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I compositori e il loro ruolo sempre vivo nella musica

Illustrazione digitale di Asia Cipolloni, 2023, diplomata al Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Asia Cipolloni, 2023, diplomata al Liceo artistico Volta di Pavia

Nicola Campogrande accompagnerà i piccoli lettori su Maremosso alla scoperta della musica classica e dei suoi compositori, proprio per far comprendere ai bambini come sia accessibile e mai passata di moda. 

Ci sono cose che si buttano via e cose che si conservano. La bottiglia di plastica del latte, una volta usata, va a finire nella raccolta differenziata: tra un giorno ne compreremo un’altra, identica e piena. L’armadio in legno di ciliegio ereditato dalla bisnonna, invece, si cura con attenzione, strofinandovi sopra un po’ di cera di tanto in tanto, perché è bello, è un ricordo e ci fa piacere pensare di lasciarlo in eredità alle generazioni future.

Anche con la musica funziona così: ci sono brani che ascoltiamo, cantiamo, balliamo e poi dimentichiamo per far posto a pezzi nuovi; e ci sono vecchie canzoni che ogni tanto ritornano, magari in forma di cover, perché ci fa piacere ritrovare qualcosa del passato, ripensare a quello che si faceva vent’anni fa, riscoprire uno stile vintage, e così va a finire che ce le teniamo strette, le conserviamo, le ascoltiamo e le riascoltiamo perché sono diventate importanti.

La musica e i suoi segreti
La musica e i suoi segreti Di Charlie Morland;

Da Bach a Bowie, scopri il fascino e la scienza dei brani più famosi. Leggi come nasce la musica, com'è fatta, chi sono gli artisti che ne hanno segnato la storia. Comprendi perché la musica ci fa venire voglia di ballare, e quali sono gli effetti positivi sul cervello. Soprattutto, godila! Grazie al QR code potrai ascoltare gratis i brani suggeriti nelle pagine e diventare anche tu fan della più antica e moderna fra tutte le arti! Età di lettura: da 9 anni.

Uno non ci pensa, ma anche con la musica classica le cose sono andate nello stesso modo; solo che si è partiti prima. Qualche musicista nell’Ottocento, infatti, ha cominciato a pensare che non si poteva buttare via la musica già scritta, solo perché era passata di moda. Al contrario: bisognava conservare i pezzi più belli composti nei secoli precedenti, perché erano come gli armadi della bisnonna, e per di più non si rovinavano mai – la musica, quando la suoni, è sempre fresca, come se fosse stata appena composta. A poco a poco si è diffusa l’idea di dar vita al «repertorio», cioè di riunire in una biblioteca immaginaria le più belle partiture scritte da compositori del passato, perché i musicisti del presente potessero suonarle alternandole a quelle scritte dai compositori loro contemporanei. E i musicisti hanno cominciato a farlo – uno tra i primi è stato il compositore e direttore d’orchestra Felix Mendelssohn, che nel 1829 ha fatto ascoltare un brano di Johann Sebastian Bach, un compositore morto ottant’anni prima; e da quel momento tutti si sono rimessi a suonare la musica di Bach.

Per circa un secolo i concerti di musica classica hanno funzionato dunque in questo modo: si mescolava la musica di compositori vivi e morti, e ad esempio si alternavano Brahms (che era vivo) a Mozart (che era morto), Dvorak (vivo) a Haydn (morto), Ravel (vivo) a Beethoven (morto) e così via.

Il mio piccolo Beethoven. Libro sonoro

Di Emilie Collet | Gallucci, 2016

Johann Sebastian Bach. Con CD-Audio

Di Paule Du Bouchet | Curci, 2018

Poi, intorno al 1920, la maggior parte dei compositori vivi ha cominciato a scrivere musica che era considerata stramba, spigolosa, addirittura sgradevole. Era il periodo delle cosiddette «avanguardie musicali», e i compositori volevano tagliare i ponti con il passato, inventando brani che non avessero niente a che fare con le melodie, con le armonie, con i ritmi ai quali da secoli si era abituati. Gli interpreti, però, cioè i musicisti che di lavoro suonano le musiche scritte dai compositori, facevano fatica con quei nuovi pezzi, e faceva fatica anche il pubblico. Così, a poco a poco, è successo che nelle sale da concerto e nei teatri d’opera si è deciso di suonare e cantare solo la musica del passato; e i compositori vivi sono stati costretti a organizzare concerti specifici, esclusivamente dedicati alle loro creazioni. Per un secolo, dunque, frequentando le stagioni di concerti sinfonici o quelle d’opera, tutto ci ha autorizzato a credere che la musica classica fosse un genere scritto solo da compositori morti, vissuti nel passato; e che i compositori vivi, se esistevano, scrivevano qualcosa di inascoltabile, la «musica contemporanea», che si poteva trovare soltanto in festival specializzati.

Il grande concerto di musica classica. Ediz. a colori

Benvenuto al concerto! Vivaldi, Beethoven, Saint-Saëns, Händel, Satie e Mozart si danno appuntamento per uno spettacolo grandioso in questo libro unico con 6 brani musicali e 6 effetti luminosi! Età di lettura: da 1 anno.

La cosa importante da sapere è che, nel frattempo, alcuni compositori hanno cambiato idea, e sono nate nuove generazioni che inventano musica dolcissima o eccitante, vellutata o scintillante, bella da cantare, piena di colori e qualche volta persino animata da ritmi che provengono dal rock. Musica curiosa, nuova, che ha a che fare con la nostra vita, con il mondo che ci circonda, con i pensieri della società digitale. Musica decisamente da ascoltare.

Non tutti gli interpreti se ne sono accorti, e gli organizzatori dei concerti a volte sono un po’ pigri e tendono a copiare quello che hanno sempre fatto; per cui forse ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che torni a essere normale trovare in sala da concerto musica classica di compositori morti insieme a quella di compositori vivi. Ma succederà, potete starne certi. E sarà bellissimo.

Compositori e musica classica: i libri per saperne di più

La musica classica nei secoli. Ediz. a colori

Di Emilie Collet | Gallucci, 2022

Le quattro stagioni di Vivaldi. Ediz. a colori

Di Fiona Watt | Usborne, 2018

La musica classica. I miei piccoli libri sonori

Di Marion Billet | Fabbri, 2016

La casa dei suoni. Ediz. illustrata

Di Claudio Abbado | Babalibri, 2007

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La posta della redazione

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Nicola Campogrande è un compositore italiano. Dal 1998 conduce trasmissioni musicali per Rai Radio3 e ha condotto Contrappunti sul canale Classica HD di Sky. Già critico musicale per “la Repubblica”, è ora tra i collaboratori de “La Lettura” del “Corriere della Sera”. Dal 2016 al 2023 è stato direttore artistico del festival MITO SettembreMusica. La sua musica, regolamente eseguita dai maggiori interpreti internazionali, è pubblicata dall'editore Breitkopf & Härtel. Tra le sue pubblicazioni: Occhio alle orecchie. Come ascoltare musica classica e vivere felice (Ponte alle Grazie 2015; Tea 2018), 100 brani di musica classica (Rizzoli, 2018), Capire la musica classica (Ponte alle Grazie, 2020) e Viaggio al centro dell'orchestra (Rizzoli, 2023).

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