Illustrazione digitale di Giulia Meda, 2022, studentessa presso l'Istituto Europeo di Design di Milano
Un omaggio floreale al lettore? Un regalo dell’autore a chi leggerà il suo libro? Un modo per ingraziarsi la benevolenza del critico? Chissà perché uno scrittore (e anche un editore o un redattore) sceglie di farsi rappresentare da un fiore…
Forse un messaggio si nasconde tra i petali?
La rosa gialla vuol dire gelosia: l’autore ha una visione molto possessiva della sua opera, lascerà entrare davvero il lettore nei meandri della sua anima?
La belladonna è veleno: chi si avvicina rischia di ricordare queste pagine per sempre…Il tulipano invece onestà: in questo libro troverete una storia schietta, veritiera, magari già dichiarata nel titolo.
Se la magnolia rappresenta il candore, l’assenza di malizia, la dalia rossa ricorda le false lusinghe: lo scrittore mi prenderà in giro e alla fine scoprirò che era tutta una illusione? Il papavero beltà effimera e incostanza… ci sarà da fidarsi di questo romanzo?
La peonia, splendida e voluttuosa, non andrebbe mai scelta: significa vergogna… l’autore si dispiace del suo lavoro?
Il garofano è il fiore dell’eleganza, della raffinata scrittura, mentre la rosa rossa è tutto ciò che l’amore può promettere, sicuramente un libro che di "sua beltà si fida".
Ma voi lettori cosa ne pensate? Un fiore in copertina vi induce a cogliere quel libro?
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