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Mille briciole di luce di Silvia Vecchini

Ciascuno ha il proprio centro, il proprio punto di equilibrio. Non sempre è una cosa con cui sei in pace. A volte è un rovello. Eppure non puoi farne a meno

Silvia Vecchini è una prolifica autrice e poetessa, organizza laboratori di scrittura e incontri per bambini, ha vinto vari premi letterari tra cui, proprio quest'anno, il più prestigioso, il Premio Andersen, con il suo libro del 2022 Jole, edito da TopiPittori.

Ma oggi parliamo della sua ultima fatica, Mille briciole di luce, edito da Il Castoro che, a leggerlo, fatica non sembra, poiché non si sente proprio nessuno sforzo. Si ha la sensazione, invece, che l'autrice stia raccontando serenamente, con chiarezza e semplicità, eppure con grande coinvolgimento, una storia dei nostri giorni, calata nel nostro tempo e nella nostra quotidianità; ci fa entrare pian piano, ci fa sentire e partecipare agli avvenimenti, con sentimento.

Mille briciole di luce
Mille briciole di luce Di Silvia Vecchini;

Danni potrebbe sentirsi solo: sua madre non c’è più, e ha un padre che, per quanto lo ami, fatica a capire come stargli accanto. Ma Danni non si sente solo perché ha una passione fortissima, segreta: la ginnastica ritmica, uno sport che è territorio esclusivo delle ragazze. E poi ha un cuore lieve e due grandi amici su cui contare: Ambra e Radu, che lo aiutano a coltivare il suo talento. Ma cosa può pensare la gente di paese di un ragazzo che ama volteggiare con grazia? Danni vuole seguire se stesso e andare oltre gli sguardi superficiali.

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Siamo in un piccolo paese di provincia, Danni è un dodicenne, un ragazzo tranquillo e solare, gioviale e molto amato; vive con il padre, ha perso la madre da qualche tempo ed è accudito per questo da due amiche di lei, soprattutto da Rosa, una donna dalla forte personalità. Si incontrano almeno una volta a settimana nel suo salone, in cui lavora come parrucchiera, ed è la sua confidente e consigliera, anche se detesta le prediche!

Poi ci sono i due migliori amici di Danni, un po' più grandi di lui, sono già al liceo: Ambra, ginnasta di ritmica e Radu, un promettente pianista classico.

Ed è proprio la ginnastica ritmica la grande passione di Danni, una passione difficile da coltivare poiché, in Italia, questo sport, al contrario della ginnastica artistica, è riservato al genere femminile. Così Ambra diventa la sua insegnante, gli regala i suoi vecchi attrezzi; insieme, in un campo isolato al limitare del paese, oppure intrufolandosi di sera nella palestra della scuola, provano le figure, ne inventano di nuove: il talento di Danni è evidente, tanto da spingere Ambra a farlo partecipare, sotto mentite spoglie, a un evento in palestra. Danni è euforico, è felice.

Radu invece si fa più protettivo nei confronti dell'amico, sente che la strada intrapresa è pericolosa, che questa felicità nascosta potrebbe creare seri problemi, non tutti sono in grado di comprendere...

E accade.

Storia di sport, di passioni, di amicizia, di solidarietà e di coraggio, una storia di crescita, che affronta il superamento delle barriere e degli stereotipi, ma che sbatte in faccia anche i limiti di una società che può far male, e può schiacciare.

Isolarsi e arrendersi, gettare la spugna, disilludersi o confrontarsi, reagire, cercare la via d'uscita?

La consapevolezza che le cose possono essere diverse, che da qualche parte nel mondo altre persone si sono trovate in situazioni simili, si fa strada improvvisamente, uno squarcio nella nebbia.

Il desiderio di Danni è difficile ma è forte, lo porta verso un luogo dove lui sa di non essere atteso, ma sa anche che quella è la sua casa.

Il romanzo è diviso in cinque atti, tanti quanti sono gli attrezzi della ginnastica ritmica. E gli atti sono accompagnati dal coro delle ginnaste, la cui voce è espressa in versi, parole che Danni sente nella testa, una voce che incalza, introduce gli avvenimenti e li conclude, un coro che ora lo incoraggia, ora lo mette in guardia, un coro che lo osserva e che, alla fine, crescerà con lui.

Ricorda indubbiamente l'ormai famoso Billy Elliot la storia del nostro Danni, storie di giovani vite che cercano la propria strada; sempre sarà utile leggerle dai ragazzi e, in questo caso, anche molto piacevole, per acquisire consapevolezza, confrontarsi ed emozionarsi, mentre, per gli adulti, sarà importante per riuscire a capirli e aiutarli a volare.

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La posta della redazione

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Conosci l'autrice

Silvia Vecchini, nata nel 1975 a Perugia, è laureata in Lettere, studia presso l'Istituto Teologico di Assisi, scrive libri per bambini, testi scolastici e progetta materiale didattico. Con suo marito, Antonio Vincenti, ha creato Il Gruppo Sicomoro per svolgere insieme una attività editoriale rivolta ai bambini e ai ragazzi come autori e illustratori, sia nell'ambito della catechesi che dell'insegnamento della religione cattolica e della narrativa. Oltre ai lavori con Il Gruppo Sicomoro, ha pubblicato i romanzi per ragazzi Rabbunì (Edizioni San Paolo, 2009), Myriam (Edizioni San Paolo, 2011) e i racconti a fumetti Fiato sospeso (Tunué, 2011), Gaetano e Zolletta (Bao Publishing, 2014) e La zona rossa (Il Castoro, 2017).

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