Strade di carta

Alla scoperta di Rodolfo II d'Asburgo

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione digitale di Gaetano Di Riso, 2021

Il libro di cui hai bisogno si trova accanto a quello che cerchi

Aby Warburg

Praga magica

di Angelo Maria Ripellino - Einaudi, 2014

Questa volta sono in difficoltà: ho deciso di dedicare la prossima cinquina a Rodolfo II, ma non ho mai letto una sua biografia. Non ne ho trovate. Anzi, ne ho trovate due ma sono fuori catalogo. Questa volta credo che dovrò cambiare argomento. Peccato, penso mentre estraggo un libro dallo scaffale della mia libreria e inizio a sfogliarlo. Il talloncino di un biglietto aereo cade dalle pagine: c'è scritto: Prague - Orio al Serio posto C19 ore 5:20. I voli low cost costringono a levatacce disumane, penso, cercando invano una data sul segnalibro di fortuna. Che anno era? Chissà, ricordo solo che durante tutto il viaggio tenni in tasca Praga magica di Angelo Maria Ripellino. Leggerlo fu un viaggio nel viaggio: desideravo una guida, trovai un capolavoro. Mentre passeggiavo per le strade della capitale boema apprendevo le storie degli innumerevoli scrittori che l'hanno abitata, e raccontata, rendendola celebre: primi fra tutti Kafka e Hasek. Lasciandomi trasportare dalla lingua lussureggiante del grande studioso e poeta siciliano capivo perché quel posto avesse ispirato una delle letterature più belle del mondo: l'incontro e lo scontro di popoli diversi, la strana osmosi delle loro lingue, una storia secolare fatta di molte vittorie e tante sconfitte, la bizzarria dei sovrani che ne hanno retto le sorti. Primo fra tutti Rodolfo II: le pagine a lui dedicate raccontano della sua passione per l'arte, le scienze, l'alchimia che lo spinse ad attrarre alla sua corte personaggi come Arcimboldo, Thyco Brahe, Keplero, Giordano Bruno insieme a molti alchimisti e ciarlatani. Circondato dai suoi interessi, si teneva lontano dalla politica e cercava di alleviare la strana malinconia da cui era affetto. Letta su questo saggio meraviglioso, unico nel suo genere, la sua vita appare storia tra le storie, leggenda tra le leggende. E simbolo di una città dalla bellezza dolente, fatta splendori abbaglianti e oscuri misteri.

Utz

di Bruce Chatwin - Adelphi, 2000

Anche Bruce Chatwin si ispirò a lui per scrivere il suo ultimo romanzo: Utz. Il libro si apre con i funerali di uno strano personaggio che il narratore aveva conosciuto a Praga nel 1967, quando era andato lì per realizzare un reportage su Rodolfo II. Parte così la storia, raccontata a ritroso, di Kaspar Utz un collezionista dedito ad accumulare una straordinaria serie di preziose porcellane di Meissner. Conduce un'esistenza dimessa e isolata in compagnia di Martha la sua governante. Per proteggere il suo tesoro dalle mire del potere - come si fa a possedere un patrimonio personale così cospicuo in un regime comunista? - raggiunge un accordo con le autorità: la custodia e catalogazione delle porcellane gli vengono concesse fino alla sua morte, quando la collezione diventerà patrimonio dello Stato. In seguito ottiene il permesso di andare in Francia ogni anno e ogni anno, stranamente, torna in Cecoslovacchia, tra lo stupore degli occidentali. Perché non ne approfitta per scappare? Perché non riesce a vivere senza quegli oggetti di culto? Più che una passione la sua appare una devozione maniacale che rasenta l'idolatria. E infine, una volta scomparso, che fine a fatto la sua collezione? Per trovare la risposta a queste domande bisogna affidarsi al ritmo incalzante della scrittura dell'autore che conduce ad un finale sorprendete e mozzafiato.

Di notte sotto il ponte di pietra

di Leo Perutz - E/O, 2017

Sarebbe impossibile parlare di Rodolfo II e della sua Praga senza dedicare una lettura al Vecchio ghetto ebraico. Il libro che preferisco sull'argomento è Di notte sotto il ponte di pietra di Leo Perutz. E' composto da quattordici storie apparentemente indipendenti dai titoli evocativi quali “Alla tavola dell'imperatore”, “L'alchimista dimenticato”, “Il tallero rubato”. I collegamenti tra i racconti emergono lentamente tracciando pian piano un'affresco leggendario che lega storia e mito. Da questo groviglio narrativo emerge l'amore tra Rodolfo II e Esther la giovane moglie dell'ebreo Mordechai Meisl, l'uomo che presta il denaro con cui il sovrano sostiene la sua vita eccentrica e sfarzosa. I due però possono incontrarsi solo in sogno per volere Rabbi Loew, esperto cabbalista, autore di sortilegi e creatore del famoso Golem. Qua e là tra le pagine si aprono finestre da cui appare la figura del precettore Meisl, discendente di Mordecai che racconta al narratore queste novelle perchè le tramandi. I due vivono alla vigilia della distruzione del ghetto avvenuta all'inizio del XX secolo per motivi urbanistici. Leo Perutz da ragazzo fu testimone dell'avvenimento.

