Quello che le donne dicono. La musica è una cosa da ragazze 

Fiorella Mannoia scrive con trasporto e profondità la prefazione di questo libro dedicato alle figure femminili importanti nella musica e racconta le storie di musiciste di tutte le età e nazionalità, dalla Scozia all’Africa, dall’America al Portogallo, dall’Italia alla Grecia, nate e cresciute in tempi storici molto differenti tra loro, che ha voluto selezionare, con garbo. Trovano così voce vissuti personali e musicali che restano davvero nel cuore di chi legge: che sia tu una ragazza, una donna nostalgica per il suo primo concerto o un ragazzo innamorato della musica, camminerai insieme a queste meravigliose artiste e icone sulle loro note con una consapevolezza differente, ne sono certa. Ci saranno anche delle sorprese, vedrai.

La musica include, trasporta o porta a ritrovarsi in un senso di fratellanza e appartenenza, come dice qualcuna di loro: se la ascolti bene, inoltre, la musica ti aiuta a vivere a modo tuo e ti insegna a essere libera.

Ogni musicista viene infatti sapientemente dipinta, introdotta al lettore e caratterizzata dalle potenti e variopinte illustrazioni di Eleonora Antonioni e si affaccia tra le pagine scritte da Roberta Marasco con la sua storia, una breve e utilissima biografia, ma quel che soprattutto colpisce sono le parole vere del raccontarsi, dirompenti, coraggiose e libere (in questo senso, davvero perfetto il titolo scelto dall’editore Feltrinelli).

Chi aprirà questo libro per caso, o anche solamente per curiosità, ammirerà questa galleria di carta che, come quella di 50 film per diventare grandi, rappresenta un percorso, una chiave di scoperta di un mondo grande e meraviglioso come quello della musica o, nel caso del libro di Tornatore, del cinema.

Fiorella Mannoia sottolinea l’importanza di seguire i propri sogni, di mettere a frutto i talenti che sono donati a ognuno di noi, o riconoscerli per camminare e trovare la propria strada, per non arrendersi mai e sapersi schierare quando necessario.

Potrete farlo da sole, ragazze, o da soli, ragazzi, con amici, con una mamma o una nonna, esplorando sentieri musicali di tutti i tempi noti o meno conosciuti, classici o d’avanguardia, in uno scambio di esperienze e ricordi.

Sfogliate liberamente la mappa che guida, ma lascia la libertà di approfondire: ogni donna musicista, da Aretha Franklin a Lady Gaga, da Billie Eilish a Madonna o Patty Pravo, da Nina Simone a Cyndi Lauper, da Annie Lennox a Joan Baez, da Edith Piaf a Taylor Swift, da Miriam Makeba  a Janis Joplin, da Bjork a Maria Callas, ha uno spazio tutto suo, una citazione di pensiero, una storia personale e una canzone suggerita da poter ascoltare, rappresentativa dell’artista. Provateci!

Leggendo e rileggendo, tornando indietro, confrontando città, paesi e tempi molto diversi tra loro, conosciamo queste figure femminili, dirompenti nel momento in cui sono vissute, che hanno suonato, composto, e combattuto; mi hanno colpito soprattutto le storie personali di ognuna, intime, una sorta di filo rosso che unisce molte di loro: sono storie spesso segnate da estrema difficoltà, o da violenza sociale e domestica, da una sofferenza che tuttavia non ha avuto la meglio sul sogno o sul talento, sulla forza e sulla possibilità che esiste per tutte e per tutti di attraversare il proprio dolore e rinascere, rimettersi in piedi per ascoltarsi, suonare e far sentire la propria voce, difendere i propri diritti. La musica per molte di queste donne ha rappresentato un riscatto, una possibilità, una via per uscire e riuscire nella vita: anche se qualcosa si rompe dentro, infatti, le note ripartono e possono volare potenti verso gli altri. Rivoluzionare qualcosa, intorno, o scappare, resta una questione di coraggio.

La madre di Aretha le insegna anche da lontano, anche abbandonandola, lasciando un vuoto in fondo mai riempito, che la musica è sacra, e dovrà ricordarselo sempre; la musica non è solo un modo per passare il tempo, o un lavoro, prima di tutto il resto viene il rispetto di sé e della propria dignità. Ascoltare perciò la sua canzone Respect, per una ragazza giovane che magari non la conosce, è forse un insegnamento senza confini, perché la solitudine o il dolore si possono sempre trasformare in qualcosa di bello e di puro.

Alcune storie si intrecciano con genitori o nonne che hanno creduto e saputo ascoltare la voce interiore, credere nel talento dei figli o nipoti, che forse poi è il dono più prezioso che si possa fare loro.

Ricorda sempre che, quando dai voce alle tue idee, finisci per circondarti di persone che ti somigliano e la pensano come te.