Cavalcarono e cavalcarono, e a est il sole accese pallide strisce di luce, poi una colata più marcata di un colore come di sangue che mandò verso l'alto raggi improvvisi allargandosi sulla pianura.“
Quando sentiamo pronunciare la parola “western” è quasi immediato richiamare alla mente strade polverose e assolate, scontri a fuoco, cavalcate nel deserto, assalti a treni sbuffanti e diligenze, cowboy con cappelli Stetson ben calcati sugli occhi, sceriffi con una stella luccicante sul petto, pellerossa minacciosi, risse nei saloon e tutta una serie di altre immagini iconiche che letteratura e cinema hanno impresso nell’immaginario collettivo in oltre un secolo di narrazioni.
Un ultimo caso letterario che risente degli echi western è Abel, di Alessandro Baricco (di cui abbiamo scritto nella recensione al libro), un romanzo che cavalca le peculiarità del genere e le fa proprie, nella singolarità della composizione del suo autore.
Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero. Baricco dà vita a un romanzo che è una storia spirituale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario.
Il mito della frontiera nel corso del XIX secolo aveva infervorato gli animi a dir poco provati durante e dopo gli anni della Guerra civile, spingendo migliaia di pionieri a cercare fortuna nel selvaggio west e colonizzare nuove terre spostando fisicamente e metaforicamente quella linea di demarcazione sempre più verso ovest. Tale mito ha dato presto origine a un genere letterario prolifico e molto amato, che ancora oggi continua a solleticare la nostra fantasia e non sembra conoscere crisi durature.
Il Virginiano è un giovane lavorante al ranch del giudice Henry, in Wyoming. Sulle prime, quando va a prendere il narratore alla stazione di Medicine Bow, sembra solo un cow-boy come tanti, alto, forte, incline agli scherzi. L'arrivo in una vicina cittadina della giovane maestra Molly Wood sarà la spinta a cambiare.
Una narrazione che inizia quasi contemporaneamente a tale processo di colonizzazione, alimentandone gli aspetti leggendari, avventurosi, mossa in primis da un tentativo poco edificante di legittimare l’espansione arbitraria, mitizzando e, in parte, distorcendo la realtà storica. Come del resto farà più avanti, nel periodo della Guerra Fredda, quando la grande fioritura di storie western servirà a sviare l'attenzione generale da problemi politici di grande rilevanza. Su questo e molto altro riflette in modo davvero interessante Bruno Cartosio nel suo saggio Verso Ovest. Storia e mitologia del Far West (Feltrinelli).
Tuttavia, sebbene la storia sia in molti aspetti tutt’altro che irreprensibile - si pensi solo al trattamento riservato ai Nativi americani (di cui abbiamo parlato qui)- da un punto di vista narrativo l’epopea western è una fonte inesauribile di vicende e personaggi iconici. Tutto quello che la identifica parte dalla necessità di sopravvivenza: ad una natura selvaggia, sconosciuta e spesso ostile, che gli uomini devono domare e sottomettere alle proprie necessità; a una società regolata da una legge che si fa fatica ad applicare, più basata sull’onore e sul senso della giustizia che però, ovviamente, non tutti hanno in egual misura; ad un futuro incerto e ricco di insidie, sia esso rappresentato dai nemici Indiani che possono colpire all’improvviso o ad altri tipi di calamità e pericoli, come, ad esempio, le malattie o le carestie.
Questo vivere al limite suscita entusiasmo nel lettore, che si identifica con i personaggi capaci di seguire il richiamo dell’avventura, di affrontare l’ignoto e le sue insidie e tentare un riscatto per costruire un futuro migliore. Il tutto su uno sfondo naturalistico che ha sempre un ruolo da protagonista e riflette alienazione e angosce interiori, e in cui quel limite identificato nella “frontiera” è spesso un confine da varcare anche dentro di sé. Ma che, forse in misura ancora maggiore, rappresenta il mondo della possibilità e, proprio attraverso la narrativa western, ha contribuito a plasmare l'ideale del "sogno americano".
Tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri. Un'autentica epica americana. Contiene i romanzi Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura.
Il primo romanzo a essere considerato western è Il Virginiano di Owen Wister pubblicato nel 1902. Da quel momento in poi le opere letterarie che hanno portato in scena il west sono state innumerevoli, sempre in stretta sinergia con il cinema, che ha alimentato e tenuto vivo l’interesse verso questo genere letterario e questo mondo epico: dai film di John Wayne, Clint Eastwood e gli “Spaghetti western” a film più recenti come Balla coi lupi, Django Unchained o Revenant.
Alcuni autori imprescindibili del genere western sono A.B. Guthrie vincitore di un Pulitzer nel 1950 per Il sentiero del West; Elmore Leonard di cui ricordiamo Quaranta frustate meno una; il compianto Cormac McCarthy, recentemente scomparso, in particolare con Meridiano di sangue e la Trilogia della frontiera; Larry McMurtry, anche lui vincitore del Premio Pulitzer nel 1985 con il bellissimo Lonesome Dove; Michael Punke con Reventant e Il crinale.
Scritture diverse che danno forma e voce ad un universo simile, con archetipi che ritornano, eppure non stancano e trovano nuovo vigore e spinta in declinazioni diverse e originali, prive, nei casi migliori, di banalizzazioni.
L’elenco di libri da non perdere naturalmente è molto più lungo e, a questo scopo, vi lasciamo in calce una ricca bibliografia a cui attingere per le vostre letture. Sarà come immergersi in un tempo lontano, che odora di cuoio e polvere da sparo.
In uno sputo di paese al confine fra il Texas e il Messico, Augustus McCrae e Woodrow Call, due dei piú grandi e scapestrati ranger che il West abbia conosciuto, hanno cambiato vita: convertiti al commercio di bestiame, ammazzano il tempo come possono. Eroi e fuorilegge, indiani e pionieri, la malinconia di un'epoca al tramonto e l'eccitazione di una cavalcata selvaggia. L'avventura che non finirà mai: questo è il West.
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