L' angelo della finestra d'Occidente

di Gustav Meyrink - Adelphi, 2005

Nell' ipotetica cinquina non potrebbe mancare L'angelo alla finestra d' Occidente di Gustav Meyrink Si tratta di un libro molto interessante ma complesso che provo a riassumere così. I diari di John Dee matematico, astronomo, cultore di discipline magiche vissuto nel '500, vengono ritrovati da un suo lontano discendente, il barone Muller che li eredita dal cugino John Roger, morto prematuramente in circostanze misteriose. Per conservarne il contenuto il barone inizia a trascrive le pagine infragilite dal tempo, ma dopo un po' inizia ad avere strane visioni. Accanto a personaggi storici con cui l'achimista aveva avuto intense relazione come la regina d'Inghilterra Elisabetta I e l'imperatore Rodolfo II, gli appaiono misteriose figure incontrate dall’avo: lo stregone Barlett Green, il misterioso mercante moscovita Mascee e la seducente e diabolica dea Isais la Nera e Edward Kelley, futuro assistente nonché maestro di Dee durante le sue evocazioni spiritiche. Mano a mano che la storia va avanti le apparizioni si moltiplicano e con esse il processo di identificazioni dei due uomini: il ritrovamento dell'antico documento si rivela essere un metodo dello scienziato per tornare a vivere dopo la morte e portare a termine il suo esperimento più importante. Costruito seguendo le fasi di un vero e proprio processo alchemico, il romanzo rievoca ritualità arcane e culti misterici che avrebbero di certo appassionato il sovrano boemo.

Giovanna la Pazza

di Edgarda Ferri - Mondadori, 1998

Oltre ai suoi interessi, a rendere leggendario questo sovrano fu il suo carattere malinconico e schivo a tal punto da moltiplicare le voci, o i sospetti, riguardanti la sua salute mentale. A distanza di secoli è difficile stabilire quanto fossero fondate, ma è di certo suggestivo, e letterario, il fatto che l'imperatore fosse, in quanto figlio di cugini, discendente da entrambi in rami della famiglia di Giovanna di Castiglia e d'Aragona, detta La pazza (la Loca). Per fortuna, a differenza del bisnipote, a lei sono state dedicate alcune biografie ancora in commercio. Quella di Edgarda Ferri, intitolata Giovanna La Pazza, è il racconto appassionante di una donna colta dal carattere passionale e volitivo che si scontrò con il potere all'epoca dell'Inquisizione. Gli storici continuano a interrogarsi su quanto il suo soprannome fosse fondanto, in molti sospettano che si trattasse di una vittima di suo padre Ferdinando, di suo marito Filippo detto il Bello e di suo figilio CarloV: tre uomini interessati a sottrarle il potere avallando le voci sulla sua follia. Innamorata del suo sposo, distrutta dal dolore dopo la sua morte improvvisa – e sospetta - si racconta che ordinò più volte di riaprire il feretro per poterlo toccare e proteggere e che volle accompagnarlo nel lunghissimo viaggio, dopo i funerali, da Burgos a Granada. dove aveva chiesto di essere seppellito. In quella città Giovanna non arrivò mai: a causa delle sue crisi sempre più frequenti, venne condotta in un palazzo, sorvegliata giorno e notte e esautorata. Visse in stato di prigionia fino alla fine dei suoi giorni.

Insomma Rodolfo probabilmente non farà mai parte della Storia con la esse maiuscola, ma ce ne sarebbero di storie da raccontare su di lui o a lui ispirate...Prima di riporre la mia guida nella fila bianca dei tascabili Einaudi - tutti sullo stesso scaffale, rigorosamente - do un'ultima scorsa alle pagine e noto una frase sottolineata: “Afferma Nietzsche : "Se cerco un'altra parola per dire musica, trovo solo e solamente la parola Venezia." Io dico: se cerco un'altra parola per dire arcano, trovo soltanto la parola Praga.” Personalmente penso valga anche per Rodolfo mentre continuo a chiedermi: Che argomento scelgo per la prossima cinquina?

I libri consentanei di Ettore Iurilli

Praga magica

Di Angelo Maria Ripellino | Einaudi, 2014

Utz

Di Bruce Chatwin | Adelphi, 2000

Di notte sotto il ponte di pietra

Di Leo Perutz | E/O, 2017

L'angelo della finestra d'Occidente

Di Gustav Meyrink | Adelphi, 2005

Giovanna la Pazza

Di Edgarda Ferri | Mondadori, 1998

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