Alessandro Baricco torna con un nuovo romanzo dopo otto anni da La sposa giovane scritto nel 2015 e al Salone del libro di Torino racconta di aver scritto Abel (Feltrinelli) "per amore del gesto di scrivere. Sono andato avanti ci ho messo dentro una malattia, la pandemia e lui stava lì”.
Abel è stato definito “un western metafisico” che condensa la storia spirituale del protagonista, le vicende particolari della sua famiglia, una storia d'amore, il tutto in un racconto visionario che esce da una precisa struttura temporale.
Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero.
La nozione del tempo è dilatata e mai lineare ma ricostruibile mettendo insieme i capitoli come le tessere di un puzzle; i capitoli stessi hanno come titolo la prima frase di ogni racconto.
L'ambientazione western è sia reale che filosofica, un espediente, per poter compiere un viaggio dentro se stessi, un modo per poterci raccontare che cosa siamo noi oggi.
Il western che descrive lo sentiamo vero, ci immaginiamo le aspre vallate de Il buono, il brutto e il cattivo, ma anche le più divertenti scene di Lo chiamavano Trinità, sentiamo, leggendo, le note inconfondibili delle colonne sonore di Sergio Leone. La musicalità del romanzo ci spinge più che alla lettura all'ascolto, le parole, nelle mani del fondatore della Scuola Holden, si fanno note.
La luce che scivola verso l'orizzonte predica qualcosa che non capisco, ma intanto accompagna splendida il mio andare. Seguo le orme sulla pista, sono una profezia che si avvera, scortata da remoti voli d'uccello.
La brillantezza dello stile di Baricco si ritrova nel suo saper essere sia spirituale che spiritoso in modo diretto, ironico e spiazzante.
Fammi esplodere quella chiesa, David, e al resto ci pensiamo io, Joshua e Abel.
È la casa del Signore, Lilith.
Stiamo parlando di uno nato in una grotta, David. Se la caverà.
Ha ventisette anni Abel quando diventa leggenda grazie ad un colpo detto “il Mistico”, ovvero riuscire a sparare con due pistole simultaneamente contro obiettivi diversi.
Primo di sei figli, dopo la morte del padre, lui e i fratelli vivono con la madre, una donna forte, risoluta e un po' selvaggia. Poi lei decide di andarsene via e abbandonarli, portando con sé quattro cavalli.
Abel diventa sceriffo di un paese dell'Ovest e sa che maneggiare con precisione la pistola è l'essenza del suo essere. Eppure, questa cosa non lo fa dormire. Ama una donna, Hallelujah Wood, bella e misteriosa, una donna libera che entra ed esce dalla sua vita senza chiedere permesso.
Leggendo Abel, anzi ascoltando le parole di Baricco, anche noi vorremmo essere lì, vivere quell'epoca, sentire il secco calore di spaesate radure. Ci accontentiamo di sapere che ogni libro che leggiamo è una vita in più che viviamo e questa vita che ci ha donato Alessandro Baricco sa di vento dell'Ovest, cavalli, pistole e libertà.
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Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it
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