Illustrazione digitale di Alessandro Ferrari, 2023, studente presso l'Istituto Europeo di Design di Milano
La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte
Il 29 maggio 1953 il tetto del mondo venne conquistato da Sir Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay, che per primi riuscirono a scalare gli 8484 m del Monte Everest. L’impresa è raccontata nel bellissimo libro Everest 1953 di Mick Conefrey (Corbaccio) attraverso documenti e interviste con i protagonisti della spedizione inglese. In occasione del 70° anniversario, che ricorre quest'anno, ne parliamo anche su Maremosso: potete leggere qui il nostro approfondimento.
Ma come comprendere questa spinta irrefrenabile verso l’alto, che porta gli uomini a sfidare la natura e, allo stesso tempo, sé stessi e i propri limiti? Non è semplice trovare una risposta che spieghi il fascino irresistibile che la montagna riesce da esercitare. Eppure, esiste un brivido misterioso che da oltre due secoli conquista appassionati a tutte le latitudini, attirati da un ancestrale e reverenziale stupore verso la bellezza della montagna e dalla conquista, passo dopo passo, di un posto in prima fila per poterla ammirare.
Un brivido che ha l’intensità di un sogno ad occhi aperti, potentissimo, che tutti gli alpinisti tentano di realizzare vetta dopo vetta. Citando T.E. Lawrence, I sette pilastri della saggezza:
Tutti gli uomini sognano.
Non però allo stesso modo.
Quelli che sognano di notte
nei polverosi recessi della mente
si svegliano al mattino
per scoprire che il sogno è vano.
Ma quelli che sognano di giorno
sono uomini pericolosi,
giacché ad essi è dato vivere
i sogni a occhi aperti
e far sì che si avverino.
A beneficio di chi non vive in prima persona questa pulsione interiore oppure la sente e vuole meglio comprenderla, molti alpinisti hanno scelto di affidare alla scrittura il racconto delle loro imprese. Sono così riusciti a trasmettere, almeno in parte, le emozioni che hanno vissuto, la tensione e la fatica della salita così come i sacrifici, i successi, ma anche le delusioni e le tragedie che, purtroppo, non sono infrequenti quando si sfidano i propri limiti e ci si confronta con un avversario impietoso quale la montagna sa essere.
A partire dal nostro instancabile Reinhold Messner, primo alpinista a conquistare tutte le 14 cime che superano gli ottomila metri, che ha raccontato le spedizioni a cui ha partecipato in numerosi libri tra i quali citiamo Everest solo e Ritorno ai monti. Ma sono tantissimi i libri che sono stati scritti e vanno a formare una vera e propria letteratura della montagna, lasciando i lettori senza fiato come quando l’aria si fa più rarefatta durante una salita ad alta quota. Libri bellissimi, capaci di ispirare generazioni di sognatori e appassionati, pronti a partire verso la conquista della prossima vetta.
Tra questi, ne abbiamo selezionati dieci per offrirvi un punto saldo da cui partire per scoprire tutto il fascino e la meraviglia della montagna.
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