libri bellissimi. O ancora: l'ingegnere aerospaziale o l'ingegnera astrofisica! Tanti mestieri quante sono le pagine, secondo le raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana della Commissione Pari opportunità.
Pearl si è trasferita in una nuova città con la mamma, che è stata promossa al lavoro e ora è una vera boss! Pearl è contenta, ma nella nuova scuola c'è Sebastiano, un bambino un po' strano. Qualsiasi cosa Pearl faccia, che sia scrivere alla lavagna, lanciare una palla o correre più veloce che può, lui esclama sempre: «Ah-ah! Lo fai proprio come una femmina!». «Grazie», gli risponde Pearl ogni volta, finché non le viene il sospetto che Sebastiano la stia prendendo in giro.
L'autrice e l'illustratrice affrontano con i più piccoli un tema assai delicato: quello dell'identità sessuale e della discriminazione cui spesso vengono fatti oggetto i bambini che si trovano bene "nei panni dell'altro" piuttosto che in quelli canonici attribuiti al proprio sesso. Questo libro vuole parlare con i bambini della libera esplorazione della propria identità e del rispetto di quella dei compagni ed è un messaggio per gli adulti perché accompagnino la crescita senza atteggiamenti di controllo o di emarginazione.
La Strega è molto emozionata perché ha un appuntamento con l'Orco. Nell'attraversare il bosco incontra lo Scoiattolo, il Coniglio, la Volpe e il Topo, che le suggeriscono di usare la sua bacchetta magica per farsi "bella". La Strega li asseconda e arriva all'appuntamento così diversa da non essere riconosciuta: ha perduto la sua identità di Strega! L'ultimo tocco di bacchetta magica le permetterà di tornare a essere sé stessa: riuscirà a fare il pic-nic con l'Orco e i cattivi consiglieri del bosco avranno ciò che si meritano.
Che si tratti di moto, auto da corsa o persino di biciclette, i mezzi di trasporto non hanno segreti per Luca. All’uscita dall’officina, il suo cuore batte forte. Deve incontrare il suo grande amico Giovanni, che gli affida un oggetto che ha bisogno delle sue cure. Ma di che si tratta? Non di un motore stavolta, bensì di un delicato, etereo carillon da riparare. Ebbene sì, perché la più grande passione di questo meccanico dall’aspetto imponente, sono proprio i melodiosi carillon! Dietro un’apparenza rude, si cela un cuore poetico e sensibile.
Maschio o femmina? Celeste o rosa? Cavaliere o ballerina? Perché dobbiamo scegliere? A volte non basta una parola a definire chi siamo o a stabilire i nostri gusti. Spesso la verità non ha le sfumature di un solo colore, non è bianca o nera – o meglio, azzurra o rosa – ma riflette i colori di tutte le identità possibili: non ci sono limiti a ciò che si può essere. Siamo unici.
Attraverso le parole toccanti di Amy e Paris Rosenthal, Lettera a una bambina racchiude in un albo l'amore sconfinato di un genitore verso un figlio. Qualsiasi bambina, ragazza, donna, leggendo questo libro troverà una pagina che sentirà sua, in cui risuonerà l'eco delle parole di una madre o che non vedrà l'ora di donare a una figlia. Un albo che ispira e ci fa sentire speciali così come siamo: se ci piace saltare nelle pozzanghere, se abbiamo il viso pieno di lentiggini o se balliamo sui tavoli!
Caro bambino, questo libro è per te. Per te che sei gentile, coraggioso, divertente. Ogni volta che ne avrai bisogno, sfoglialo. E ti ricorderai quanto sei speciale e quanto sei amato.
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