Illustrazione digitale di Zofia Dzialkowska, 2022, studentessa presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
È il 1999 quando le Nazioni Unite scelgono la data del 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Eppure, la strada da percorrere è ancora lunga. Sono i numeri a confermarlo: in Italia si calcola che ci sia un femminicidio ogni 4 giorni e le indagini ISTAT riportano dati allarmanti, secondo i quali – nel corso della propria vita – almeno una donna su tre è vittima di molestie.
La violenza di genere può assumere diverse forme, dalla discriminazione sul luogo di lavoro al gaslighting, dall’abuso emotivo alle percosse, dalla minaccia di stupro al femminicidio. Una serie di soprusi che devono essere ricondotti all’oppressione sistematica a cui è da secoli soggetta la figura femminile, una visione tanto radicata nel nostro inconscio da essere stata implicitamente interiorizzata da uomini e donne. Il libro del 2008 Amorosi assassini raccolse oltre trecento testimonianze di abusi avvenuti nell'arco di un anno, dal primo gennaio al 31 dicembre 2006: pagine che fanno riflettere e rabbrividire, e di cui abbiamo parlato nella recensione di Wuz dedicata alle Storie di violenza sulle donne.
In una società patriarcale che dai tempi delle Stilnovo porta avanti l’ideale della donna angelicata, chi esula da questo standard di mitezza e tolleranza viene inquadrato come deviante (non dimentichiamo che ancora nel Novecento l’isteria femminile era considerata un vero e proprio disturbo riconducibile all’insoddisfazione sessuale e che solo nel 1980 venne depennata dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
“Quando torni a casa la sera, picchia tua moglie. Tu non sai perché, ma lei lo sa benissimo”: il proverbio cinese è fin troppo noto, e anche se nel ventunesimo secolo la controversa ascesa del politically correct ha fatto sì che motti del genere godano di minor fortuna che in passato, la condizione femminile è rimasta critica, come dimostra il crescente numero di femminicidi e di violenze domestiche.
Negli ultimi anni sono nate sempre più associazioni volte a tutelare la figura della donna: una delle più celebri è certamente l’argentina Ni una di menos, mentre in Italia una simile fama l’ha raggiunta Doppia Difesa, animata dall’avvocato Giulia Bongiorno e dalla presentatrice Michelle Hunziker. I personaggi in vista che raccontano e portano alla luce un problema endemico del nostro paese sono anche e soprattutto scrittrici, come nel caso di Concita De Gregorio, che indaga in pagine feroci e crude le relazioni tossiche e violente (qui trovate la recensione a Malamore. Esercizi di resistenza al dolore).
In letteratura, la violenza perpetrata sulle donne è rimasta spesso nell’ombra, relegata a semplice espediente narrativo: nella mitologia greca Artemide è figlia di uno stupro commesso da Zeus e Cassandra viene presa con violenza nel tempio di Atena nel bel mezzo dell’assalto a Troia, ma il loro dramma interiore non viene mai indagato. Storicamente, lo stupro è considerato un gesto di sfregio nei confronti dello sconfitto, un’onta equivalente al saccheggio o alla razzia: in poche parole, la donna è vista alla stregua di una proprietà come tante altre. Barbara usanza che si mantiene ancora nelle guerre odierne e in quelle recenti, come nella Seconda guerra mondiale, in cui le donne conquistarono un ruolo più attivo, ma sempre clandestino e degradato, sempre in fuga dall'oggettivazione brutale dell'uomo, come raccontato nel libro di Michela Ponzani Guerra alle donne, di cui ci ha parlato Benedetta Tobagi nel suo articolo.
La cultura dello stupro sussiste anche al giorno d’oggi, quando si sostiene – più o meno implicitamente – che una molestia sessuale possa essere stata incoraggiata da un abbigliamento considerato poco appropriato.
“Se l’è cercata”, questo il ritornello dell’opinione pubblica.
Ecco perché è essenziale riflettere sul tema della violenza di genere approcciandosi alla nostra proposta di titoli sul tema: dai memoir delle vittime di abuso ai saggi sulla rape culture, dai romanzi alle graphic novel. Una letteratura talmente e tristemente vasta che è impossibile da esaurire qui: per integrarla, trovate un'ulteriore bibliografia del 2013 a cura di Wuz.
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