Un bacio, insomma, che cos’è mai un bacio?
Un giuramento fatto più da vicino, una promessa
più precisa, una confessione che vuol conferma,
un apostrofo rosa tra le parole «t’amo».
Dopo San Valentino che ha scaldato il cuore di tutti gli innamorati nel mese di febbraio, ecco arrivare il 13 aprile una giornata mondiale dedicata espressamente a quel gesto d’intimità assoluta che è il bacio. A tal proposito potete leggere anche la nostra news dedicata.
Casto o appassionato, in grado di spezzare incantesimi e maledizioni, il bacio è “l’apostrofo rosa tra le parole t’amo”, come ci insegna Edmond Rostand per bocca del suo romantico Cyrano.
Ci sono altre date dedicate a questa “ricorrenza”, una su tutte il 6 luglio, ma per noi, dopotutto, è solo un pretesto per parlarvi ancora una volta di libri e, in questo caso, di alcuni tra i migliori baci che sono stati immaginati e descritti in letteratura. Perché prima ancora che al cinema, nell’arte o nella fotografia, dove pure nel tempo questo gesto è stato immortalato innumerevoli volte, è in poesia e tra le pagine dei romanzi che ne ritroviamo di indimenticabili.
Partiamo dal bacio proibito che si scambiano i celebri e sfortunati amanti cantati da Dante nel V canto dell’Inferno, quei Paolo e Francesca che cedono alla passione dopo aver loro stessi letto del bacio tra Lancillotto e Ginevra. Ecco i versi con i quali il sommo poeta li ha resi immortali, uniti nell'eterna condanna destinata ai lussuriosi:
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
Altre latitudini, altri tempi, ma altrettanta passione e venerazione rivelano le parole che la penna di Francis Scott Fitzgerald mette sulla bocca del suo iconico protagonista ne Il grande Gatsby, self-made man che costruisce la sua fortuna per rendersi degno della splendida ereditiera Daisy. Un amore che è attesa e illusione di poter cambiare il passato. Un amore sfortunato, impossibile e, in ultimo, tragico, la cui intensità è ben rivelata da questo passaggio:
Il cuore gli batteva sempre più in fretta mentre il viso bianco di Daisy si accostava al suo. Sapeva che baciando quella ragazza, incatenando per sempre le proprie visioni inesprimibili all’alito perituro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come la mente di Dio. Così aspettò, ascoltando ancora un momento il diapason battuto su una stella. Poi la baciò. Sotto il tocco delle sue labbra Daisy sbocciò per lui come un fiore, e l’incarnazione fu completa.
Ci sono baci delicati e fugaci che celano passioni nascoste, taciute anche a sé stessi. Come quello che sfida la società londinese di inizio ‘900, e arriva a noi insinuandosi nel flusso di coscienza de La Signora Dalloway: è il bacio scambiato tra Clarissa e l’amica Sally, uno sfiorarsi di labbra e desideri repressi, capace di “capovolgere il mondo” e di restare per sempre vivo nei ricordi della protagonista:
Lei e Sally restarono un po’ indietro. Venne allora, passando accanto a un’urna piena di fiori, il momento più perfetto della sua vita. Sally si fermò, raccolse un fiore, la baciò sulle labbra. Fu come se il mondo si fosse capovolto! Gli altri scomparvero, e lei era lì sola con Sally. Ebbe la sensazione di aver ricevuto un regalo, ben incartato, con la raccomandazione di non aprirlo, di non guardarlo – un diamante, qualcosa di infinitamente prezioso.
Che dire, poi, dei baci del primo amore, frutto di quella passione carica di aspettative, che ci travolge in adolescenza sino a toglierci il fiato e non ha eguali in nessun'altra epoca della vita? Quanti esempi potremmo fare di questi amorosi intenti giovanili, che raccontano emozioni vissute con tutto il proprio essere. Eccone tre, diversissimi tra loro, eppure tutti, a loro modo, emozionanti per noi lettori:
Così l’ho baciata. E lei mi ha baciato. E ci siamo sdraiati sul pavimento, e abbiamo continuato a baciarci. Ed è stato tenero. Abbiamo cercato di non fare rumore. E siamo rimasti in silenzio. E fermi.
Le zanne del Basilisco caddero con un gran fragore dalle braccia di Hermione. Corse da Ron, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca. Ron gettò via le zanne e il manico di scopa e rispose con tanto entusiasmo che sollevò Hermione da terra.
«Posso baciarti?» Che domanda, e dopo il bacio sulla collina, poi! Oppure avevamo voltato pagina e stavamo ricominciando tutto da capo? Non gli risposi. Senza annuire, avevo già portato la bocca alla sua (…). Fu come se, in maniera del tutto inattesa, tra noi si cancellasse qualcosa e, per un secondo, non ci fosse nessuna differenza di età, eravamo solo due uomini che si baciavano, e poi perfino questa immagine sembrò dissolversi e cominciai a sentire che non eravamo più nemmeno due uomini, ma due esseri viventi.
Ci sono baci che sigillano promesse, baci rubati con gli inganni più turpi, baci fraintesi e mal giudicati, altri nati dal desiderio di sfuggire alla noia o a matrimoni senza amore. Altri, ancora, che ci colgono di sorpresa, come quello tra la giovane occitana e il novizio Adso da Melk, allievo del frate Gugliemo da Baskerville ne Il nome della Rosa di Umberto Eco:
Ed essa mi baciò con i baci della sua bocca, e i suoi amori furono più deliziosi del vino, e all’odore erano deliziosi i suoi profumi
Potremmo continuare all'infinito, perché infiniti sono i baci narrati da poeti e scrittori. Concludiamo, quindi, consigliandovi la lettura del libro a cura di Alessandro Barbaglia Che cos'è mai un bacio? I baci più belli nella poesia e nell'arte (Interlinea), una sorta di guida per fare un viaggio alla scoperta del bacio tra versi e arte passando per narrativa e cinema.
E, infine, vi lasciamo con la citazione di alcuni tra i più bei versi dedicati al bacio che siano mai stati pensati, figli di un tempo lontanissimo eppure ancora così attuali, scritti nel I secolo a.C. dal poeta latino Catullo:
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.
Una commedia in cinque atti che narra le gesta dell'estroso e umorale spadaccino Cyrano, veloce di spada quanto di parola, nonché dotato di un enorme naso. Un autentico eroe romantico, dal carattere fiero e temerario, mai disposto al compromesso, che sotto la scorza burbera e la spavalderia verso i nemici nasconde del sentimento autentico.
Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste.
Un mercoledì di metà giugno del 1923 Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton.
Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici.
"Chiamami col tuo nome" è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".
"Le relazioni pericolose" (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la marchesa di Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli.
La storia della signora Bovary, una povera adultera malata di sogni impossibili, che scende la scala della sua degradazione fino al suicidio, è, scriveva Garboli, solo in apparenza la storia di una vita mancata: dominata dalla fatalità, dotata di una cieca e meccanica articolazione, Emma Bovary è piuttosto il ritratto statico, marmoreo, della mancanza della vita.
A tredici anni un amore che sboccia può sembrare un plagio. Una ragazzina che assiste a una violenza può convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. Perché tutta la vita sarà segnata dalle conseguenze. La ragazzina crescerà, diventerà una scrittrice, ma non si libererà del peso dell'ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.
"L'amante di Lady Chatterley" è il libro forse più scandaloso della letteratura inglese del Novecento. Scritto in Italia tra il 1926 e il 1928, venne proibito in Inghilterra per oscenità e pubblicato solamente nel 1960 dopo un lungo processo che fece epoca.
Tra i classici della latinità Catullo è quello che suscita più simpatia tra gli studenti. Batte lo stesso Virgilio, perché, per quel poco che se ne legge, non è troppo difficile, e parla, almeno pare, di sé, raccontando situazioni non astruse, sentimenti e rabbie condivisibili, che tutti, anche a sedici anni, abbiamo sperimentato in qualche misura.
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